Oggi in Consiglio: sistema pensionistico e dissesto idrico

Milano, 11 luglio 2017 – Il Consiglio auspica uno stop alla normativa che stabilisce entro il 1 gennaio 2019 l’adeguamento dei requisiti di accesso al sistema pensionistico che, stando alle disposizioni vigenti, prevede un automatismo di ricalcolo con passaggio dagli attuali 66 anni e 7 mesi a 67 anni e 2 mesi, comportando un aumento di 5 mesi. La mozione presentata da Elisabetta Fatuzzo (Partito Pensionati), e sottoscritta anche da Carolina Toia, Alessandro Sala e Lino Fossati della Lista Maroni e da Riccardo De Corato di Fratelli d’Italia, è stata approvata oggi dall’Aula. Il testo sollecita la Giunta a farsi parte attiva con il Governo e il Parlamento affinché si valuti una modifica alla normativa  con l’obiettivo di garantire un futuro meno incerto ai pensionati e un ricambio più celere nel mondo del lavoro. Il documento è stato votato al larga maggioranza, il PD si è astenuto mentre il Patto Civico non ha partecipato al voto, giudicando la materia non di competenza del Consiglio regionale.

Migliorare l’efficienza della gestione delle acque irrigue dai bacini montani dell’Adda e dell’Oglio. Lo chiede una mozione approvata all’unanimità dal parlamento lombardo e presentata dai gruppi Sel e Patto Civico, (prima firmataria Chiara Cremonesi), con l’obiettivo di prevenire il default idrico della Lombardia centrale che riceve la gran parte delle acque irrigue dall’Adda e dall’Oglio. I bacini all’inizio della stagione irrigua registravano un deficit di 600 milioni di metri cubi d’acqua. In particolare a preoccupare maggiormente è il bacino del fiume Adda: secondo i dati resi noti dagli enti regolatori dei grandi laghi, si stima una quantità di neve che attualmente è pari a 550 milioni di metri cubi quando, in questo periodo, la media degli ultimi anni è sempre stata intorno almeno ai 950 milioni di metri cubi. Nel bacino dell’Oglio invece, a fronte di una media di 350 milioni di metri cubi stimata sulla base delle riserve del lago di Iseo, dell’accumulo di neve e degli invasi idroelettrici camuni, l’ARPA segnala attualmente la disponibilità di soli 200 milioni di metri cubi di acqua, 150 milioni di metri cubi sotto la media. Il documento impegna inoltre la Giunta a destinare parte dei finanziamenti europei della futura PAC agli interventi migliorativi, in particolare a incoraggiare l’evoluzione nell’impiego di tecniche di irrigazione più efficienti e economiche.

In chiusura dei lavori è stata respinta la mozione presentata dalla Consigliere Chiara Cremonesi (Sel) che chiedeva un impegno della Giunta a individuare soluzioni impiantistiche alternative per l’inceneritore di Cremona.

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