“Se fosse vero è folle, siamo al delirio”. Così il vicepresidente del Consiglio regionale Fabrizio Cecchetti (Lega Nord) commenta le notizie sul piano di riorganizzazione delle poste che prevederebbe la chiusura di 65 uffici in Lombardia, tutti riguardanti piccoli paesi con meno di 5 mila abitanti, e al tempo stesso la funzionalità a giorni alterni per altri 120 sportelli. “Ho scritto una lettera al Presidente della Commissione Bilancio Alessandro Colucci – dice Cecchetti – evidenziando la necessità di programmare un’urgente audizione con i responsabili lombardi delle Poste perché se il piano dovesse essere messo in pratica provocherebbe diffusi disagi alla popolazione, soprattutto quella più anziana, senza contare le preoccupazioni per le eventuali ricadute sull’occupazione. Le poste sono un servizio. Mi domando – aggiunge il vicepresidente Cecchetti – che servizio è però quello che porta in ritardo la corrispondenza che oltre al cartoline e materiale pubblicitario comprende anche comunicazioni importanti come raccomandate, solleciti e lettere urgenti. La riorganizzazione non può non tenere conto di questi aspetti delicati, come non può sorvolare sul fatto che la chiusura degli uffici nei piccoli comuni penalizzerà soprattutto le fasce più deboli della popolazione. Uno sportello in zona di campagna o in montagna anche se lavora poco rappresenta un servizio che deve essere garantito”.
- 28 Gennaio, 2015
- 12:00 am
- Categorie: COMUNICATI