Riforma Sanità: PD non parteciperà più a audizioni in Commissione Sara Valmaggi: “Poco serio lavorare su un testo che non c’è” – Fabio Rizzi: “Vogliamo costruire la legge di riforma insieme con tutti gli operatori sociosanitari”

Il testo base di riferimento per la riforma sanitaria è e rimane quello approvato dalla Giunta regionale, che sarà integrato da alcuni contributi condivisi provenienti dagli altri progetti di legge presentati e soprattutto dai contributi che perverranno da tutti gli operatori della filiera socio sanitaria lombarda che in queste settimane stiamo ricevendo in audizione”. Lo precisa il Presidente della Commissione “Sanità e assistenza” Fabio Rizzi (Lega Nord) dopo che questa mattina in Commissione la Vice Presidente del Consiglio Sara Valmaggi (PD) ha annunciato che il Partito Democratico non parteciperà più alle audizioni in merito alla riforma della sanità fino a quando la maggioranza non avrà presentato un unico progetto di legge, garantendo la presenza di un solo proprio rappresentante come segno di rispetto nei confronti dei soggetti auditi.
Tale decisione è scaturita dopo che il Presidente Fabio Rizzi aveva detto no alla richiesta presentata dal Consigliere Marco Carra (PD) di sospendere il programma di audizioni in attesa che la maggioranza approntasse un testo unico di riforma al posto dei tre attualmente depositati.
Procedere così non ha senso –ha evidenziato Sara Valmaggied è una presa in giro nei confronti della Commissione e di chi viene convocato per esprimersi su una riforma che ancora non c’è. Tutto il percorso seguito finora, libro bianco compreso, è un’anomalia. Le audizioni le abbiamo chieste noi perché ci teniamo a entrare nel merito delle questioni, ma diversi soggetti intervenuti in Commissione hanno dichiarato di non sapere bene su quale testo dovessero esprimersi”.
Non sospendiamo nulla –ha replicato Fabio Rizzi– le audizioni sono utili e indispensabili per arrivare a una sintesi finale il più possibile condivisa: come maggioranza vogliamo coinvolgere preventivamente i soggetti interessati e costruire insieme con loro il testo finale della riforma, non presentare loro un documento già definitivo e predisposto