Call Center Telecom Italia, la IV Commissione convoca l’azienda e prepara una risoluzione

Oggi l’audizione con i rappresentanti sindacali sulle criticità di Pavia, ma la riorganizzazione tocca anche Busto Arsizio, Como, Cremona, Lecco e Monza
Il Presidente Ciocca: “Pronti al dialogo, ma il territorio non subirà passivamente”

278 dipendenti coinvolti a livello nazionale, 119 in Lombardia. Sono i numeri del personale toccato dalla ristrutturazione del servizio di call center (Caring services) che ha già portato alla chiusura, da parte di Telecom Italia, delle sedi di Pomezia, Sassari e Cosenza.

Oggi la IV Commissione, presieduta da Angelo Ciocca (Lega Nord), si è confrontata in audizione con i lavoratori e i rappresentanti sindacali interessati alla chiusura della sede Operation Caring di Telecom Italia di Pavia, con relativo trasferimento di 25 dipendenti a Milano. Ma la riorganizzazione aziendale – secondo i dati forniti dalla Cgil in Commissione – prevede lo spostamento di sede anche di 13 lavoratori di Busto Arsizio (VA), 41 di Como, 1 di Cremona, 4 di Lecco, 34 di Monza, 1 di Sondrio.

 

Presente anche il sindaco di Pavia, Massimo Depaoli.

 

I sindacati e i lavoratori hanno illustrato nel dettaglio la situazione, sostenendo che ci siano le condizioni per rivedere il piano, confrontandosi con istituzioni e dipendenti.

 

Il nostro impegno – spiega il Presidente, Angelo Cioccaè quello di chiedere a Telecom Italia di venire in Commissione giovedì prossimo per illustrare le ragioni della ristrutturazione e aprire un tavolo di confronto regionale da cui far uscire una soluzione il più possibile morbida e attenta ad un territorio, quello lombardo, che merita un certo rispetto. Prevediamo di portare in Consiglio una risoluzione mirata per il 14 di aprile e, nel frattempo, lavorare ad una alternativa. C’è spazio sicuramente per prove di intelligenza, poi non escludiamo prove di forza da concordare con i sindaci. Un esempio? Bloccare le autorizzazioni ai tagli strada”.

 

Si sta riproponendo in Lombardia una situazione analoga a quella generata da Poste Italiane – aggiunge il Consigliere Segretario, Onorio Rosati (PD) – Un’operazione che non comporta risparmi sui costi e di cui non si capisce la ratio, se non creare disagio a lavoratori e lavoratrici e al territorio. Vogliamo avere dall’azienda una fotografia precisa dell’operazione provincia per provincia e chiediamo a Telecom di venire in Commissione per creare i presupposti alla partecipazione a un tavolo regionale che possa anche far rivalutare questa scelta”.