Taglio uffici postali, audizione In Commissione Bilancio dei responsabili regionali di Poste Spa

Il piano prevede la chiusura di 65 sportelli e la rimodulazione oraria per altri 120.
La Commissione: impatto negativo sui territori, si trovino altre soluzioni
La questione andrà all’attenzione del Consiglio regionale

 

Stamattina in Commissione Bilancio, presieduta da Alessandro Colucci (NCD), si è svolta l’audizione dei rappresentanti lombardi di Poste Spa in merito al  piano di riorganizzazione che prevede – come confermato dalle stesse Poste in Commissione – la chiusura di 65 uffici in Lombardia, tutti riguardanti piccoli paesi con meno di 5 mila abitanti, e al tempo stesso la funzionalità a giorni alterni per altri 120 sportelli. Richiesta dal Vicepresidente del Consiglio Fabrizio Cecchetti (Lega Nord), l’audizione, alla quale hanno assistito anche gli amministratori di alcuni comuni varesini (Brebbia, Gavirate e Cocquio Trevisago),  ha messo a fuoco  le problematiche che si potrebbero verificare sui territori nel caso il piano venisse attuato senza correttivi. I rappresentanti regionali delle Poste (presenti Giovanni Bessi responsabile regionale della gestione operativa mercato privati,  e Adriano Galassina, responsabile regionale recapiti) hanno confermato il progetto di riorganizzazione ma escluso che possa avere delle ripercussioni sull’occupazione. “Nessuno – hanno detto – perderà il posto”. “Non saranno toccati – hanno aggiunto poi – uffici postali rurali o di montagna. Il piano adegua l’offerta ma tiene fermo il principio della centralità del cittadino e della massima attenzione per le sue esigenze”. Nel corso dell’audizione sono intervenuti il Vicepresidente Fabrizio Cecchetti (Lega Nord), i commissari Enrico Brambilla, Luca Gaffuri e Fabio Pizzul del PD, Donatella Martinazzoli della Lega Nord, Stefano Buffagni ed Eugenio Casalino del Movimento 5 Stelle. Nell’audizion,  la Commissione ha posto più volte la necessità di coinvolgere i sindaci e gli amministratori prima di procedere al piano. “Prima di tagliare –ha detto Fabrizio Cecchettisi devono coinvolgere i territori e percorrere strade alternative, come quello di tramutare le chiusure dei 61 uffici in aperture a giorni alterni”. Enrico Brambilla del PD ha detto che “in un momento in cui a tutti i livelli si cerca la coesione sociale, il piano delle Poste oltre a disservizi va a creare difficoltà alle fasce più deboli della popolazione che sono inaccettabili. Regione Lombardia deve trovare il modo per intervenire sulla questione e porre dei correttivi”. Critiche e rilievi anche da parte del Movimento 5 Stelle: Massimo Buffagni ha sottolineato  che “il piano presentato dalla Poste non va bene e deve essere rivisto perché lascia senza servizi intere comunità”.  “La Commissione – ha detto il Presidente Alessandro Coluccivaluterà adesso le modalità d’intervento affinché il Consiglio regionale si possa esprimere con un atto di indirizzo chiaro. E’ nostra intenzione proporre soluzioni alternative  per limitare i disagi, come ad esempio la messa a disposizione dei territori degli sportelli itineranti , poi caldeggiare un rapporto più diretto tra Poste e amministratori affinché si possano fare scelte condivise”