Maldive? No, Lombardia. Le suggestioni delle acque di laghi e fiumi della regione

Le Maldive? No, la Lombardia. E' lo slogan che accompagna una promozione della Regione per far scoprire non solo le città d'arte, la cultura, gli angoli più remoti di un territorio ricco di paesaggi, natura incontaminata, tradizioni di una terra disegnata anche da specchi d'acqua cristallina, insenature, riflessi che nulla hanno da invidiare ad una meta turistica da sogno come l'arcipelago dell'oceano Indiano.

Il sito http://www.in-lombardia.it/visitare-la-lombardia/vacanze-natura-lombardia/maldive-no-inlombardia ne da' una panoramica carica di suggestioni (nella foto, tratta dal sito, un'immagine dell'Isola dei Conigli, Lago di Garda).

Sirmione, per esempio, ma più in generale tutta la sponda bresciana del Lago di Garda, il Lago di Como e il lago Maggiore, le oasi naturali, gli impetuosi corsi d'acqua che scendono a valle dalle innumerevoli valli lombarde, i laghi di montagna sono cartoline che danno un'idea di quanto la Lombardia sia in grado di stupire con scenari unici. Con acque turchesi dove poter tuffarsi o sentieri in costa che all'improvviso si affacciano su magnifici scorci da “Laguna blu”.

Vediamone alcuni di questi. La splendida Sirmione, come detto, situata all'estremità della penisola che si insinua per 4 km a sud nel Lago di Garda (o Benàco). Il borgo è stupendo, con le sue viuzze piene di negozietti e ristoranti. Una visita merita il Castello Scaligero, mentre per gli amanti del relax e del benessere è consigliatissima una giornata nelle famose Terme. Nell'estremità della penisola una sorpresa: le Grotte di Catullo, con gli antichi resti della Villa Romana appartenuta al celebre poeta latino e, tutto attorno, spiagge bagnate da acque cristalline. L'area delle Grotte venne edificata agli inizi del I secolo d.C. Su una superficie complessiva di oltre due ettari. I resti attualmente conservati si trovano su livelli diversi: del settore settentrionale sono visibili le monumentali costruzioni, mentre non è rimasto nulla delle zone residenziali, crollate già nell'antichità.

Il Lario, il lago di Como, è uno scrigno che ha in Bellagio la preziosa perla forse più preziosa custodita al suo interno che incanta il visitatore con Villa Melzi, dimora ottocentesca circondata dai giardini all'inglese che conquistarono Liszt e Stendhal. Ma altri gioielli, come Varenna e Menaggio (posizionata proprio sulla ramificazione del lago) disegnano sulle sponde del lago quadri difficilmente dimenticabili.

E poi il lago Maggiore (o Verbano, che la provincia di Varese condivide con il Canton Ticino e il Piemonte), lungo la cui sponda lombarda sboccia la “Portofino del Lago Maggiore”, cioè la spiaggia di Caldè a Castelveccana (a pochi minuti di strada da Laveno Mombello) con acque cristalline, numerose calette, una tranquillità inconsueta: insomma, un paradiso.

Ma le “Maldive” lombarde non si limitano alle spiagge dei suoi laghi prealpini. Le piscine della Val di Mello (siamo in Valtellina, nella zona nord della regione) o gli specchi d'acqua della Val Vertova in provincia di Bergamo (nella media Valle Seriana) e del Lago d'Aviolo (nel parco dell'Adamello, in alta Valle Camonica) incastonati tra le montagne stupiscono per la loro bellezza, per il colore delle loro acque, per il paesaggio che li circonda.

E perchè, infine, non cimentarsi nel canyoning in Valtellina; rilassarsi nell'Oasi di Baggero, riserva protetta nelle vicinanza di Erba (Como) nel Parco Regionale della Valle del Lambro; scoprire il fiume Adda con i suoi salti d'acqua e il suo lungo percorso che attraversa ben 8 province lombarde prima di gettarsi a Lodi nel fiume Po?

Maldive? No, solo una piccola parte di Lombardia.