La IV Commissione ha approvato oggi all’unanimità il testo di una risoluzione (che approderà in Aula nelle prossime settimane per il vaglio definitivo) che chiede la tutela della libera concorrenza nel settore dell’orologeria.
Il relatore Marco Tizzoni (Lista Maroni), con un emendamento ad hoc, ha chiesto che il documento venga inviato, dopo il voto, a tutti gli europarlamentari eletti in Lombardia.
Il provvedimento, che recepisce le prime sollecitazioni formalizzate in Commissione sul tema da Stefano Buffagni (M5S), Dario Violi (M5S) e Agostino Alloni (PD), chiede al Governo di intervenire in sede di Commissione europea per rappresentare le istanze degli orologiai riparatori, già intervenuti direttamente anche a Palazzo Pirelli in audizione.
La Ceahr (Confederazione europea delle associazioni degli orologiai riparatori) denuncia da anni in sede istituzionale un abuso di posizione dominante da parte dei principali produttori di orologi che si rifiuterebbero di fornire i pezzi di ricambio ai riparatori indipendenti o che li concederebbero solo con aggravi ingiustificati. Un cartello che, oggi, mette a rischio 500 laboratori di orologeria in Lombardia e oltre 5000 in tutta Italia.