Oggi in Commissione: più garanzie per i lavoratori, al via l’iter per introdurre clausole sociali nei bandi regionali

Milano, 21 settembre 2017 – Garantire la stabilità dei lavoratori con apposite clausole sociali inserite nei bandi regionali. E’ l’obiettivo del progetto di legge presentato oggi in Commissione Attività Produttive e di cui è relatore il presidente.

Il provvedimento, composto da tre articoli, sarà discusso nelle prossime sedute con l’obiettivo di approdare in Consiglio regionale il prossimo 24 ottobre.

Il progetto di legge è stato promosso alla luce delle tante audizioni con diverse realtà aziendali dove si è puntato il dito contro la precarietà dei lavoratori in occasione del cambio di aggiudicatario di affidamenti di contratti di concessione e d’appalto di lavori e servizi.

La tutela dei lavoratori “uscenti” è sempre stata una condizione prevista negli appalti pubblici a favore degli utenti della P.A. – si legge nella relazione introduttiva –  laddove il personale, che prima era alle dipendenze del vecchio affidatario e che poi “passa” al nuovo aggiudicatario, è in grado di garantire quella continuità di servizio importante per molte tipologie di prestazioni appaltate. I problemi di detto passaggio, tuttavia, sono molteplici, dalla possibile diversità di compagine societaria degli appaltatori (da una società di capitale ad una cooperativa l’inquadramento contrattuale può essere molto differente) all’eventuale diversità dei contratti lavoristici applicati anche all’interno della medesima tipologia societaria, ecc..”.

Il progetto di legge obbliga l’impresa che non intenda adempiere alla clausola sociale a fornire alla stazione appaltante, all’atto della presentazione dell’offerta di gara, idonee motivazioni senza che ciò sia causa di esclusione o penalizzazione in fase di assegnazione dell’appalto.

I recente in Tar di Firenze aveva riconosciuto la validità della clausola sociale inserita in un bando regionale, specificando che “l'assunzione dei lavoratori dell'appaltatore uscente può essere richiesta in una normativa di gara ma deve obbligatoriamente venire armonizzata e resa compatibile con l'organizzazione del vincitore, non potendo diversamente disporre di alcun obbligo generalizzato d’assunzione”.

Anac inoltre ha chiarito come la clausola sociale possa essere adottata come obbligo solo nelle fase esecutiva dell’appalto, in quanto, in caso contrario (cioè se valesse come elemento di premialità nella fase partecipativa), rappresenterebbe un indebito vantaggio per il precedente aggiudicatario, risultando dunque discriminatoria e gravemente lesiva della concorrenza.

Commissione Ambiente. Il recente incendio nella impianto Bertè di Mortara è stato lo spunto per un’audizione in Commissione Ambiente sulle criticità  legate allo smaltimento in Lomellina. Fra le osservazioni di Legambiente, la necessità di una maggior attenzione alla gestione delle cosiddette  plastiche eterogenee (che sono il residuo a valle della valorizzazione delle plastiche).

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Massimiliano Capitanio

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