Il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Raffaele Cattaneo ha ricevuto oggi a Palazzo Pirelli una delegazione guidata dal Presidente della Camera di Commercio di Chambersburg in Pennsylvania (USA), David Sciamanna, che due anni fa ha organizzato la visita nel suo Stato di un gruppo di cittadini lombardi, parenti di prigionieri italiani della Seconda Guerra Mondiale detenuti a Letterkenny dal 1943 fino alla fine del conflitto. A quella visita partecipò anche il Consigliere regionale Carlo Borghetti, che nell’occasione portò il saluto istituzionale del Presidente Cattaneo. I cittadini lombardi che presero parte all’iniziativa, hanno recentemente costituito un'associazione di tutti i parenti (AMPIL, Associazione per la Memoria dei Prigionieri Italiani a Letterkenny) presieduta da Antonio Brescianini e in questi giorni ospitano David Sciamanna per qualche giorno a Milano per alcuni momenti commemorativi.
Durante l’incontro di oggi il Presidente Cattaneo ha colto l’occasione per sottolineare il grande valore umano e sociale delle vicende storiche che riguardarono i prigionieri italiani e lombardi a Letterkenny, evidenziando come sia importante fare memoria e diffondere la conoscenza del contributo italiano negli USA che ha favorito una rapida conclusione del conflitto mondiale. Il Consigliere Borghetti, al termine dell’incontro, ha guidato la delegazione in vista al Belvedere e all’Aula consiliare, facendo tappa anche al Piano della Memoria e alla mostra sulla storia di Palazzo Pirelli a cura della Triennale.
Dopo l'8 settembre 1943 circa 600mila militari italiani vennero catturati dagli alleati, prevalentemente nel Nord Africa, e di questi 51mila vennero inviati presso i campi di reclusione negli Stati Uniti, dove la maggior parte vennero inseriti in programmi di collaborazione e cooperazione.
Oltre 1.200 prigionieri, organizzati nel 321° battaglione italiano di cooperatori, furono inviati a Letterkenny, presso la cittadina di Chambersburg, in Pennsylvania. Letterkenny era un vasto deposito militare creato agli inizi del 1942. Trenta magazzini e 800 depositi sotterranei, sparsi su oltre 6.400 ettari, ospitavano munizioni e armamenti di ogni tipo, che venivano inviati sui fronti di guerra.
I cooperatori nel campo svolgevano varie mansioni. Provvedevano alla manutenzione della ferrovia interna, delle strade, ma soprattutto lavoravano al carico e scarico di materiali dei vari treni merci che trasportavano armamenti e allo stoccaggio di questi nei vari magazzini. In quest’attività lavoravano fianco a fianco con civili americani, spesso di colore, incluse molte donne. Ciò favorì anche il nascere di rapporti sentimentali, spesso sollecitati dalle stesse donne che, nel dopoguerra, sfociarono in matrimoni, fatto questo che permise ad alcuni prigionieri di tornare a vivere negli Stati Uniti. Nei momenti liberi, dopo il lavoro e nei fine settimana, i cooperatori potevano dedicarsi alle attività preferite, tra cui lo sport, dove il calcio era l’attività più praticata. Gli incontri erano frequenti e furono organizzati anche veri e propri tornei. Grande spazio ebbe anche la musica: furono organizzati un’orchestra, una banda e un coro.
Alcuni prigionieri si impegnarono nella costruzione di edifici e strutture da utilizzare per le loro esigenze. La più importante fu certamente la cappella, tuttora esistente e diventato monumento storico protetto, ma va ricordato anche il Post Assembly Hall, ossia l’edificio in cui americani e italiani si riunivano per vedere i film, assistere a spettacoli teatrali, praticare sport al chiuso. Costruirono inoltre anche un anfiteatro, dove nella buona stagione si esibiva l’orchestra e i prigionieri potevano ballare con le ospiti femminili. A Letterkenny americani e italiani coltivarono così stretti rapporti umani e sociali proseguiti poi nel tempo, di generazione in generazione.