La Commissione Cultura, presieduta da Luca Ferrazzi (Lista Maroni), ha archiviato, con i voti della maggioranza, la petizione di iniziativa popolare che chiedeva la cancellazione del buono scuola.
La petizione sottoscritta da 13.500 cittadini, con la cancellazione del buono prevedeva il trasferimento delle risorse erogate dalla Regione alla scuola pubblica per il miglioramento dell’offerta formativa e delle dotazioni, per l’integrazione degli alunni stranieri, per il diritto allo studio e per quello dei disabili, per il contrasto alla dispersione scolastica e per l’edilizia.
Nel corso del dibattito è intervenuta la consigliera Paola Macchi (M5S) che ha chiesto di portare la decisione in Aula : “ Quasi 14 mila persone hanno chiesto democraticamente la cancellazione del buono scuola che va alle famiglie che mandano i figli alle scuole private paritarie e il Consiglio regionale era la sede istituzionale idonea per discutere il tema, considerando anche la recentissima delibera che diminuisce ulteriormente l'erogazione dei fondi regionali agli studenti delle scuole statali, mantenendo invariate quelle agli studenti delle paritarie, innalzando anche la soglia di reddito Isee delle loro famiglie”.
E’ intervenuto anche il consigliere Fabio Pizzul (PD), associandosi alla richiesta di un’ampia discussione in Aula, e ha detto: “Come unico indicatore per stabilire chi aveva diritto alla dote o al buono scuola è finalmente stato stabilito l'Isee. Fino all'anno scorso l'Isee era utilizzato per il sostegno al reddito, quindi per la dote scuola, mentre per il buono si ricorreva all'indicatore reddituale lombardo corretto con il fattore famiglia, fatto che favoriva di gran lunga i più abbienti. La domanda inoltre è questa: è giusto che la Regione eroghi un contributo a famiglie con redditi così elevati in tempi di scarsità di risorse?".
I consiglieri Antonello Formenti (Lega Nord), Mauro Piazza (NCD), Lara Magoni (Lista Maroni), ritenendo inutile l’ennesimo scontro ideologico sulla scuola, hanno rimarcato come le scuole paritarie siano un diritto di libera scelta delle famiglie e che, inoltre, aiutino a contenere le spese dell’istruzione
“Ritengo giusto avere archiviato questa petizione – ha dichiarato il presidente Luca Ferrazzi: –le scuole paritarie, con la legge 62/2000 del Governo D’Alema, sono state riconosciute come servizio pubblico; è bene chiarire che i quasi 100 mila studenti della scuola paritaria della Lombardia, rappresentano per lo Stato un risparmio di quasi 520 milioni di Euro l’anno. Inoltre il sostegno al reddito per il 2014 si chiama “contributo per libri di testo e dotazioni tecnologiche” e prevede, per l’acquisto dei libri di testo, risorse per 10 milioni di Euro”.
Dario Macchi
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