La Cooperazione agricola entra nella normativa regionale Approvata la legge che introduce uno specifico articolo nel Testo Unico L’obiettivo è aumentare il numero delle imprese aderenti a organismi associativi

Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la legge (relatore Alessandro Fermi di Forza Italia) che introduce nel Testo Unico dell’agricoltura del dicembre 2008 un nuovo articolo in materia di cooperazione agricola.
L’articolo in questione, il “9 bis”, precisa, tra l’altro, che Regione Lombardia “promuove e sostiene lo sviluppo, il consolidamento e la modernizzazione della cooperazione in ambito agricolo, agroalimentare e forestale”.
Tra gli obiettivi quello di aumentare il numero delle imprese agricole e zootecniche che aderiscono ad organismi associativi (attualmente attestate attorno al 34%, dato di poco superiore alla media nazionale del 32%), per avvicinare la Lombardia ad altre regioni a forte tradizione cooperativa (Veneto circa 45%, Emilia Romagna oltre 62%) e al livello europeo, da tempo stabilmente attestato oltre la soglia del 60%.
L’articolo prevede, inoltre, in sintonia con quanto contenuto nel Programma di sviluppo rurale europeo 2014/2020, che vengano valorizzate in particolare le produzioni agricole e zootecniche a denominazione di origine. Si favoriscono iniziative per l’accesso ai mercati internazionali, l’occupazione soprattutto giovanile, il loro sviluppo nelle aree montane, il processo di aggregazione tra cooperative per la concentrazione dell’offerta e l’integrazione delle diverse filiere agroalimentari.
Previsto anche il sostegno agli investimenti in impianti ed innovazioni organizzative e tecnologiche.
Nel corso dell’esame del provvedimento è stato approvato all’unanimità un ordine del giorno presentato da Giampietro Maccabiani (M5S) che chiede tra l’altro un impegno della Giunta regionale “a favorire il processo di cooperazione agricola fra imprenditori agricoli biologici e biodinamici, promuovere i prodotti provenienti da agricoltura biologica e biodinamica, agevolare e promuovere la vendita di diretta prodotti favorendo la filiera corta”.
In Lombardia la cooperazione agricola riguarda principalmente i comparti cerealicolo, ortofrutticolo (sia per prodotti freschi che trasformati), vitivinicolo, lattiero-caseario, florovivaistico, zootecnico (per allevamento, macellazione, trasformazione delle carni), forestale e dei servizi alle imprese agricole.
La cooperazione in Lombardia è rappresentata da 309 realtà che fatturano circa 3,6 miliardi di euro.

IL DIBATTITO IN AULA
Nel corso del dibattito sul progetto di legge sono intervenuti il relatore del provvedimento e
presidente della Commissione Agricoltura, Alessandro Fermi (FI), Riccardo De Corato
(Fratelli d’Italia), Giampietro Maccabiani (M5S), Federico Lena (Lega Nord), Marco
Carra (PD), Alessandro Sala (Maroni Presidente), Mario Barboni (PD), Carlo Malvezzi
(NCD) e Paolo Micheli (Patto Civico).
Questa la sintesi dei loro interventi:
“Finalmente – ha detto il Presidente della Commissione Agricoltura, Alessandro Fermi
(FI), relatore del provvedimento – con questa legge la figura e il ruolo delle cooperative
agricole organizzate vengono inseriti a pieno titolo nella normativa regionale come
soggetto fondamentale per la promozione delle imprese e degli imprenditori in agricoltura”.
“E’ un obiettivo ambizioso – ha detto il capogruppo di Fratelli d’Italia, Riccardo De Corato
– per realtà che possono rappresentare l’antidoto alla crisi. Regione Lombardia, dopo
questa legge, avrà uno strumento in più per consentire alle zone montane di tornare a fare
agricoltura”.
Giampietro Maccabiani (M5S) è “consapevole che la cooperazione può portare
l’agricoltura fuori dalla crisi. Questa è una legge d’intenti, speriamo che Regione
Lombardia faccia la sua parte. La cooperazione può essere utile strumento soprattutto per
i piccoli agricoltori di montagna”.
Per Federico Lena (LN) “l’agricoltura lombarda non ha vocazione spinta per la
cooperazione anche se in Lombardia ci sono esempi di notevole lungimiranza. La
cooperazione è quindi da incentivare perché rappresenta un’opportunità per i nostri
produttori. Può essere un eccellente volano soprattutto per i giovani agricoltori”.
Per Marco Carra (Pd) “questa legge è un esempio di buona legislazione per come si è
rapidamente passati dalla richiesta di ascolto da parte del mondo delle cooperative, alla
loro audizione in Commissione e all’approvazione del progetto di legge, al voto di oggi in
Consiglio regionale. E’ importante perché introduce nel Testo Unico uno strumento utile
alla possibilità di accedere a finanziamenti europei”.
“Le cooperative – ha detto Alessandro Sala (Maroni Presidente) – sono in grado di
garantire la competitività della filiera agroalimentare sui mercati. Questa legge sottolinea
l’attenzione di Regione Lombardia a questo settore e alla filiera forestale”.
Mario Barboni (Pd) ha ribadito l’importanza dell’inserimento della cooperazione agricola
nella normativa regionale “perché fondamentale per lo sviluppo dell’attività agricola di
montagna. Mi auguro che con questa legge si possa cambiare la cultura dei nostri
imprenditori per sviluppare queste forme di aggregazione”.
Per Carlo Malvezzi (NCD) l’inserimento di questo articolo nel Testo Unico dell’agricoltura
sottolinea “il valore della cooperazione in agricoltura” e la validità di un modello “che non
svilisce la professione di agricoltore. La cooperazione è in grado di tutelare il reddito degli
agricoltori”.
Per Paolo Micheli (Patto Civico) “la cooperazione è un aspetto fondamentale per la vita
del mondo agricolo. Votiamo a favore di questo provvedimento perché contiene i
condivisibili obiettivi di favorire l’innovazione tecnologica, lo sviluppo sui mercati e
un’opportunità per i giovani”.
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Giulio Rezzola
Redattore Struttura Stampa
Regione Lombardia – Il Consiglio
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