Politiche Ue, Consiglio regionale approva Risoluzione con richieste Lombardia

Occupazione, supporto alle imprese e al credito, sostegno all’agricoltura, anche biologica, difesa delle tipicità e qualità dei prodotti locali e a km zero. E ancora: lotta alla povertà, ai disagi sociali, contrasto ai fenomeni della criminalità e politiche per la sicurezza. Sono solo alcune delle linee guida che la Lombardia evidenzia per il programma di lavoro 2014 dell’Unione Europea e che sono contenute nella Risoluzione approvata oggi dal Consiglio regionale della Lombardia nel corso della sessione comunitaria annuale.
Il documento è composto da nove cartelle nelle quali si individuano gli aspetti più importanti sui quali intervenire come fattori di crescita e di sviluppo per la Lombardia. Tra i passaggi più significativi contenuti nella risoluzione c’è il sostegno alla povertà e all’implementazione dell’offerta abitativa per le nuove categorie in situazione di difficoltà, come i genitori separati, le giovani coppie, i disoccupati e le persone sole e che sentono il peso della crisi economica. Per fronteggiare la difficile congiuntura, la Risoluzione chiede di dare piena attuazione agli investimenti a favore della crescita e del lavoro, incentivando le azioni per favorire il reinserimento occupazionale dei cittadini over 50 e per contrastare la piaga della disoccupazione giovanile, che ormai ha raggiunto la drammatica soglia del 40%. Tra i punti ci sono anche i richiami all’efficienza energetica e alla tutela dell’ambiente, la costruzione di nuove carceri e la sottoscrizione di accordi bilaterali con i paesi Extra UE al fine di far scontare agli extracomunitari le pene detentive nei loro paesi d’origine. Nel documento si evidenzia la necessità inoltre della nascita del “Fondo ESCO” per sopperire ai vincoli di bilancio con l’obiettivo che venga utilizzato dagli enti locali per interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio, soprattutto pubblico. Un passaggio della Risoluzione si sofferma anche sulla macroregione alpina per la quale il Consiglio regionale si impegna nella costituzione di un Gruppo di lavoro ad hoc che vedrà il coinvolgimento anche della Commissione Speciale dei Rapporti tra Lombardia, Confederazione elvetica e Province autonome.
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