La passione, la genialità e la voglia di rompere vecchi schemi televisivi, il territorio e la crescita delle piccole aziende, il pubblico popolare e la voglia di partecipare, di diventare protagonista: sono tanti gli elementi e le persone che hanno fatto la storia di Antenna 3 Lombardia, ricordati questa mattina a Palazzo Pirelli alla tavola rotonda organizzata nell'ambito della mostra "Ti ricordi quella sera?” sulla nascita dell’emittente lombarda. All’incontro, moderato dalla giornalista Marta Cagnola, hanno partecipato il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Raffaele Cattaneo, Giorgio Simonelli, docente di storia della televisione presso l’Università Cattolica di Milano, Ettore Andenna, conduttore televisivo, Wally Giambelli, Presidente dell’Associazione “Amici di Renzo Villa” e Angelo Costanza, all’epoca Direttore marketing dell’emittente.
“La nascita delle tv commerciali – ha spiegato il Presidente Cattaneo – coincise con l’inizio dell’esperienza delle Regioni: una coincidenza non casuale ma che esprime la voglia dei territori di diventare protagonisti, di trovare nuovi canali per esprimere le proprie esigenze e le proprie capacità. A quaranta anni di distanza occorre ripensare e recuperare il rapporto tra istituzione regionale, territorio ed editoria. Proprio tra le materie oggetto della trattativa con il governo nazionale per una maggiore autonomia abbiamo infatti inserito il tema delle comunicazioni e del sostegno all’emittenza locale. Occorre superare l’equivoco culturale che pubblico debba coincidere con statale e ricreare un’alleanza virtuosa tra imprenditori, comunità locali e rappresentanti istituzionali. Accentrare tutto a livello ministeriale rischia di appiattire le tipicità e le eccellenze presenti sui territori ”.
Inframezzata da spezzoni originali dell’epoca, la tavola rotonda ha analizzato i vari fattori e i momenti salienti dell’emittente lombarda: dagli esordi, alle trasmissioni cult (Pomo Fiore, La bustarella), i tanti personaggi famosi (Cino Tortorella, Renzo Tortora, Boldi, Teocoli, Walter Chiari, il Quartetto Cetra, Zuzzurro e Gaspare, Donatella Rettore, Giuni Russo) l’iniziativa benefica a favore dei terremotati di Sant’Angelo dei Lombardi.
“Oggi – ha sottolineato Cattaneo – la televisione è crossmediale, ma occorre sempre ricordare che è un fenomeno social, un’iniziativa economica che ha effetti politici”.
Nel pomeriggio alle ore 14.30 sarà proiettato in anteprima assoluta, sempre in Sala Gonfalone, il docufilm “Via per Busto 15: la tv commerciale è nata qui” del regista Marco Pugno. Il titolo è ispirato allo storico indirizzo di Antenna 3 Lombardia, l’emittente di Legnano nata quarant’anni fa, il 3 novembre 1977, per volontà di Renzo Villa ed Enzo Tortora; la tv privata che più di ogni altra seppe rompere il monopolio della tv di stato, inventando un nuovo linguaggio televisivo. Novanta minuti di filmati d’archivio, alcuni inediti, con molte testimonianze, ricordi e documenti.
Al termine della proiezione si terrà un dibattito con l’intervento di giornalisti di settore e personaggi televisivi tra cui Massimo Scaglioni, docente di Storia ed economia dei media presso l'Università Cattolica di Milano e Paolo Liguori, direttore di TGCom24.
Prosegue intanto la mostra-rassegna “Ti ricordi quella sera? Quarant’anni di eccellenza lombarda”, patrocinata dal Consiglio regionale e visitabile a Palazzo Pirelli con ingresso da via Filzi 22 dal lunedì al giovedì dalle 9.30 alle 18.30 e il venerdì dalle 9.30 alle 12.30. Apertura straordinaria domenica 19 novembre, dalle 10 alle 17.
Ricordi, primi passi e il nuovo che avanza: le testimonianze
“Io stavo a Telealtomilanese. Renzo Villa ed Enzo Tortora fondano Antenna 3. Villa mi chiama: ‘Se vieni ti do il doppio’. Ci ho pensato dai 10 ai 15 secondi”. E’ l’inizio del racconto di Ettore Andenna, storico conduttore de La Bustarella e per la Rai di Giochi senza Frontiere. Ed è l’albore della nascente Antenna3, fondata da Villa e Tortora. Nel panorama televisivo l’emittente era il nuovo che avanzava, il nuovo che con energia irrompeva nel monopolio Rai. Dopo la pionieristica Telealtomilanese, la tv privata stava uscendo dall’embrione per prendere forma e fattezze ‘adulte’, imponendosi sul mercato. “La vulgata vuole che Antenna3 e altre mittenti siano nate per debolezza della Rai – spiega Giorgio Simonelli -. Nel 77 la Rai non era per niente debole. La verità è che finisce il Carosello, considerata un’esperienza esaurita e c’è confusione su come raccogliere la pubblicità. La Rai inoltre aveva una pubblicità d’elite. Tutta la piccola e media industria, bisognosa di pubblicizzarsi in tv, si riversò nelle nascenti tv locali” .
Sotto questi auspici nel novembre del 1977 inizia l’avventura dell’emittente che andò in onda a colori fin dall’esordio e aveva studi di oltre 6.000 m² situati a Legnano, in via per Busto Arsizio 15. Un centro di produzione tv che, ai nastri di partenza, si presentava come uno dei più moderni d'Europa e più grandi d'Italia. “Gli studi erano oltremodo gradevoli e stuzzicavano i clienti pubblicitari”, fa sapere Angelo Costanza. La rivoluzione in atto non era, infatti, solo una questione di divulgazione di contenuti televisivi inediti, ma era anche una questione di diverso approccio nella gestione amministrativa. Tra imprenditori desiderosi di sponsorizzarsi e l’emittente non c’era ‘il mondo di mezzo’ di intermediari odierni. Tv locale privata e imprenditoria del posto trattavano direttamente. “Ricordate i würstel alla Bustarella? – interviene Andenna – Li portava su un macchinone tedesco il proprietario dell’azienda. Li faceva fare apposta il pomeriggio per la trasmissione della sera”. Questa chimica tra piccolo schermo e aziende locali fu la stessa chimica che s’instaurò con i telespettatori. Per la prima volta, attraverso format e linguaggi inconsueti, la tv parlava alla cittadinanza con nuovi codici mediatici, i codici della tv commerciale in salsa locale. Ecco allora arrivare programmi che non solo faranno la storia dell’emittente, ma saranno il serbatoio da cui attingerà a piene mani l’imminente tv berlusconiana e, in parte, quella pubblica. Il Pomofiore, Bingooo, La Bustarella sono tre esempi emblematici. “Il Pomofiore può considerarsi il primo talent show. L’uomo comune veniva portato al centro della scena e aveva il suo quarto d’ora di celebrità”, ricorda Raffaele Cattaneo. Antenna3, però, non fu soltanto intrattenimento. Wally Giambelli, moglie di Renzo Villa, rammenta infatti che la prima raccolta fondi televisiva fu operata proprio da Antenna 3, per dare sostegno ai terremotati dell’Irpinia, colpita dalla calamità nel 1980. Il risultato fu sbalorditivo: la cifra superò i 3 miliardi di lire. Infine, spazio per un ricordo privato di Renzo. “Voglio ricordare un episodio. Quando l’uomo Villa ‘fallì’ e dovette cedere l’emittente. Lì vidi il leone che c’era in lui. Non abbandonò l’azienda, ma con la nuova proprietà entrò come collaboratore, superando quel momento terribile.”