Il mercato dell’usato in Italia: la Lombardia traina il settore

La Lombardia è la regione italiana più proficua nel mercato dell’usato con 3,4 miliardi di euro di valore generato; il secondo gradino del podio lo occupa la Toscana con 2,8 mld; al terzo posto troviamo l’Emilia Romagna con 2,3 mld; la medaglia di legno va invece alla Sicilia, che con 1,5 mld si piazza al primo posto tra le regioni meridionali. A certificarlo è l’Osservatorio 2017 Second Hand Economy condotto da DOXA (per la piattaforma di compravendita Subito) che ha stilato un’analisi di mercato su tutta la Penisola. Dai dati emersi risulta inoltre che la compravendita di usato in Italia è un’attività che continua a crescere e che ha raggiunto nel 2017 un volume di affari di 21 miliardi di euro (+11% rispetto al 2016), pari all’1,2% del PIL.

Il trend positivo del 2017 prosegue quello dei due anni precedenti, grazie al traino della compravendita online, metodo d’acquisto che nell’ultimo triennio ha visto un incremento esponenziale (+72% rispetto al 2014). Nell’anno appena trascorso il guadagno medio per ogni italiano che ha venduto in rete è stato di 1.030 euro. Guardando a questo dato, la Lombardia, che in termini assoluti genera il volume di affari più alto d’Italia, è scalzata dalla Toscana che vede i propri ‘mercanti’ mettersi in tasca 1.802 euro (media pro capite) contro i 1.289 euro dei venditori lombardi. Al terzo posto c’è  la Sicilia i cui cittadini hanno ricavi pro capite medi pari a 1.090 euro.

Quanti sono gli italiani interessati all’attività di compravendita? Non pochi, visto che nel 2017 il 48% della cittadinanza ha dichiarato di aver contribuito al mercato dell’usato, settore che si è attestato al 4° posto dei comportamenti sostenibili più diffusi nel Bel Paese, subito dopo la raccolta differenziata (93%), l’acquisto di lampadine a LED (75%) e la compera di prodotti a km 0 (56%).

La crescita costante della Second Hand Economy, come poc’anzi accennato, ha trovato il suo principale propulsore nell’incremento della compravendita online. Il processo di digitalizzazione degli ultimi anni, che ha interessato svariati campi economici e soprattutto una sempre più larga porzione di cittadini (continuano ad aumentare coloro che prendono familiarità con strumenti e servizi digitali), ha dunque permesso anche al mercato dell’usato di crescere progressivamente. Così, sempre guardando all’analisi di Doxa, le prospettive future sono rosee: nei prossimi 5 anni il 75% del settore è destinato a espandersi. I motivi di questa previsione sono principalmente: la percezione che la compravendita di usato sia vantaggiosa dal punto di vista del risparmio, la consapevolezza che sia una scelta ecologica e sostenibile (ma anche distintiva e smart) e la possibilità di rendere un’offerta accessibile a una gamma più vasta di persone rispetto al passato.

I numeri riepilogativi dell’Osservatorio 2017 Second Hand Economy stilati da Doxa:

– La Second Hand Economy vale nel 2017 € 21 miliardi, pari a 1,2% del PIL Italiano (vs € 19 miliardi nel 2016), con una crescita anno su anno dell’11%

– La crescita è guidata soprattutto dall’online, che pesa € 9,3 miliardi (+31% vs 2016 con 7,1 miliardi e +72% rispetto al 2014 con € 5,4 miliardi).

– Il 48% degli italiani ha comprato e/o venduto usato nel 2017, il 42% l’ha fatto online

– I settori più importanti in termini di valore sono Motori (€ 15 mld), seguiti da Casa&Persona (€ 3,6 mld) e Elettronica (€ 1,3 mld)

– Chi ha venduto oggetti usati online ha guadagnato in media € 1.030 all’anno (+22% vs 2016)

– Scelta consapevole (53%), guadagno e risparmio (54%) e libertà (42%) sono i tre asset valoriali della Second Hand

– La Second Hand in Italia, in termini di valore generato, è guidato dalla Lombardia, seguita dalla Toscana, dall’Emilia Romagna e dalla Sicilia

 

MV