A Losanna, consegnati i dossier, inizia la volata per assegnare i Giochi 2026: sono rimaste in corsa solo Italia (Milano-Cortina) e Svezia (Stoccolma-Are).
Lombardia e Veneto hanno come obiettivo dichiarato la conquista dei 44 voti del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) che sancirebbero l’assegnazione a Milano-Cortina delle Olimpiadi Invernali del 2026. Le due Regioni del Nord si sono messe in gioco sapendo di poter contare su un’impiantistica di primo livello e su bellezze naturali e mete turistiche di particolare bellezza.
Il 24 giugno a Losanna si va al voto, che sarà preceduto da una serie d’incontri decisori. Dall’1 al 6 aprile infatti, la commissione di valutazione passerà in rassegna i territori coinvolti e valuterà la candidatura italiana dal punto di vista tecnico-logistico. Il 6 aprile a Milano si terrà la conferenza stampa sulle valutazioni della commissione CIO.
La Svezia, con la candidatura della capitale Stoccolma e di Are (località di circa 10mila abitanti quest’anno sede dei mondiali di sci alpino), ha due membri del CIO particolarmente influenti; non ha mai ospitato un'Olimpiade invernale mentre l’Italia ha già ospitato due volte le Olimpiadi Invernali (Cortina d’Ampezzo nel 1956 e Torino nel 2006); può contare sul fattore ambientale e sull’effetto “neve sicura”. Nemmeno la crisi politica recentemente attraversata dal Paese sembra rappresentare un handicap dal momento che il nuovo Governo ha confermato il proprio sostegno alla candidatura olimpica.
Per contro, i recenti mondiali di sci organizzati proprio ad Are hanno mostrato una scarsa qualità dell’offerta impiantistica e logistica della località svedese su cui hanno gravato anche condizioni atmosferiche sfavorevoli. Diversi gli atleti che hanno espresso pubblicamente le loro lamentele tra cui il discesista azzurro Dominique Paris.
“E' arrivato il momento di non sbagliare una mossa. Fino a giugno – hanno affermato i governatori di Lombardia e Veneto Attilio Fontana e Luca Zaia – lavoreremo insieme coinvolgendo quanto più possibile tutti i cittadini". Un commento che in poche battute suggella la forza del patto stretto sull’asse Lombardia-Veneto e nel contempo la validità e la qualità del progetto italiano in termini di sostenibilità economica e ambientale, forte anche della partecipazione e condivisione delle maggiori realtà e categorie economiche e produttive.
Per Milano, pronostici a parte, bisognerà ripetere l’effetto di Expo 2015 che oltre a creare posti di lavoro ha sancito la centralità internazionale di Milano nel Mondo. Dal punto di vista economico saranno da valutare le opere e le infrastrutture inserite nel dossier, consapevoli comunque dei vantaggi legati all’esperienza maturata in occasione dell’esposizioni universale del 2015.
Il dossier Milano-Cortina individua 14 i siti divisi in quattro cluster: Milano, Valtellina, Cortina e Val di Fiemme.
Milano ospiterà la cerimonia di apertura e sarà teatro dell'hockey, del pattinaggio artistico e dello short track. In Valtellina protagoniste le piste di Bormio e lo Stelvio (sci uomini); a Livigno lo snowboard e il freestyle. A Baselga di Pinè (Val di Fiemme) il pattinaggio di velocità; a Tesero il fondo; a Predazzo il salto con gli sci. A Cortina il curling e lo sci alpino femminile, il bob, lo slittino, lo skeleton e il pattinaggio. Il biathlon ad Anterselva, in Alto Adige. L’Arena di Verona ospiterà la cerimonia di chiusura e sarà il polo centrale per raccogliere tutti gli atleti.
I voti a disposizione sono 87: il dossier italiano, come evidenziato in una recente audizione in commissione dal sottosegretario regionale Antonio Rossi, è convinto di poterne valere almeno 44.