Autonomia, definite le fasi del percorso per portare in Consiglio intesa con Stato

La Lombardia ha definito le fasi del percorso istituzionale che porterà al voto la stesura definitiva dell’intesa con lo Stato sulla richiesta di maggior autonomia ai sensi dell’articolo 116, terzo comma della Costituzione.  A distanza di poco meno di due anni dal referendum svoltosi  il 22 ottobre del 2017, che vide andare al voto oltre 3 milioni di cittadini con il 95,29% dei sì  alla richiesta di maggior autonomia, i passi procedurali necessari all’approvazione dell’accordo con lo Stato quando ci sarà la firma cominciano a prendere così forma. Il provvedimento, approvato dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale (nella foto il Presidente Fermi con i due Vice Presidenti Brianza e Borghetti e i Consiglieri Segretari Malanchini e Violi) è frutto di un lavoro tecnico coordinato dal Segretario Generale Vicario Marzio Maccarini  che ha visto impegnate le strutture del Consiglio regionale maggiormente interessate al percorso di attuazione e che ha coinvolto anche le Commissioni Autonomia e Affari Istituzionali. “Abbiamo individuato un percorso – sottolinea il Segretario Generale Vicario Maccarini – che declina tutti i passaggi  istituzionalmente previsti e coi quali il Consiglio regionale dovrà dare il via libera all’intesa.  Le fasi procedurali sono riconducibili alla cornice di cui all’art. 116, terzo comma, Cost., all’art. 14,  comma 3, lett. g) dello Statuto d’autonomia che recita che spetta al Consiglio deliberare in merito alla conclusione dell'intesa con lo Stato nonché alla legge regionale 22/2009 in materia di il CAL, rimarcando sempre la natura dell’intesa come <procedimento negoziato>”. Spetterà al Presidente della Regione comunicare al Presidente del Consiglio regionale la conclusione del negoziato e i contenuti della proposta d’intesa condivisa con il Governo. Ricevuta la comunicazione, il Presidente del Consiglio assegnerà il provvedimento in sede referente e congiunta alle Commissioni Autonomia e Affari istituzionali, incaricate di esaminare l’atto e dare il primo via libera che avverrà  attraverso una Risoluzione. “Si tratterà – spiega ancora Maccarini – di un atto di tipo autorizzatorio col quale si dà mandato al Presidente della Regione di sottoscrivere formalmente l’intesa con lo Stato. La Risoluzione sarà composta da un testo con premesse di carattere procedurale  e da un dispositivo: la proposta di intesa non sarà emendabile, a differenza delle premesse che potranno essere oggetto di proposte di modifica e della parte dispositiva che però potrà essere emendata ma solo in chiave positiva o negativa; ossia autorizzare o meno il Presidente della Regione a sottoscrivere l’intesa”.   Sulla questione si dovrà esprimere con parere obbligatorio non vincolante il CAL, il Consiglio delle Autonomie Locali. Approvata in sede referente la Risoluzione, l’atto andrà poi all’esame del Consiglio regionale per l’approvazione definitiva.