Leonardo, il Forno Fusorio di Tavernole e la Val Trompia

Leonardo da Vinci (Vinci, Firenze, 15 aprile 1452) è universalmente noto non solamente per le sue opere pittoriche ma anche come sperimentatore dotato di curiosità e interesse conoscitivo in ogni campo del sapere. Nella sua vita si incrociarono così vari luoghi che gli offrirono l’opportunità di formare il suo intelletto in più rami delle scienze.

Nella celebrazione dei 500 anni dalla sua scomparsa (2 maggio 1519 – Cappella di Saint-Hubert in Amboise, Francia) vi è anche un particolare legame che sottolinea l’attenzione che il Genio toscano nutriva anche per la Valle Trompia e le sue risorse.

Infatti, alla fine del ‘400 e inizio del ‘500 tra gli argomenti di studio vi era anche il ferro e la sua lavorazione. Sul tema, un segno eloquente dei suoi passaggi bresciani si trova nelle sale espositive del Museo del Forno Fusorio di Tavernole, paesino che sorge sulle sponde dell’alto corso del fiume Mella. Il Forno Fusorio è considerato da tutti gli esperti come una sorta di monumento di “archeologia industriale” quasi unico in Europa.

Due i “segni” del passaggio di Leonardo da Vinci in queste terre. La prima traccia risale alla fine del 1400 quando il giovane Leonardo mostrava interesse per la particolare maestria nella lavorazione dei metalli, arte nella quale la Valle eccelleva. Una testimonianza si può trovare nel disegno-schizzo di Leonardo per un particolare tipo di mantice (attivo dal XV secolo a fine ’800) utilizzato proprio dagli abitanti triumplini. La seconda prova, tra il primo decennio del 1500 è in una mappa fluviale del corso del Mella disegnata da Leonardo con indicati luoghi e villaggi dove maggiore era la presenza di miniere di ferro.

Sito recentemente recuperato, il Museo del Forno Fusorio di Tavernole traduce l’interesse e la curiosità del Genio per i segreti che già allora rendevano speciale l’arte del ferro in questi luoghi così come per le miniere di Collio e per quelle particolari invenzioni (i mantici) che alimentavano il fuoco in grado di trasformare la siderite in ghisa.

Il Museo istituito nel 2000 e trasformato nel 2009 in istituto permanente riconosciuto da Regione Lombardia, è uno degli anelli che compongono il Sistema Museale di Valle Trompia che dal 2006 aderiscono al Sistema dei Beni Culturali e Ambientali di Valle Trompia. Il Forno di Tavernole, in quanto parte integrante della filiera di lavorazione dei minerali protrattasi in valle nel corso dei secoli, si collega in modo quasi naturale ai documenti storici che conservano i dati e le informazioni inerenti questa tradizionale attività. Negli ampi e suggestivi spazi che circondano la torre di fusione, dove il minerale di ferro veniva trasformato in ghisa, si rivive il fascino dell’acqua, del metallo e del fuoco. Il monumento-documento racconta e testimonia la storia della siderurgia al carbone di legna in un contesto tra i meglio conservati d’Europa e la storia di un luogo, la Valle Trompia, depositario di saperi e artefice di eccellenti produzioni.

Altre tracce della presenza di Leonardo nel territorio bresciano si trovano anche nella pittura come il bozzetto per la pala dell’altare maggiore della Chiesa di San Francesco a Brescia (mai realizzata); e ancora nel polittico di San Nicola da Tolentino del 1494, oggi custodito nella Pinacoteca Tosio Martinengo che contiene un San Sebastiano sicuramente attribuito a Francesco Napoletano (uno degli allievi prediletti di Leonardo).