Due nuovi strumenti per accelerare, semplificare e facilitare la realizzazione di interventi strutturali e infrastrutturali al servizio del territorio: sono quelli che introduce la nuova legge sulla programmazione regionale negoziata, approvata oggi in Consiglio regionale con 41 voti a favore (gruppi di maggioranza), 13 astenuti (Partito Democratico, Lombardi Civici Europeisti e +Europa) e 10 contrari (M5Stelle).
Nello specifico si tratta dell'Accordo Locale Semplificato e dell'Accordo di Rilancio Economico Sociale Territoriale, che si inseriscono all’interno della cornice della programmazione regionale negoziata che privilegia e prende in considerazione proposte di interesse regionale coerenti con gli obiettivi del Piano Regionale di Sviluppo.
Nel primo caso, l'Accordo Locale Semplificato farà capo direttamente ai Comuni e si aggiunge allo strumento già esistente dell'Accordo di Programma, consentendo ai Comuni che intendono realizzare interventi che non prevedono variazioni di carattere urbanistico e non comportano costi economici di grande rilevanza, di poterlo fare in tempi certi e rapidi, accorciando e semplificando in modo significativo gli iter procedurali a cui fino ad oggi dovevano invece sottoporsi all'interno dell'Accordo di Programma.
"In sostanza –ha spiegato il Presidente della Commissione Bilancio Marco Alparone (Forza Italia)- se un Comune dovrà intervenire per realizzare una rotonda stradale o ristrutturare un asilo, una caserma, un impianto sportivo o mettere in campo un progetto infrastrutturale di servizio ai propri cittadini, ora potrà farlo sfruttando una corsia preferenziale senza più dover ricorrere necessariamente all'accordo di programma. E nel far questo potrà contare finalmente da subito su criteri definiti, chiari e riconoscibili con regole molto più semplici e tempi più snelli: teniamo contro tra l'altro -conclude Alparone- che in passato molti accordi di programma non hanno poi trovato attuazione proprio per la lunghezza e l'incertezza dei tempi e la complessità dell'iter che li caratterizzava".
Con la nuova legge, la stessa normativa sugli Accordi di Programma viene semplificata e aggiornata, e viene uniformata facilitando l'incontro tra le esigenze dei Comuni e gli obiettivi regionali compresi nel Piano Regionale di Sviluppo, valorizzando e incentivando ancora di più la logica della sussidiarietà verticale.
Il secondo strumento messo in campo dal provvedimento approvato oggi in Consiglio regionale è il cosiddetto Accordo di Rilancio Economico Sociale Territoriale, che mette insieme tutti i soggetti privati e pubblici coinvolti in progetti e interventi di rigenerazione territoriale.
Questo strumento farà capo a Regione Lombardia e si aggiunge all'Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale già esistente e che nell'occasione viene a sua volta semplificato e snellito, mantenendo la sua vocazione di accordo di riferimento per interventi di ambito istituzionale che interessano aree vaste e coinvolgono enti come le Province e le Aree metropolitane.
Il nuovo strumento dell'Accordo di Rilancio Economico Sociale Territoriale si pone l'obiettivo di favorire "uno sviluppo tridimensionale del territorio coinvolgendo tutti i soggetti territoriali pubblici e privati interessati in un ambito che privilegia la rigenerazione urbana". Regione Lombardia avrà così il compito almeno una volta all’anno di avanzare proposte di riqualificazione ai soggetti interessati, rendendoli partecipi di un percorso condiviso finalizzato alla comune realizzazione di interventi e progetti significativi per il territorio e la comunità civile e sociale.
“La nuova legge rappresenta un vero salto di qualità rispetto al passato –ha affermato il relatore Antonello Formenti (Lega)-. I nuovi strumenti a disposizione consentiranno procedure diversificate a seconda delle esigenze specifiche delle singole realtà, questo favorirà una migliore e più puntuale programmazione. Ora sarà possibile intervenire in maniera meno burocratica e quindi più efficace, a tutto vantaggio degli Enti Locali e quindi dei cittadini lombardi”.
"Questo provvedimento –ha concluso Marco Alparone– costituisce uno strumento fondamentale per l’attuazione del Documento di Economia e Finanza Regionale e del Piano Regionale di Sviluppo all’interno di un quadro normativo definito, chiaro e semplificato. In uno spirito sussidiario sarà finalmente possibile l’attuazione di progetti territoriali significativi in tempi rapidi e certi, valorizzando insieme tutti gli aspetti economici, sociali e ambientali".
Approvato infine un emendamento del Partito Democratico (primo firmatario Fabio Pizzul) che impegna la Giunta regionale a informare annualmente il Consiglio in merito alle proposte di adesione alla programmazione negoziata pervenute e allo stato di avanzamento delle valutazioni in corso.
Legge riconoscimento debiti fuori bilancio
Il Consiglio ha quindi dato via libera all’unanimità (60 voti a favore) alla legge che recepisce le indicazioni pervenute, a seguito dell’impugnazione da parte del Consiglio dei Ministri davanti alla Corte Costituzionale dell’articolo 4 della Legge di revisione normativa e di semplificazione 2019, approvata a giugno e che ammetteva “il pagamento di debiti fuori bilancio derivanti da sentenze esecutive prima del riconoscimento della loro legittimità”.
Questo nuovo provvedimento, di cui è relatore il Presidente della Commissione Bilancio Marco Alparone (Forza Italia), introduce i presupposti normativi per riconoscere la legittimità del singolo debito fuori bilancio derivante da sentenza esecutiva.