L'emergenza coronavirus e i provvedimenti presi per creare di bloccare il contagio dell'epidemia, vedono il mondo del lavoro al centro di un'attenzione particolare per evitare la paralisi produttiva e consentire la produzione di beni e servizi indispensabili a comparti strategici come quelli sanitari, farmaceutici e alimentari.
Secondo un indagine di Open Corporation, dopo il varo dei provvedimenti ristrettivi del DPCM del 22 marzo scorso in base ai codici Ateco, che individuano le aziende che realizzano produzioni essenziali, in Lombardia le aziende esentate dal blocco lavorativo sono il 39% del totale: 155 mila imprese, che impiegano 2,1 milioni di lavoratori, il 38,8% del totale dei lavoratori lombardi.
L'elaborazione dei dati evidenzia come sia Milano in Lombardia la provincia con la maggior parte di aziende rimaste aperte (40,9%), seguita da Cremona (37,9) e Mantova (36,9). Seguono Pavia (35,6), Lodi (35,3), Bergamo (32,8), Brescia (32,2), Como (31,2), Monza e Brianza (31,1), Varese (30,6) e Lecco (29,3).
La ricerca evidenzia che a livello nazionale le imprese in attività' sono più' di 800 mila, il 39,9% del totale, e impiegano circa 7,5 milioni di lavoratori.