50, un’altra storia/ Due aerei si scontrano a Linate. Milano piange 118 morti

L’8 ottobre 2001 è una delle date più tristi degli ultimi vent’anni per Milano e la Lombardia. Sono passate da poco le 8 del mattino e la città si risveglia con la notizia di una terribile esplosione e Linate. Per ore si sentono solo i le sirene delle ambulanze e dei mezzi delle forze dell’ordine e dei Vigili del fuoco che corrono verso l’aeroporto. Sono passati solo pochi giorni dall’attentato alle Torri Gemelle di New York e subito si teme a un possibile atto di terrorismo. Bastano poche ore per capire che in questo caso, il fondamentalismo islamico non c’entra nulla. Un aereo McDonnell-Douglas MD-87 della compagnia SAS con 104 passeggeri  (e 6 membri dell’equipaggio) era in fase di decollo. Nello stesso momento, i controllori di volo del city airport milanese autorizzavano anche il decollo di un aereo privato, un Cessna Citation. Tuttavia, al posto di dirigersi verso la pista Romeo 5, questo secondo veivolo si diresse verso la pista Romeo 6, quella destinata al volo della Scandivian Airlines in direzione Copenaghen. A causa degli avvisatori automatici di invasione spenti, per via dei numerosi falsi allarmi del sistema, nessuno si accorse di nulla. Inoltre, la ridotta visibilità dovuta alla fitta nebbia impedì alla torre di controllo di vedere due aerei nella stessa pista e non c’era ancora un radar di terra a Linate. Alle 8:10, l’aereo di linea della Scandinavian, che viaggiava in fase di decollo a circa 270 km/h, si schiantò contro il Cessna provocando un impatto violentissimo che uccise tutti gli occupanti del velivolo privato. Successivamente l’MD-87 finisce contro l’edificio dello smistamento bagagli incendiandosi: morirono tutti i passeggeri (48 italiani, 56 stranieri e i membri dell’equipaggio), più quattro addetti che si trovavano all’interno della struttura. Si salvò solo un quinto addetto, Pasquale Padovano, che rimase gravemente ustionato e porta ancora oggi i segni di questa tragedia. Il bilancio ufficiale finale è di 118 morti. L’anno successivo, nel vicino parco Forlanini viene inaugurato il “bosco dei faggi” a ricordare le vittime dell’incidente.