La Commissione Antimafia in visita al terreno confiscato di Caslino d’Erba (CO)

"Sono molto contenta della visita di oggi, il terreno è in una posizione molto bella e le prospettive di valorizzazione sociale sono in linea con il riutilizzo di un bene confiscato” – ha dichiarato Monica Forte, Presidente della Commissione Speciale Antimafia durante la visita a Caslino d’Erba (CO) insieme al sindaco Marcello Pontiggia. “Come Commissione Speciale Antimafia abbiamo dato la nostra disponibilità nel supportare i prossimi passi e siamo fiduciosi che, entro la fine di quest’anno – ha concluso Monica Forte – si possa terminare la  fase di progettazione per poi poter presentare domanda di accesso al fondo regionale per il recupero e il riutilizzo sociale dei beni confiscati e vedere in breve termine la realizzazione di questo straordinario progetto.”

Alla visita erano presenti anche altri componenti della Commissione Antimafia, il Vice Presidente Alex Galizzi e il Consigliere Angelo Orsenigo oltre a Roberto Bellasio, esponente dell’Agenzia Nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC), Roberto Fumagalli e Marco Martinelli in rappresentanza rispettivamente del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” e della Società Cooperativa Sociale comasca “Il Seme”.

Il sopralluogo ha riguardato uno dei terreni confiscati, individuato da ANBSC, da destinare al progetto presentato dal Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” nell’ambito del “Festival delle idee”. Nato per trovare modi nuovi e originali per il riutilizzo innovativo dei beni confiscati in Lombarda, il “Festival delle idee” è promosso dalla Commissione Speciale Antimafia del Consiglio Regionale e dal Comitato tecnico scientifico per la legalità e il contrasto alle mafie, guidato dal professor Nando Dalla Chiesa.

La proposta del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”, ampliata grazie alla collaborazione della Società Cooperativa Sociale “Il Seme”, prevede diversi usi per il terreno confiscato: dall’utilizzo agricolo per la coltivazione biologica di prodotti tipici locali, all’avviamento di un orto didattico per le scuole. Particolare attenzione viene data al coinvolgimento nei lavori di coltivazione di comunità e cooperative sociali e persone con disabilità, agli studenti nell’orto didattico e al mantenimento dell’attuale destinazione agricola e naturale del terreno.

L’idea si è distinta tra le migliori proposte dei 53 progetti presentati, di cui 17 dalla provincia di Milano, 15 da quella di Brescia, 5 da Pavia, 4 da Lecco e da Varese, 1 rispettivamente da Monza, Lodi, Bergamo, Como Cremona, 3 sono extra Lombardia (uno dal Brasile). In particolare 26 sono stati elaborati da associazioni, 19 da singoli cittadini, 2 da Comuni, 6 da istituti scolastici.