Nei lavori pomeridiani del Consiglio regionale della Lombardia, sono stati bocciati i tre documenti (due mozioni, rispettivamente del PD e dei Lombardi Civici Europeisti e un question time del Movimento Cinque Stelle), discussi insieme perché sullo stesso argomento: l’avvio dell’anno scolastico.
Le due mozioni chiedevano, in sostanza, di garantire un accesso sicuro agli istituti e di predisporre efficaci misure di gestione di eventuali casi di Covid. In particolare nel documento del Partito Democratico si chiedeva di destinare “esclusivamente personale sanitario come referente scolastico” nelle scuole e nei servizi dell’infanzia della Regione e a prevedere un piano di vaccinazione anti-influenzale stagionale per insegnanti e alunni. Il testo dei Lombardi Civici Europeisti, aggiungeva anche la richiesta di tamponi rapidi con pooled test, test salivari e tamponi rapidi colorimetrici; la ripetizione ciclica dei test a personale e studenti, anche nelle farmacie; la presenza di medici o infermieri in ogni istituto e la dotazione di termoscanner, mascherine e disinfettante in tutte le scuole per tutto l’anno.
Di tamponi rapidi si occupava anche l’interrogazione presentata dal Movimento Cinque Stelle che chiedeva alla Regione se avesse previsto, in vista dell’inizio delle scuole, la realizzazione di un protocollo di screenening rapido attraverso l’uso di questi test.
Voto contrario da parte dei gruppi di maggioranza e parare negativo espresso anche dall’Assessore al Welfare, che ha ricordato come “la scuola sia una competenza statale e che le linee guida sono state fatte dal Governo di Roma e dall’ISS, perché riguardano l’intero Paese”. L’esponente di Palazzo Lombardia, ha comunque sottolineato che nella nostra Regione “si stanno sperimentando diversi test rapidi” e che insieme ad altre Regioni, come Veneto, Lazio ed Emilia Romagna, “si sta costruendo una gara per l’acquisto di un milione e 200mila test dell’antigene, proprio per venire incontro alle esigenze. Poi – ha aggiunto – valuteremo se sia meglio fare verifiche di massa o se intervenire nei casi nei quali si individuano bambini potenzialmente affetti”.