Lombardia da scoprire: la magia delle valli di Mello e di Masino

C’è una valle laterale della Val Masino, in provincia di Sondrio, che gode di un’ un’atmosfera particolare: è la Val di Mello, attraversata da un torrente di acque limpidissime. La valle è stata riconosciuta riserva naturale dalla Regione, nel gennaio 2009, ed è l'area protetta più vasta della Lombardia. Nell’ultimo stanziamento, di circa 870 mila euro, stabilito dalla Regione per la gestione delle riserve naturali del territorio, oltre 75 mila vanno alla Val di Mello e saranno dedicati alla manutenzione straordinaria e la riqualificazione del patrimonio naturale.

La valle si può percorrere seguendo il sentiero alla destra orografica del torrente, che si imbocca tenendo la sinistra , arrivando dal paese di San Martino Valmasino. La riva destra del torrente è in pieno sole e tocca anche piccoli siti rurali abitati. In armonia con la vocazione della valle, che è di grande rispetto dell’ambiente e della fauna, anche le attività turistico ricettive presenti devono sottostare ai criteri di turismo sostenibile.
Il sentiero è costeggiato da alte pareti rocciose, zone moreniche e cascate. Le pareti rocciose sono per lo più composte da un minerale simile al granito, detto ghiandone, molto compatto, che rende la zona meta ambita dagli appassionati di arrampicata. Dagli arrampicatori (che sono stati anche fra i più strenui difensori dell’equilibrio ambientale della valle) le vie di roccia sono state nominate con nomi particolari e fantasiosi, quali il Precipizio degli Asteroidi, l’Oceano Irrazionale, lo Scoglio delle Metamorfosi, la Luna Nascente, cui si aggiunge la via detta prosaicamente Non sei più della mia banda.
Diversa l’altra riva del fiume, meno frequentata e piuttosto in ombra, che mantiene un grandissimo fascino paesaggistico e naturale. Sulla sinistra del fiume si estende anche la riserva naturale “integrale” cui può accedere solo il personale forestale autorizzato. Gli alpeggi dell’Alpe Pioda, situati ad una quota di 1560 metri, all’inizio di una grande conca di prati, sono raggiungibili con relativa facilità.

E’ possibile anche percorrere un sentiero in quota, il sentiero Roma, piuttosto famoso, che collega le testate dei grandi valloni secondari e delle valli adiacenti con un percorso escursionistico certamente tra i più spettacolari delle Alpi. Il panorama sul finale della valle è davvero interessante, con la vista sul Monte Disgrazia di 3678 m di altitudine.
Non lontano si nota l’infittirsi della foresta di conifere ad altro fusto, con un effetto particolarmente magico, come di fiaba nordica: è la Val di Masino, che presenta un’ ulteriore curiosità. Esiste infatti una zona denominata “Bagni di Masino”, al cui interno l’ERSAF (l’Ente Regionale Foreste) ha realizzato un percorso attrezzato dedicato alle persone ipovedenti o non vedenti, percorso che – con L’uso delle più avanzate tecnologie- permette la scoperta delle varie realtà naturali anche in autonomia.

L’atmosfera incantata della Val di Masino ha prodotto nei secoli anche diverse leggende, di cui una delle più note è la leggenda del Gigiat. Il Gigiat, racconta la leggenda, era (o è?) il guardiano delle valli e del loro equilibrio, del rispetto dovuto alla natura. Viene descritto come un animale dalle vaghe sembianze umane ma dotato di corna, ricoperto di pelo folto, con zampe al posto delle gambe, capace, si narra, di spostamenti velocissimi e protagonista di salvataggi impossibili in montagna. Custode giusto e implacabile che pochi hanno veduto, ma di cui molti sanno e ancora raccontano, nel silenzio delle notti in quota.