Segale e grano saraceno: Teglio chiede riconoscimento di paesaggio storico

Pizzoccheri, sciatt e la bisciola valtellinese, il dolce tradizionale di Natale di quella zona, sono solo alcune delle specialità culinarie prodotte con segale e grano saraceno, la cui coltivazione ha origini secolari ma che rischia di essere sostituita da sementi commerciali di importazione in assenza di un’adeguata azione di tutela.
Valorizzazione degli ecotipi locali e costituzione di una rete di “agricoltori custodi” promotori dello sviluppo della filiera locale, sono dunque tra gli obiettivi del Comune valtellinese di Teglio che punta all’iscrizione nel “Registro nazionale dei paesaggi naturali storici”.
Ottenere il prestigioso riconoscimento costituirebbe non solo una straordinaria vetrina ma anche l'occasione di inserirsi in un circuito di eccellenza, promuovere la collaborazione tra enti per la salvaguardia del territorio, sostenere gli agricoltori e aumentare la consapevolezza del valore rurale della zona.

Il tutto nasce dal progetto “ConserVa” (Conservazione, gestione ed uso sostenibile delle risorse genetiche di grano saraceno e segale in Valtellina) attivato un anno fa con l’obiettivo di produrre una “carta d’identità” per il grano saraceno e la segale e favorirne il rilancio nella filiera agroalimentare.
Il progetto, che  vede in prima linea il Comune di Teglio, l’Università Milano-Bicocca, fondazioni, associazioni e aziende agricole locali, è cofinanziato da Regione Lombardia nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 (fondi Feasr).
La Valtellina ha già avuto modo di ottenere il marchio “paesaggio rurale storico”, che permette anche di accedere alla lista Unesco. Nell’ottobre scorso sono infatti stati iscritti al Registro nazionale i vigneti terrazzati del versante retico. Ora si vorrebbe ottenere la stessa cosa per  958 ettari di terra, dove sorgono campi di grano saraceno e di segale, castagneti, un’ampia parte boschiva, una parte abitata e 605 ettari del versante orobico oltre alle aree agricole di Carona in Val Brembana e della frazione Moià nel comune di Teglio. Complessivamente 1500 ettari da preservare.
Il Registro nazionale è stato costituito al fine di raccogliere le candidature provenienti dagli Enti interessati su tutto il territorio nazionale. L’iscrizione è curata dal Ministero dell'Agricoltura che valuta le candidature e seleziona i paesaggi storici tenendo conto delle caratteristiche di storicità del paesaggio, la permanenza di pratiche e conoscenze tradizionali e il valore ad essi attribuito dalle comunità e dalle popolazioni interessate.