Rigenerazione urbana, recupero e riqualificazione del patrimonio abitativo pubblico e sociale nel rispetto del principio “consumo di suolo zero”. Ma, soprattutto, contributi di solidarietà e di sostegno alle fasce povere della popolazione, anche a fronte dell’emergenza creata dalla pandemia da Covid-19. Questi i principali fronti su cui si è mossa Regione Lombardia, come fotografato nella relazione sulla Disciplina regionale dei servizi abitativi, esaminata oggi dal Comitato paritetico di controllo e valutazione, presieduto da Barbara Mazzali (FdI) e da Marco Degli Angeli (M5S), Vice Presidente.
“Il rapporto contiene molti dati e informazioni sull’attuazione di importanti interventi di politica abitativa da parte di Regione Lombardia – ha sottolineato la Presidente Mazzali -. Il Comitato ha messo a fuoco alcuni fra questi: i programmi di recupero alloggi e rigenerazione di quartieri urbani, le misure per ridurre l’onere della locazione agli inquilini dei servizi abitativi pubblici, le misure di sostegno alla locazione sul libero mercato e i provvedimenti adottati a seguito dell’emergenza sanitaria Covid19 per sostenere in maniera più decisa le famiglie. Fra questi la rapida messa a disposizione di importanti risorse che non erano state impegnate negli anni passati per alleviare il peso della locazione di famiglie in affitto. Di recente avvio sono anche nuovi programmi per la riqualificazione del patrimonio abitativo e dei quartieri che ospitano alloggi pubblici, che per la loro complessità e rilevanza, meritano un’attenta osservazione sull’avanzamento e sugli eventuali ostacoli che potrebbero verificarsi”.
Nel periodo di emergenza, per i nuclei familiari in condizioni di difficoltà economica Regione Lombardia ha messo in atto misure di sostegno alla locazione, (sia pubblico che privato, per complessivi 78,6 milioni di euro), per complessivi 30 milioni cui a giugno 2020 si sono resi disponibili ulteriori 8,1 milioni di euro.
“La pandemia – ha rimarcato il Vice Presidente del Comitato, Marco Degli Angeli – avrà delle forti ripercussioni sui bisogni abitativi. Sarà importante conoscere e tenere monitorati gli effetti delle misure regionali che la Giunta ha intrapreso e porre grande attenzione sulla questione degli alloggi sottoutilizzati, nonché valutare nuove iniziative per orientare i Comuni nella stipula di contratti a canone concordato. Non dobbiamo, inoltre, dimenticare i rallentamenti che la pandemia ha portato nell'assegnazione degli alloggi sfitti, e come Comitato suggeriamo delle modifiche a leggi e regolamenti per accelerare le assegnazioni”.
Complessivamente il numero di domande in attesa di assegnazione a livello regionale risulta pari a 50.268, di cui 25.192 presso il Comune di Milano. Le domande in graduatoria attive al 31 dicembre 2019 presso i 133 Comuni ad alta intensità di fabbisogno abitativo, sono 44.482.
Secondo i dati riportati nella relazione, su elaborazione di Polis_Lombardia, nella nostra regione il 18,2% delle famiglie in affitto è povero, mentre solo il 3,1% di chi ha casa è sotto la soglia. Una forbice che si allarga aa seconda della cittadinanza: per le famiglie italiane l’incidenza è pari all’11% fra i nuclei in affitto e al 3% fra gli altri; per le straniere i valori sono rispettivamente pari al 36% e al 21%; per le famiglie miste al 16% e al 10%.
“Come relatore del CPCV sulle politiche abitative e sulla gestione ALER nel corso del 2019 mi sembra importante evidenziare l’attenzione che Regione Lombardia pone al tema della casa – ha spiegato Gabriele Barucco (FI) -. Dare un alloggio dignitoso a tutti coloro che si trovano in difficoltà rappresenta il primo ed essenziale livello di welfare che una regione come la nostra ha il dovere di garantire a tutti i suoi cittadini più fragili. Ho potuto constatare la bontà della riforma introdotta dalla legge regionale 16/2016 che davvero nella sua attuazione è riuscita a tenere conto delle tante problematiche esistenti e per ognuna ha realizzato misure adeguate e sostenibili: dall’avvio delle necessarie opere di manutenzione del patrimonio, ai criteri e alle modalità più rapide ed eque di assegnazione, al sostegno alla morosità incolpevole, fino ai contratti a canone moderato o “di quasi mercato” per le giovani coppie e alle esenzioni per gli over 70. Anche gli interventi legati all’emergenza della pandemia vanno nella direzione di una grande attenzione che da decenni rappresenta una priorità per la Lombardia. Gli investimenti e le misure di sostegno pari a circa 300 milioni sono una risposta concreta di una Regione attenta ad attuare politiche rispondenti ai bisogni dei propri cittadini. In questo percorso virtuoso sarà sempre più importante valorizzare al meglio l’enorme patrimonio abitativo che, ricordo, è stato realizzato negli anni con i soldi dei lombardi e che deve essere salvaguardato”.
Nell’ambito dei programmi di recupero alloggi e rigenerazione di quartieri urbani, nel 2019 sono stati finalizzati due importanti pacchetti di risorse (circa 150 milioni di euro in totale) per l’edilizia residenziale pubblica e sociale. L’accordo di programma con il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha come scopo, tra l’altro di finanziare con 101,3 milioni di euro la rigenerazione urbana e sociale di quartieri SAP del Comune di Milano, il recupero di alloggi sfitti di Comuni e ALER per carenze di manutenzione, interventi per la messa a disposizione di alloggi non utilizzati per servizi abitativi transitori o da locare a canone agevolato.
Inoltre grazie all’assegnazione, da parte del CIPE, a Regione Lombardia di 47,7 milioni di euro verranno finanziati interventi, in via prioritaria, di recupero e rigenerazione di immobili esistenti nel rispetto del principio del “consumo di suolo zero.
“Le politiche abitative sono un aspetto fondamentale dell’azione di Regione Lombardia specialmente in questo periodo di forte difficoltà economica che la società lombarda sta attraversando –ha spiegato Angelo Orsenigo (PD) – . Il patrimonio ALER è un patrimonio importante che deve essere gestito per il presente e il futuro con il massimo impegno da parte delle aziende regionali in ogni provincia. Le persone che abitano negli alloggi di edilizia popolare meritano il tutto l’impegno possibile da parte delle istituzioni per poter vivere una vita dignitosa e in sicurezza. Questo è un valore che deve essere sempre tenuto al centro. Mi auguro che l’impegno finanziario, la progettazione degli interventi di edificazione e riqualificazione siano all’altezza delle aspettative della cittadinanza. I punti di partenza sono l’impegno finanziario che Regione Lombardia deve mettere in campo e una necessaria revisione della legge regionale 16/2016 e dei regolamenti attuativi. Rendere disponibili e assegnare nuovi alloggi è quanto mai una priorità. Lo shock sociale portato dal Coronavirus andrà inevitabilmente a inasprire un’emergenza abitativa già in corso: l’intervento di Regione Lombardia deve fare tutto il possibile per prevenire che i cittadini si trovino in difficoltà, senza una casa”.
Nelle conclusioni, la Presiedente ha auspicato che “il Consiglio regionale venga costantemente informato sui risultati raggiunti progressivamente, per capire quali soluzioni si rivelano più efficaci nel soddisfare i bisogni abitativi dei cittadini lombardi”.
La Relazione e le osservazione espresse dal Comitato verranno ora trasmessa all’assessore regionale alla Casa e alla Commissione consiliare Territorio.
Il testo completo della Relazione è consultabile dalla Home Page del sito istituzionale del Consiglio regionale, all’indirizzo https://www.consiglio.regione.lombardia.it/wps/portal/crl/home/leggi-e-banche-dati/Elenco-generale-atti/Dettaglio-atto?tipoatto=Rel&numeroatto=102&estensioneatto=&legislatura=XI