Ambiente: amianto, verso l’uscita dal tunnel ma ancora necessario monitoraggio

Presidente Cantoni: “La tutela della salute collettiva è la prerogativa numero uno per Regione Lombardia”

smaltimento amianto

Secondo le previsioni aggiornate, Arpa ipotizza la rimozione totale delle superfici in cemento-amianto nel 2027. La stima è contenuta nelle Relazione Amianto sullo stato d’attuazione della legge regionale n. 17/2003, “Norme per il risanamento dell’ambiente, bonifica e smaltimento dell’amianto”.
Nella seduta di oggi la Commissione Ambiente, presieduta da Alessandro Cantoni, ha preso atto dei documenti che rendono conto delle azioni dell’intervento regionale svolte dal 2020 al 2023, a partire dal Piano Regionale Amianto della Lombardia (PRAL).
E’ indubbiamente un tema molto importante quello che abbiamo affrontato oggi in Commissione – ha dichiarato il Presidente Alessandro Cantoni –. La presentazione delle due relazioni sullo stato d’attuazione delle norme per il risanamento dell’ambiente, bonifica e smaltimento dell’amianto, ci dà una fotografia chiara della situazione sul nostro territorio e di come la situazione si sta evolvendo. La tutela della salute collettiva è la prerogativa numero uno per Regione Lombardia, provengo da un territorio profondamente ferito dall’Eternit, la mia sensibilità è quindi particolarmente spiccata”.

Oltre 217mila i siti censiti, quasi 230 milioni Kg di amianto rimossi nel solo 2023, 626 imprese specializzate e quasi il 96% dei Comuni lombardi che ha completato la mappatura delle tubazioni idriche in cemento-amianto. Questi i dati illustrati dal Consigliere Giorgio Bontempi (FdI) il quale ha sottolineato che “i numeri raccontano una Regione che non si limita a censire e rimuovere, ma che investe in sicurezza, formazione e prevenzione. Ogni cantiere bonificato è un passo avanti nella tutela della salute dei cittadini lombardi. Purtroppo – ha concluso il Consigliere – restano ancora parecchie situazioni da rimuovere in ambito pubblico e privato: mille e seicento casi di persone che si ammalano corrispondono al 50 per cento di persone che poi muoiono. La sfida non è solo tecnica, ma culturale: vogliamo creare una prassi quotidiana di sicurezza, dove la prevenzione non sia un obbligo formale, ma un valore condiviso”.

Nel quadriennio 2020-2023 sono stati 45.358 (in media 11.340 all’anno) gli interventi di demolizione o rimozione, e solo un 18% ha riguardato interventi di incapsulamento o sovracopertura. In totale sono stati rimossi materiali corrispondenti a 795.802.376 kg: i quantitativi del 2023 registrano una crescita dell’86% rispetto al 2019.

Per quanto riguarda gli incentivi regionali, i bandi attivi nel periodo 2020-2023 hanno distribbuito risorse complessive superiori ai 50 milioni di euro. Fra il 2020 e il 2023 sono stati svolti controlli in 12.310 cantieri edili relativi a interventi di bonifica dell’amianto (pari al 40% di tutti i cantieri edili). A seguito di irregolarità riscontrate, sono stati 122 i provvedimenti sanzionatori.
E’ proseguita la sorveglianza sanitaria ed epidemiologica dei soggetti esposti ed ex esposti all’amianto e l’attività di prevenzione: nel 2023 erano 4.105 i pazienti. In media nel quadriennio sono stati visitati 133 soggetti all’anno, con l’erogazione di 270 prestazioni di medicina del lavoro (es. spirometrie, visite, radiografie). Dopo la fase acuta della pandemia, nel 2023 il numero di persone visitate e di prestazioni erogate sono tornate sui livelli del 2018. I casi confermati di mesiteliomi sono 9.262, con una riduzione del 32% rispetto al quadriennio precedente.