Amianto: nuove norme e dispositivi di protezione a tutela dei lavoratori

In Commissione Attività produttive approvato progetto di legge che introduce regole e prescrizioni più severe e stringenti

Un riferimento normativo chiaro, dettagliato e semplice, sui dispositivi di protezione individuale (DPI) per la difesa a tutela delle vie respiratorie dei lavoratori a contatto con manufatti contenenti amianto e derivati.
È quanto contenuto nel progetto di legge (relatore Marcello Ventura, FdI) approvato oggi dalla Commissione Attività produttive.
“Il provvedimento -ha detto Venturarafforza la tutela dei lavoratori e costituisce un riferimento inequivocabile per le aziende operanti nei settori interessati. Ci si attende anche un effetto positivo indiretto in termini di sensibilizzazione delle aziende che svolgono interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria su edifici a rischio, spesso senza adottare misure adeguate di prevenzione per la salute dei lavoratori e la protezione dell’ambiente”.

Questo provvedimento completa il quadro normativo in materia, che comprende la legge nazionale e le recenti direttive europee, con prescrizioni divenute più stringenti, e si applica a tutte le attività che possono comportare un’esposizione all’amianto quali manutenzione, rimozione dell’amianto o di materiali contenenti amianto, smaltimento e trattamento di rifiuti e bonifica di aree.
Nei singoli articoli vengono specificate le tipologie degli apparecchi di protezione e i compiti dei soggetti interessati, comprese le ATS (cui spettano prevenzione, tutela e controllo), le aziende e i lavoratori.
Le nuove disposizioni abbasserebbero il valore limite di esposizione professionale all’amianto di 10 volte. Inoltre, sono previste misure preventive e protettive rafforzate, come l’ottenimento di permessi speciali da parte del personale e la verifica della presenza di amianto negli edifici più vecchi prima di iniziare lavori di demolizione o manutenzione.

Nel corso della seduta sono stati approvati all’unanimità diversi emendamenti proposti dal relatore e dal gruppo PD. In sede di dichiarazione di voto il Consigliere Paolo Romano (PD) ha annunciato un voto di astensione “con l’obiettivo di portare ulteriori proposte migliorative in Aula affinché il tema venga affrontato nella sua interezza e non solo per quanto riguarda i DPI”.

Oggi sono oltre 213mila i siti o le strutture con presenza di amianto segnalati alle ATS lombarde. La completa rimozione di cemento amianto dovrà avvenire entro il 2032, quando i metri cubi di minerali cancerogeni ancora da smaltire si prevede saranno 520mila rispetto agli oltre 2,8 milioni del 2007.
Il numero di casi di malattie professionali legate all’esposizione all’amianto non cala. Nell’ultimo ventennio i casi sospetti segnalati sono stati 12.559. In media, ogni anno il 40% dei lavoratori colpiti da queste patologie (501 persone in tutta Italia) muore a causa della malattia.
Oltre ai settori noti per l’esposizione ad amianto quali quello delle bonifiche, l’edilizia, l’industria metalmeccanica e metallurgica, si registra un elevato numero di casi anche nell’industria tessile.