Promuovere un processo graduale di decarbonizzazione “in linea con le strategie europee al 2050”; concorrere al contenimento della temperatura media globale; incentivare la produzione di energia pulita facendo ricorso anche alla risorsa nucleare. Sono questi alcuni dei punti più importanti della “legge per il clima: norme per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici”, approvata oggi a maggioranza dal Consiglio regionale (41 favorevoli, 19 contrari e 1 astenuto).
Il provvedimento -frutto dell’abbinamento di due progetti di legge, uno di iniziativa della Giunta e l’altro dei gruppi Lombardia Ideale e Noi Moderati- prende in considerazione le normative europee, nazionali e regionali e in 16 articoli indica le azioni previste per affrontare i cambiamenti climatici, la loro mitigazione, la lotta all’inquinamento atmosferico, la gestione della risorsa idrica e l’uso delle fonti alternative. Specifiche disposizioni sono dedicate alla produzione industriale e agricola, alla pianificazione territoriale e all’edilizia. Verrà inoltre promossa l’installazione delle fonti rinnovabili relative agli edifici di nuova costruzione o soggetti a ristrutturazione e viene istituito il Comitato regionale per il clima. Ampio sostegno anche a iniziative di formazione, comunicazione e all’attività di ricerca e informazione (viene istituito un sistema informativo regionale sul clima). Politiche virtuose potranno essere incentivate tramite i Patti territoriali di sostenibilità.
Respinti gli ordini del giorno e gli emendamenti presentati dalla minoranza ad eccezione di un emendamento del PD che propone l’impiego dei “tetti verdi” nelle aree urbane per aumentare l’isolamento termico degli edifici contribuendo al miglioramento dell’adattamento climatico.
“Con questa legge – ha dichiarato il Vice Presidente del Consiglio regionale Giacomo Cosentino (Lombardia Ideale), primo firmatario della legge – introduciamo i Patti Territoriali di Sostenibilità: accordi volontari tra enti pubblici, imprese, associazioni e altri attori locali per lavorare insieme su progetti legati alla transizione energetica, alla tutela dell’ambiente e a uno sviluppo più giusto e inclusivo. Chi partecipa a questi patti avrà un accesso prioritario ai bandi regionali, così da utilizzare meglio le risorse disponibili. Per iniziare, nel 2025 mettiamo a disposizione 400.000 euro. L’obiettivo è un’azione che coinvolga tutti i settori – dall’urbanistica ai trasporti, dall’agricoltura all’energia – per ridurre l’inquinamento e rendere i territori più forti e preparati. Vogliamo anche prestare particolare attenzione alle persone più fragili, per garantire una transizione che sia davvero giusta per tutti”.
“La legge – ha detto il relatore Alessandro Cantoni (Lombardia Ideale), Presidente della Commissione Ambiente – è un passo importante che ci consente di affrontare in modo adeguato la sfida del cambiamento climatico. E’ un atto di responsabilità verso l’ambiente e le future generazioni: d’ora in poi ogni politica regionale dovrà essere valutata dal punto di vista dell’impatto sul clima. Tra i fondi stanziati, 400 mila saranno destinati all’utilizzo di fonti rinnovabili per la decarbonizzazione in edilizia”.
“Abbiamo approvato il provvedimento bandiera di questa legislatura – ha detto l’Assessore all’Ambiente Giorgio Maione – e siamo fieri di essere tra le prime Regioni in Italia e in Europa ad adottare una norma che affronta concretamente le sfide poste dai cambiamenti climatici. E’ un vero e proprio passo storico che non solo riflette il nostro profondo impegno per la tutela ambientale e la qualità della vita dei cittadini lombardi, ma ci proietta anche come leader in questa transizione fondamentale. Per supportare questa visione, la legge garantirà supporto concreto a enti locali e imprese attraverso una formazione continua e la creazione di un comitato regionale dedicato al clima”.
Gli interventi durante la discussione generale
Durante la discussione generale sono intervenuti diversi Consiglieri.
Per Miriam Cominelli (PD) mancano “fondi concreti per attuare quanto il provvedimento prevede” e ha illustrato emendamenti su diversi punti, in particolare sul tema della difesa del suolo.
Anche Michela Palestra (Patto Civico) ha illustrato alcuni emendamenti, tra i quali è inserita la richiesta di togliere il riferimento al nucleare.
Onorio Rosati (AVS) ha definito il testo “non all’altezza della gravità dei problemi” e ha presentato un ordine del giorno che propone obiettivi intermedi.
A sostegno della legge, “un lavoro di squadra importante”, è intervenuto Luca Marrelli (Lombardia Ideale).
Per Massimo Vizzardi (Gruppo Misto), che ha firmato un ordine del giorno, “senza ricadute sui territori la legge rischia di essere monca”.
“Questa legge -ha detto Silvana Snider (Lega)- rappresenta una tappa rispetto a quanto fatto finora dalla Lombardia ma anche un ulteriore passo per affrontare un problema che si sta aggravando. E’ importante in particolare per promuovere una cultura della prevenzione”.
Giulio Gallera (FI) ha voluto sottolineare l’impegno di Regione sul cambiamento climatico: “Concretamente abbiamo progettato e finanziato tante opere, come per esempio le vasche di laminazione, e lo stesso Pnrr ha previsto in Lombardia 10 miliardi di realizzazioni alla voce transizione ecologica”.
Per il PD sono intervenuti anche Roberta Vallacchi e il Capogruppo Pierfrancesco Majorino, che ha giudicato la legge “soltanto un insieme di buone intenzioni, un’occasione sprecata, che non mette in campo le risorse necessarie”.
“E’ una legge non ideologica, di buon senso -ha detto Giacomo Zamperini (FdI)-. La transizione ecologica non può essere calata dall’alto, deve tener conto delle realtà locali, dei cittadini. Un esempio concreto: abbiamo valorizzato l’utilizzo della biomassa legnosa”. Secondo Simone Negri (PD) “la legge non prende impegni, mancano il trasporto pubblico e altri temi importanti, non si parla a sufficienza della pianificazione territoriale”.
Pietro Macconi (Fratelli d’Italia) ha dichiarato il suo voto contrario alla legge in dissenso al suo gruppo.