Via libera alla revisione del Piano Territoriale Regionale, il documento fondamentale di indirizzo per la programmazione territoriale della Regione e di orientamento per l’attività pianificatoria di Province e Comuni.
Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza (42 voti a favore, 20 contrari) la delibera con gli allegati riferiti alla pianificazione del territorio e le controdeduzioni alle osservazioni pervenute al termine di una approfondita istruttoria da enti locali, ordini professionali e associazioni.
“La revisione del PTR – ha detto il relatore Jonathan Lobati (FI) – è un traguardo importante e atteso che consente ai cittadini lombardi e agli enti pubblici e privati di avere un riferimento aggiornato e preciso per quanto riguarda la pianificazione degli insediamenti e delle attività produttive. Il nuovo PTR privilegia la rigenerazione e la riqualificazione urbana rispetto al consumo di aree libere e nello stesso tempo pone le condizioni per incoraggiare dove è possibile le iniziative finalizzate allo sviluppo economico. Da sottolineare che il documento è stato scritto seguendo criteri di semplificazione e di facilitazione della fruibilità da parte degli stakeholders”.
La revisione del PTR vigente, approvato dal Consiglio regionale nel 2010, era stata avviata già nella scorsa legislatura, ma poco prima della chiusura delle procedure la stessa legislatura si era conclusa. Ragione per cui l’iter è stato riavviato.
Dall’attuale revisione è stata stralciata la componente paesaggistica, i cui contenuti saranno perfezionati con il Ministero della Cultura in un processo di co-pianificazione avviato con un protocollo d’intesa. Si ricorda che il 58% del territorio regionale è sotto vincolo paesaggistico.
Il PTR, nella sua nuova versione, prende in considerazione 17 grandi progetti strategici regionali, le realizzazioni per le Olimpiadi 2026, le reti dei collegamenti stradali, ferroviari e aeroportuali, gli insediamenti dei data center, gli interventi per la difesa del suolo e l’ambiente e individua 66 nuovi poli di sviluppo regionale (comprensivi delle nuove attività legate per esempio la logistica e le energie rinnovabili). Nella versione precedente del PTR i poli di sviluppo erano 12.
Sono state individuate anche le aree con criticità nelle quali verrà promossa una collaborazione particolare con gli enti locali.
L’Assemblea ha approvato sei emendamenti (con modifiche) proposti dai Consiglieri del PD e diversi ordini del giorno (con modifiche) con prime firme di Consiglieri FdI (13 odg), PD (6 odg), FI (5 odg). Sono stati respinti quattro ordini del giorno del PD e uno di AVS.
All’inizio dei lavori Matteo Piloni (PD) aveva ritirato una richiesta di sospensiva della trattazione “in attesa dell’approvazione del Piano Paesaggistico” (ciò per permettere un accordo sul testo di un ordine del giorno del PD, poi approvato con modifiche, nel quale vengono previste “tempistiche certe” per l’approvazione del Piano Paesaggistico).
L’Assessore al Territorio Gianluca Comazzi, ringraziando il Consiglio per l’approfondito lavoro, ha precisato che si è preferito evitare di non dotare la Regione del PTR, considerato che il Piano Paesaggistico deve essere concordato col Ministero della Cultura con procedure complesse e tempi lunghi. Quanto al consumo del suolo, Comazzi ha voluto informare che si sono già adeguati alle norme regionali numerosi Comuni per complessivi sette milioni di abitanti e che gli indici di consumo da parte della Lombardia sono più bassi rispetto a tante altre regioni comprese alcune importanti.
Nella fase delle dichiarazioni di voto Andrea Sala (Lega) ha motivato il voto a favore del suo gruppo, Matteo Piloni ha motivato il voto contrario del PD, mentre Massimo Vizzardi (Gruppo Misto) ha annunciato la non partecipazione al voto esprimendo disaccordo sul merito del provvedimento.