Milano, 11 novembre 2025 – Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza il documento con gli indirizzi per l’aggiornamento della pianificazione regionale della qualità dell’aria.
“Si tratta -ha detto il relatore Riccardo Pase (Lega)- di un provvedimento di indirizzo politico che inciderà su qualità della vita, sulla salute dei cittadini, sulla competitività delle imprese del nostro territorio. Il contenuto fa riferimento all’obiettivo di uno sviluppo sostenibile, a due sentenze della Corte di Giustizia europea che ci impongono il rientro nei limiti di legge per PM10 e biossido di azoto e alla Direttiva europea del 2024 che fissa ulteriori limiti da rispettare entro il 2030. Siamo perciò chiamati a ridurre le emissioni e lo faremo attraverso nuove logiche e strumenti innovativi. Ciò anche per quanto riguarda il parco circolante sulle nostre strade e il settore agricolo. Le risorse verranno ricavate da tutti i livelli di governo regionale mentre 317 milioni verranno stanziati dallo Stato”.
Il relatore ha sottolineato l’approfondito lavoro che ha impegnato la Commissione Ambiente per due mesi e che ha permesso di ascoltare gli stakeholders in 38 audizioni oltre ad approvare numerosi emendamenti proposti da diversi gruppi consiliari.
Durante il dibattito generale Paola Pollini (M5Stelle) ha insistito sulla necessità di un maggior impegno a sostegno della rete dei trasporti pubblici, del contenimento del consumo del suolo e di azioni più incisive per quanto riguarda l’abbattimento dell’inquinamento da riscaldamento e da ammoniaca (dovuto al settore agricolo).
“È stato fatto un lavoro positivo -ha detto Miriam Cominelli (PD)- ma il documento finale non è all’altezza della situazione. Le misure previste non sono particolarmente innovative. Occorre più coraggio”.
Di “documento molto importante non solo per la Lombardia ma per tutto il bacino padano, con soluzioni che non penalizzano il tessuto sociale economico” ha parlato Riccardo Vitari (Lega), che ha sottolineato l’importanza del richiamo all’approfondimento del nucleare di seconda generazione.
“C’è un lento miglioramento dell’aria – ha detto Michela Palestra (Patto Civico) – ma questo dato non deve diventare una scusa per abbassare gli obiettivi e per avvallare azioni non incisive, come viene fatto in questo documento”.
Massimo Vizzardi (Gruppo Misto) ha definito il piano “un documento largamente condivisibile”, mentre Giacomo Zamperini (FdI) ha detto che è stata individuata una strada concreta, praticabile e di buon senso, con misure che rappresentano ”un segnale forte nei confronti di un’Europa che affronta questi temi ideologicamente e burocraticamente”. “Abbiamo previsto deroghe per i territori montani -ha aggiunto- perché dobbiamo salvaguardare chi vive e garantisce un futuro a questi territori e perciò non possiamo demonizzare chi usa un caminetto”.
Onorio Rosati (AVS) ha lodato l’impegno che ha caratterizzato il lavoro in Commissione. “Ma -ha detto- il risultato non è assolutamente adeguato alle necessità. Occorrono più risorse e più coraggio. Bisogna affrontare fino in fondo i problemi presenti nelle diverse situazioni critiche, per esempio nel settore agricolo”.
Per il PD sono intervenuti anche Roberta Vallacchi, che ha illustrato la situazione della rete degli impianti di incenerimento e trattamento dei rifiuti (“servono una moratoria e riconsiderare profondamente il tema”), e Simone Negri, secondo il quale le politiche lombarde sulla qualità dell’aria finora non hanno consentito risultati significativi (“con questo documento si reiterano gli errori del passato”).
Alessandro Cantoni (Lombardia Ideale), Presidente della Commissione Ambiente, ha voluto ringraziare i tanti che hanno contribuito al risultato di un documento “che persegue l’obiettivo del miglioramento dell’aria prevedendo azioni che investono tutti gli aspetti del tema. È un grande segnale per una transizione responsabile”.
L’Assessore all’Ambiente e Clima Giorgio Maione ha detto che “oggi completiamo un percorso seguendo le norme e garantendo la salute dei cittadini insieme alla sostenibilità economica e sociale del territorio. Noi non chiediamo deroghe, piuttosto difendiamo i nostri sistemi produttivi”.
L’Aula ha approvato gli ordini del giorno presentati da Alessandro Corbetta (Lega), con richieste di maggiori risorse europee, sui falò rituali e sul sostegno alla tecnologia nucleare di ultima generazione, e gli ordini del giorno presentati da Christian Garavaglia (FdI) su impianti a biomassa e sulla filiera bosco-legna-energia. Approvati anche, con modifiche, gli ordini del giorno presentati da Massimo Vizzardi (Gruppo Misto) sul supporto tecnico ai Comuni per incentivare l’adozione del Piano urbano della mobilità sostenibile, e di Michela Palestra (Patto Civico) su misure per migliorare la qualità dell’aria e affrontare il cambiamento climatico.
Respinti invece gli ordini del giorno presentati dai gruppi M5Stelle e PD.