L’importanza di un riconoscimento formale dell’agricoltura eroica per olivicoltura e agrumicoltura e la necessità di poter accedere ai finanziamenti pubblici per facilitare investimenti e formazione. Sono questi gli aspetti principali emersi dalla ricerca “L’agricoltura eroica lombarda: una prospettiva sui territori” realizzata e presentata oggi in Commissione Agricoltura.
L’agricoltura eroica nasce nel settore vitivinicolo e si riferisce a pratiche agricole svolte in condizioni difficili, con pendenze elevate o altitudini superiori ai 500 metri. In Lombardia è possibile estendere il concetto di agricoltura eroica, oltre alla viticoltura, anche alla coltivazione di agrumi sulle rive del Lago di Garda (BS) e alla produzione di olio d’oliva sempre in area lacustre.
L’indagine, realizzata da PoliS-Lombardia attraverso alcune interviste rivolte agli imprenditori, ha approfondito le caratteristiche dell’agricoltura eroica nei settori dell’olivicoltura e dell’agrumicoltura con l’obiettivo di esplorarne gli aspetti economici (costi e posizionamento di mercato dei prodotti), i rapporti tra agricoltura eroica, ambiente e comunità territoriale e i potenziali strumenti di tutela e di sostegno pubblico.
L’analisi rileva una grande capacità di adattamento e innovazione delle aziende “eroiche”, ma la loro resilienza è messa a dura prova dalla mancanza di strumenti di supporto che ne garantiscano la sostenibilità a lungo termine. Più che un sistema robusto, si tratta di un equilibrio precario, mantenuto grazie alla dedizione e alla capacità gestionale degli agricoltori. Per garantire il futuro di queste realtà, secondo le indicazioni emerse dalla ricerca, sarebbe necessario un intervento mirato che favorisca l’accesso a sussidi in misura almeno analoga a quella di altre aziende agricole.
“L’agricoltura eroica dell’Alto Garda è resiliente grazie alla sua adattabilità, ma questa capacità non è infinita: senza un quadro istituzionale più favorevole, essa rischia di non essere sufficiente a garantire la sopravvivenza del settore nel lungo periodo. Senza un adeguato riconoscimento legislativo e un sistema di sostegno mirato, il rischio è che molte di queste realtà non riescano a sopravvivere alle nuove sfide economiche e climatiche. Un intervento politico più incisivo, che includa incentivi economici, semplificazione burocratica e strategie di valorizzazione del territorio, potrebbe garantire un futuro più solido a queste aziende e contribuire alla tutela di un patrimonio agricolo, paesaggistico e culturale di inestimabile valore” ha evidenziato il Presidente della Commissione Agricoltura Floriano Massardi (Lega) e proponente della ricerca.
Il riconoscimento legislativo dell’agricoltura eroica per olivicoltura e agrumicoltura è finalizzato a preservare le tradizioni agricole locali e la tutela del paesaggio con ricadute importanti anche sul turismo lacustre.
Su suggerimento delle aziende questo riconoscimento non dovrebbe distinguere in modo rigido tra olivicoltura e agrumicoltura, dal momento che nella maggior parte dei casi le due attività coesistono all’interno delle stesse realtà produttive, e dovrebbe richiedere almeno uno di questi due criteri: la pendenza dei terreni pari al 20% (più bassa del 30% previsto per la viticoltura) e la coltivazione in presenza di infrastrutture (terrazzamenti con muri a secco, scale, palificazioni e coperture).
Dalla ricerca è emersa infine la necessità di semplificare le procedure burocratiche per accedere ai finanziamenti pubblici per facilitare gli investimenti e garantire un maggiore equilibrio economico e supporto per la formazione della nuova generazione di imprenditori e della manodopera qualificata.