Dare continuità ai tre progetti di Regione Lombardia (“Progetto Rete”, “Si può fare” e “Liberi di abitare”), prevedere un atto di indirizzo regionale per inserire il tema dell’esecuzione penale nei piani di zona dei diversi ambiti (a Bergamo ce ne sono 14) e individuare per ognuno dei tre distretti della Provincia di Bergamo un referente delle strutture che si occupano di psichiatria come interlocutore.
Queste sono le richieste avanzate da Fausto Gritti e Luigi Gelmi, rispettivamente Presidente e Vice Presidente dell’Associazione Carcere Territorio di Bergamo ,durante l’audizione in Commissione Carceri presieduta da Alessia Villa (FdI).
Da oltre quarant’anni l’Associazione collabora con la Casa Circondariale di Bergamo e i finanziamenti dei progetti regionali, insieme a quelli raccolti sul territorio e provenienti da Fondazioni ed Enti ospitanti, hanno permesso lo svolgimento di una serie di azioni a beneficio delle persone private della libertà personale. Tra queste l’accompagnamento lavorativo di 110 persone (100 con tirocini extra curriculari e 10 con altre modalità), di cui 90 persone detenute che hanno potuto così accedere alle pene alternative presso la Casa Circondariale, e 20 assegnate all’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna.
L’Associazione si è occupata anche dell’accoglienza di 31 persone presso i propri alloggi seguite da educatori, mentre altre 7 persone sono accolte in strutture protette destinate soprattutto a chi ha un disagio psichico, 10 presso la Caritas e 15 presso la Casa Samaria.
L’audizione si è conclusa con la considerazione che la Casa Circondariale di Bergamo, come tutte le carceri italiane, versa in condizioni molto difficili per il sovraffollamento, la carenza di personale della polizia penitenziaria e l’aumento delle persone con disagi psichici o di dipendenza.
La Presidente Alessia Villa ha annunciato che, nell’ambito delle visite ispettive già in corso, la Commissione Carceri si recherà alla Casa Circondariale di Bergamo entro pochi mesi.