Compartecipazione sanitaria, il confronto tra regioni

Presentato in Commissione Sanità il report di PoliS-Lombardia sui costi del sistema socio sanitario

Milano, 25 settembre 2025 – La compartecipazione sanitaria pro capite in Lombardia, cioè la cifra con cui il cittadino contribuisce al costo delle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie, è di 15,72 euro pro capite (relativo solo alle prestazioni fornite dal sistema socio sanitario pubblico), un valore significativamente inferiore alla media nazionale (22,4 euro) e a quello di regioni come Toscana, Emilia-Romagna e Veneto, che hanno registrato importi più elevati per ciascun cittadino (circa 30 euro pro capite). Per quanto riguarda la specialistica ambulatoriale, i ticket in Lombardia (36 euro) sono lievemente inferiori a quelli adottati dal Veneto e dall’Emilia-Romagna e più bassi rispetto a regioni come la Toscana dove sono superiori (38euro). Infine, le differenze nei ticket per il pronto soccorso sono minori, con un importo base di 25 euro applicato in tutte le regioni.

È quanto emerge dal reportLa compartecipazione alla spesa sanitaria da parte dei cittadini lombardi” realizzato da PoliS-Lombardia su richiesta del Gruppo consiliare del PD e presentato oggi pomeriggio in Commissione Sanità presieduta da Patrizia Baffi (Fratelli d’Italia).

 

Il report ha analizzato quattro aree del sistema socio-sanitario: ticket sui farmaci, ticket per prestazioni ambulatoriali, ticket pe il pronto soccorso e altre forme di compartecipazione.

Dalla ricerca, che ha confrontato la compartecipazione dalla spesa sanitaria lombarda con quella di quattro regioni benchmark (Emilia-Romagna, Toscana, Veneto e Lazio), emerge che il valore complessivo della compartecipazione alla spesa sanitaria in Lombardia nel 2022 è stato di 156.660.41 euro (154.652.323 per ticket specialistica e 2.008.087 euro per ticket Pronto Soccorso). L’Emilia-Romagna ottiene dalla compartecipazione 148.064.197 euro, il Veneto 136.671.712 euro, la Toscana 105.666.545 euro e il Lazio 65.530.037.

Per quanto riguarda la farmaceutica convenzionata la Lombardia applica un ticket di 2 euro per confezione, con un massimo di 4 euro per ricetta con riduzioni per alcune fasce di esenzione che prevendo un contributo ridotto a 1 euro per confezione. Al contrario, in Emilia-Romagna e Toscana non è prevista alcuna compartecipazione per gli assistiti non esenti, mentre in Veneto la politica è simile a quella della Lombardia. In Lazio, il sistema è più complesso: non sono previsti ticket per i farmaci inclusi nella lista di trasparenza regionale, mentre per i farmaci non inclusi si applicano costi di 1 o 2 euro per confezione, in base al prezzo del farmaco.

Con 266.012.800 euro la Lombardia è la regione con la spesa farmaceutica più alta. Seguono Lazio (162.466.607 euro), Veneto (127.354.814 euro), Emilia-Romagna (27.005.744) e Toscana (52.825.454). La composizione della spesa totale per compartecipazione in Lombardia è distribuita in modo equilibrato con il 50,7% derivante dal differenziale di prezzo rispetto al riferimento e il 49,3% dai ticket (con un costi pro-capite di 13,13 euro). Inoltre, si osserva una riduzione percentuale di quasi il 2 e mezzo per cento per la quota di compartecipazione sul prezzo di riferimento.

La Lombardia registra una spesa out-of-pocket (spesa a carico delle famiglie) per i farmaci di classe A, essenziali e rimborsabili dal SSN, di 4,22 euro pro-capite, mostrando un trend in aumento. “Questo fenomeno – si legge nel reportpotrebbe essere influenzato dalla presenza di ticket regionali o da difficoltà nell’accesso ai servizi di medicina primaria, che portano i cittadini a comprare farmaci direttamente […] senza passare per la prescrizione medica”. La spesa a carico dei lombardi è di poco superiore rispetto a quella delle altre regioni benchmark come Toscana (4,06 euro) e Veneto (3,88 euro).

In Lombardia la compartecipazione per i farmaci in Distribuzione per Conto (DPC), cioè i farmaci del Prontuario Ospedale-Territorio (PHT) acquistati dalle Regioni o dalle Aziende Sanitarie ed erogati al paziente attraverso le farmacie, è di 2 euro per confezione e un massimo di 4 euro per ricetta, mentre in Emilia-Romagna, Toscana e Veneto non sono previsti costi aggiuntivi per i cittadini.

Sulla specialistica ambulatoriale, la Lombardia applica una franchigia di 36 euro, lievemente inferiore a Emilia-Romagna (36,15 euro), Lazio (36,15 euro), Veneto (35,15 euro) e Toscana (38 euro).

In Lombardia il ticket base per il Pronto Soccorso (codici bianchi) è fissato a 25 euro con esenzioni per minori di 14 anni, anziani sopra i 65 anni (senza correlazioni a reddito o patologie) e personale di pubblica sicurezza o polizia giudiziaria che abbia subito un infortunio durante il servizio. Anche in Veneto il ticket è di 25 euro, ma sono previste esenzioni per infortunati sul lavoro (anche senza copertura INAIL), oltre a casi particolari come quelli che riguardano richieste dell’Autorità Giudiziaria. In Emilia-Romagna il ticket per il pronto soccorso è simile, ma include costi per consulenze aggiuntive e specifici esami (23 euro per consulenze e 36,15 euro per esami). Toscana e Lazio applicano anch’essi una quota di 25 euro, ma con esenzioni per gruppi fragili come minori, anziani, persone con disabilità e alcune categorie di lavoratori non coperti dall’INAIL.

La Lombardia ha registrato una percentuale di prescrizioni di farmaci equivalenti, ovvero molecole a brevetto scaduto, pari al 77% (con un costo pro-capite di 13,85 euro), inferiore a Veneto (87%) e Toscana (87%).

 

Il report è stato realizzato attraverso un confronto con i principali stakeholder (operatori sanitari, dirigenti aziendali e regionali). Hanno partecipato rappresentanti di tre livelli del sistema socio sanitario lombardo: la programmazione regionale, le Aziende Socio-Sanitarie Territoriali (ASST) e le Agenzie di Tutela della Salute (ATS), insieme ai responsabili del progetto di PoliS-Lombardia e al gruppo di lavoro del Laboratorio Management e Sanità (MeS) della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.