Consiglio regionale approva legge per contrastare povertà farmaceutica

Lombardia prima Regione a promuovere un sistema di raccolta, recupero e distribuzione di farmaci per persone in forte difficoltà economica

Recuperare i farmaci inutilizzati o invenduti per destinarli, secondo standard di sicurezza e tracciabilità, a chi non può permetterseli: è questo l’obiettivo della legge per contrastare la povertà farmaceutica approvata oggi all’unanimità dal Consiglio regionale.
Il testo introduce disposizioni per contrastare la povertà sanitaria, promuovere e sostenere attività di recupero e donazione di medicinali, prodotti farmaceutici, beni e altri presidi sanitari invenduti e inutilizzati.
Nello specifico campagne informative e giornate regionali di raccolta dei farmaci; sostegni economici e strumenti di coprogettazione per gli enti del Terzo settore; la messa in rete di farmacie, imprese farmaceutiche e realtà assistenziali; la creazione di un Osservatorio regionale dedicato al fenomeno della povertà sanitaria.
Il progetto di legge prevede un finanziamento iniziale di 200 mila euro.

Nel suo intervento, il relatore della legge Christian Garavaglia (Fratelli d’Italia) ha evidenziato come durante la Giornata di Raccolta del Farmaco 2024 sono state raccolte 144.046 confezioni, per un valore di 1,3 milioni di euro, sufficienti ad aiutare oltre 109mila cittadini.
“Il provvedimento approvato oggi – ha sottolineato Christian Garavagliaè frutto di un lavoro di diversi mesi di ascolto di tutti gli attori coinvolti e rappresenta una novità in Italia: per la prima volta una Regione interviene in modo puntuale su questo tema, nel rispetto della norma statale, trasformando medicinali, beni e presidi sanitari inutilizzati da costo di smaltimento a risorsa preziosa destinata a chi è in difficoltà. La Lombardia continua in concreto ad essere un laboratorio di buone pratiche sociali, sussidiarie e sanitarie, sempre a sostegno dei più fragili”.

Nel corso del dibattito in Aula sono intervenuti numerosi Consiglieri:
È stato un lavoro costruttivo – ha detto Marco Carra (PD) – che ha offerto a tutti la possibilità di contribuire a migliorare questo testo, di cui condividiamo obiettivo e premesse e si pone nel solco della legge nazionale 166/2016 che disciplina il recupero e la donazione di farmaci”.
Ha espresso rammarico Nicola Di Marco (M5S) per la “scarsità delle risorse che non permetteranno di entrare nel concreto dei problemi. Abbiamo, comunque, votato a favore perché siamo favorevoli ai principi enunciati dalla legge che implementa le attività di informazione, rinforza il ruolo del Terzo Settore e prevede l’istituzione di un osservatorio ad hoc”.
Abbiamo condiviso un percorso e creato un fronte comune” – ha sottolineato Gigliola Spelzini (Lega), che ha aggiunto: “È un provvedimento vicino alle persone, concreto, pragmatico e le risorse del territorio vengono usate per fare rete. Questo atto normativo dà risposte sicure e tracciabili e crea una rete di solidarietà nel territorio”.
Questa legge – ha affermato Nicolas Gallizzi (Noi Moderati) – è importante perché introduce tre principi fondamentali: il contrasto alla povertà sanitaria, la logica di non spreco, la sussidiarietà attiva. Regione Lombardia dimostra ancora una volta di offrire un welfare efficace e capillare e di essere all’avanguardia nell’ambito della coesione sociale”.
Per Luca Paladini (Patto Civico): “Il tema tocca una questione importante, la povertà, che però non è solo sanitaria e farmaceutica, ma anche educativa, alimentare, abitativa. Avrei voluto vedere valorizzato il patrimonio degli empori solidali per costruire una filiera di solidarietà più efficiente e vicina ai bisogni dei nostri cittadini”.
“Questo provvedimento – ha precisato Matteo Forte (FdI) – è una novità in questo ambito, ma allo stesso tempo continua sulla strada già intrapresa da Regione, ossia quella di considerare dono e recupero non una mera beneficenza ma un modello economico. Un concetto non estraneo alla tradizione legislativa della Lombardia e alla cultura del nostro territorio: non si tratta di soldi a pioggia, ma di contrasto la povertà con l’aiuto del Terzo Settore”.
Per Giuseppe Licata (Forza Italia): “In un momento di impoverimento importante dei cittadini lombardi, riusciamo a rispondere concretamente e con il buon senso. Questa legge è un atto di giustizia sociale, trasforma sprechi in opportunità, rinforza la rete di solidarietà, coinvolge volontari e Terzo Settore e fa dialogare cittadini e Regione”.
Massimo Vizzardi (Misto) ha puntualizzato che “Non sarà un testo che risolve il problema della povertà ma certamente lancia un segnale importante”.
Per Luca Marrelli (Lombardia Ideale): “Questo provvedimento va sostenuto con forza e va condiviso. Insieme abbiamo il dovere di aiutare chi ha bisogno”.
Non è solo una risposta tecnica a un problema amministrativo – ha detto Fabrizio Figini (Forza Italia) – ma un atto di grande civiltà e concretezza politica. Abbiamo il dovere di restituire la dignità a chi è in forte difficoltà e lo facciamo non attraverso decisioni calate dall’alto ma con la valorizzazione delle realtà che abbiamo l’orgoglio di ospitare nella nostra regione”.
La Lombardia – ha dichiarato il Presidente della Commissione Sostenibilità sociale, Casa e Famiglia, Emanuele Monti (Lega) – si dimostra una regione col cuore in mano, che offre servizi, che è solidale e che valorizza davvero il Terzo Settore. Mi auguro che questa legge venga presa a modello anche da parte di altre regioni”.
Appoggio e sostegno completo al provvedimento è arrivato anche da Luigi Zocchi (FdI) mentre il Sottosegretario con delega Autonomia e Rapporti con il Consiglio Regionale, Mauro Piazza ha rimarcato come la legge si pone nel solco delle attività già attive in Regione e sulla strada della valorizzazione degli enti del Terzo Settore.