Consiglio regionale: le mozioni discusse nella seduta di martedì 1 luglio

Danni per eventi alluvionali, salvaguardia società SIAE Microelettronica e SM Optics di Cologno Monzese, impianti agrivoltaici e fotovoltaici, recupero alloggi

Seduta pomeridiana di Consiglio regionale dedicata alla discussione di alcune mozioni: di seguito la sintesi.


Intervento straordinario a favore del comune di Niardo (BS) colpito dagli eventi alluvionali del 2022
Intercedere presso il Governo e il Parlamento, anche tramite la Conferenza Stato-Regioni, per promuovere diversi e importanti interventi nelle aree colpite dall’alluvione del luglio 2022, in particolare nel Comune di Niardo (BS).
È quanto chiede la mozione della Lega (primo firmatario Davide Caparini) approvata all’unanimità in Consiglio regionale.
“Abbiamo il dovere – ha detto Caparini di portare questo tema all’attenzione del governo. Questi eventi alluvionali sono sempre più frequenti e per essere davvero incisivi in futuro vanno studiati adeguati meccanismi da mettere in atto”.
Nel documento si sottolinea la necessità di completare le opere di messa in sicurezza idraulica; di sostenere economicamente le famiglie, le imprese e i Comuni per il superamento della crisi finanziaria; di erogare gli indennizzi per i danni subiti e di avviare la rigenerazione economica e demografica, scongiurando il rischio dello spopolamento del territorio.
Si impegna inoltre la Giunta a valutare la possibilità di attivare un fondo regionale straordinario per i Comuni montani colpiti da calamità naturali tenendo anche conto delle strategie del PNRR e dei fondi europei di coesione.
Su richiesta di Diego Invernici (FDI) gli effetti della mozione sono stati estesi anche ad altri Comuni colpiti dall’alluvione e facenti parte del territorio della media Val Camonica.
Questi eventi – ha spiegato Invernici – arrecano danni anche alla finanza pubblica e Regione Lombardia ha il dovere di farsi carico di questo problema, sollecitando leggi speciali”.
Siamo favorevoli al testo – ha detto Miriam Cominelli (PD) – anche se sarebbe stato utile un provvedimento per tutti i Comuni montani e non soltanto per alcuni di essi”.
“È giusto porre
l’attenzione sui cambiamenti climatici” ha continuato Paola Pollini (M5S) che però ha aggiunto come “a tre anni di distanza i cittadini e le aziende aspettano ancora i risarcimenti e senza risorse economiche non si può ricostruire. Serve rispetto per le comunità che cercano di andare avanti”.
E’ un’occasione per riflettere e ragionare sulle modalità che la Regione deve seguire al fine di sostenere i territori e le attività produttive” ha proseguito Michela Palestra (Patto Civico), mentre Claudia Carzeri (Forza Italia) ha difeso l’operato della Giunta: “In questi anni la Regione è stata vicina ai territori colpiti e la Protezione civile si è attivata subito. Non si può negare l’impegno della Lombardia a favore della prevenzione anche se resta ancora molto lavoro da fare”.
Ha infine espresso rammarico il Consigliere PD Marco Carra: “Mi amareggia la mancata attenzione ad altri territori che hanno subito medesimi danni, come per esempio alcuni paesi del mantovano”.
Durante la discussione è intervenuto, elogiando l’iniziativa, anche l’assessore alla Sicurezza e Protezione Civile Romano La Russa.

Recupero degli alloggi non assegnabili per carenza di manutenzione attraverso la compartecipazione dell’assegnatario alle spese di riordino con un mix di risorse pubbliche e private
E’ stata la mozione presentata da Paola Bulbarelli (FdI), e firmata da diversi esponenti di Fratelli d’Italia, che chiede alla Giunta di impegnarsi per favorire la realizzazione di interventi di ristrutturazione, finalizzati al recupero degli alloggi non assegnabili per scarsa manutenzione, prevedendo la compartecipazione dell’assegnatario alle spese di riordino.
Il documento, che intende favorire il riordino con un mix di risorse pubbliche e private, chiede inoltre di valutare modalità sperimentali di svolgimento di tali interven­ti e di promuovere specifiche campagne di comunicazione.
La richiesta di una casa – ha spiegato Paola Bulbarelli – è sempre più pressante e la possibilità di accedere a un alloggio a canone moderato sta diventando un miraggio per la maggior parte delle famiglie ed è fuori portata per i più fragili. Questo documento nasce proprio dalla necessità di garantire un’offerta ampia e trovare una risposta nelle migliaia di alloggi sfitti del patrimonio immobiliare pubblico delle ALER”.
E’ un imbroglio, un’iniziativa poca chiara e poco trasparente, che danneggia gli inquilini e fa favori a qualche furbetto” ha detto invece Carmela Rozza (PD).
Per Diego Invernici (FdI): “Questa mozione dimostra l’attenzione di questa Regione alle politiche abitative e testimonia che la Giunta sta mettendo sul tavolo non solo le risorse, ma anche le azioni necessarie per ampliare la platea di immobili, che oggi non sono assegnabili a causa di carenze manutentive”.
Durante il dibattito sono intervenuti anche la Consigliera regionale Maira Cacucci (FdI) e l’Assessore alla Casa Paolo Franco.

 

Limitazioni all’installazione di impianti agrivoltaici e fotovoltaici a terra in terreni agricoli dopo la sentenza del Tar Lazio 9155 del 13 maggio 2025
Approvata a maggioranza la mozione che sollecita Presidente e Giunta Regionale a chiedere al Governo di rivedere “i limiti all’installazione di impianti agrivoltaici e fotovoltaici a terra in terreni agricoli dopo la sentenza del Tar Lazio 9155 del 13 maggio 2025”.
In particolare, la richiesta contenuta nel documento a firma di Giovanni Malanchini (Lega) illustrato in aula da Silvia Scurati (Lega), parte dalla premessa che “dopo la sentenza del Tar che ha annullato parzialmente quanto contenuto nel decreto ministeriale del giugno 2024, sia necessario sospendere gli iter autorizzativi in corso in Regione Lombardia in attesa che il decreto venga adeguato. Inoltre, il Governo deve sollecitare l’Europa ad una urgente revisione del ‘Green Deal”, un piano che si è dimostrato troppo ideologico a discapito di una tutela dell’ambiente guidata dal buon senso”.
In vista delle nuove norme che andranno riscritte in materia, la mozione chiede al Governo di tenere conto di alcuni aspetti che potrebbero compromettere il paesaggio agricolo della Lombardia, portando danni dal punto di vista ambientale e paesaggistico. Si sottolinea quindi la necessità di inserire nel nuovo testo criteri che tutelino le zone agricole di qualità e norme che prevedano una partecipazione più attiva anche degli Enti Locali nelle procedure autorizzative; l’ultimo impegno richiesto alla Giunta è di prevedere la definizione di limiti massimi di superficie per l’insediamento degli impianti agrivoltaici e fotovoltaici a terra sui terreni comunali.
Nel corso del dibattito sono intervenuti i consiglieri Alessandro Cantoni (Lombardia Ideale) che ha commentato positivamente la mozione approvata che “parte dalla premessa che come legislatori della Regione Lombardia abbiamo l’obbligo di salvaguardare i nostri territori e terreni agricoli senza scadere nelle ideologie green”; Giulio Gallera (FI) che ha  sottolineato la necessità di “bloccare le procedure semplificate e di chiedere al Governo di rivedere opportunamente le norme e i criteri di identificazione delle aree idonee per l’installazione di questi impianti, dando più responsabilità e decisionalità alle amministrazioni locali”; Christian Garavaglia (FdI) che ha confermato il suo sostegno alla mozione, spiegando che “la sentenza del Tar ha annullato la discrezionalità delle regioni nel definire le aree idonee aprendo di fatto un vuoto normativo che va assolutamente colmato perché dà il via libera a interventi speculativi che sarebbero a danno del territorio e degli agricoltori”; Matteo Piloni (PD), che aveva proposto l’abbinamento con una mozione di cui era primo firmatario e che è stata respinta dall’Aula, ha sottolineato “i ritardi del Governo Italiano e di conseguenza anche quelli di Regione Lombardia nella produzione delle Fonti di Energia Rinnovabili (Fer), a causa dei quali l’Italia è ancora il fanalino di coda in Europa. Il decreto annullato dalla sentenza del Tar – prosegue Piloniè stata l’ennesima dimostrazione di un lavoro superficiale fatto dal Governo che deve essere riscritto”; infine Paola Pollini (M5S) che, dopo avere proposto alcuni emendamenti al testo che non sono stati approvati, ha dichiarato di “non avere appoggiato la mozione della Lega perché carente di alcune specifiche che avrebbero potuto rendere il testo più completo, come ad esempio la necessità di integrare il documento con la richiesta di criteri stringenti per l’individuazione degli impianti fotovoltaici a terra che, di fatto, non permetterebbero di continuare a coltivare i terreni agricoli della nostra Regione”.

 

Impegno per la salvaguardia delle società SIAE Microelettronica SpA ed SM Optics di Cologno Monzese (MI) e dei relativi livelli occupazionali
Approvata all’unanimità la mozione urgente sulla situazione di crisi che stanno attraversando le società SIAE Microelettronica SpA e SM Optics di Cologno Monzese (MI).
Il testo, sottoscritto da tutti i Capigruppo di maggioranza e minoranza, chiede alla Giunta di valutare ogni soluzione possibile per la salvaguardia dei livelli occupazionali, del comparto produttivo e del gli asset strategici delle due società.
Inoltre, la mozione impegna la Giunta a promuovere la convocazione urgente di un tavolo di crisi presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
SIAE Microelettronica SpA è un’azienda multinazionale di proprietà italiana fondata a Cologno Monzese nel1952, leader nel settore delle reti di telecomunicazioni. La società occupa circa 570 addetti a cui si aggiungono oltre 200 dipendenti della SM Optics, controllata all’85% dalla stessa SIAE Microelettronica, e 30 della SM Tecno. Nel complesso sono circa 800 i lavoratori del gruppo.
SIAE Microelettronica SpA ed SM Optics rappresentano un asset importante per il territorio in un settore strategico per l’economia lombarda e del Paese – ha spiegato Michela Palestra (Patto Civico), prima firmataria della mozione -. Ma non dobbiamo dimenticare che dietro la crisi di queste aziende c’è la vita di 800 famiglie. Le trattative per l’ingresso di un partner industriale nella composizione societaria del gruppo SIAE per garantirne il rilancio e la salvaguardia dei livelli occupazionali sono in stallo e le misure di sostegno dei lavoratori si stanno concludendo. Per questo è urgente portare all’attenzione del Consiglio regionale e di tutti i livelli istituzionali la grave situazione della SIAE”.