Dalla Lombardia a Sanremo: in 10 a contendersi il “leoncino”

Tra concorrenti e ospiti, la nostra Regione ne porta 17. Per l’ultima serata atteso Roberto Bolle, Étoile del Teatro alla Scala di Milano

Da chi torna a chi debutta. Dal due volte vincitore Mahmood alla giovane esordiente Clara fino a The Kolors e La Sad, entrambe band che la città di Milano ha tenuto a battesimo.
Fra pochi giorni si alzerà il sipario sul Festival di Sanremo, la kermesse musicale più chiacchierata di tutte. Firmato per la quinta volta consecutiva da Amadeus, quest’anno il Festival compie 74 anni. E lo fa tra alti e bassi, voci, pronostici e commenti di chi, anche, non rinuncia a una gita nella città dei fiori per incrociarne i protagonisti. Perché di Sanremo, tanti, quasi tutti, ne parlano: giornali, radio, tv, web e soprattutto i social, dove impazza il gioco “Fantasanremo”.
Cinque serate, dal 6 al 10 febbraio, in diretta su Rai 1, con un cast che vedrà sfidarsi nomi storici del panorama musicale italiano e artisti emergenti, tre dei quali usciti vittoriosi da Sanremo Giovani 2023. Tra loro, la talentuosa varesotta Clara Soccini, resa popolare dalla serie televisiva “Mare fuori”.
Lo scorso anno il podio ligure si tinse di verde. Per un soffio Marco Mengoni superò il milanese Lazza e il bresciano Mr Rain, entrambi al loro esordio sanremese. E poco più sotto, al quinto posto, si classificò Tananai che, col brano “Tango”, conquistava il “Disco di Platino” già il mese successivo.
Trenta, quest’anno, gli artisti in gara, 10 di loro, tra singoli e band, gravitano attorno alla nostra Regione, vuoi perché ci sono nati, vuoi perché qui hanno avviato e costruito la loro vita professionale, come Francesco Renga, Irama e i gruppi musicali The Kolors e La Sad.
Dalla provincia di Varese, per esempio, arriva la giovanissima Clara e da Desenzano del Garda Mr Rain. A Brescia vive Francesco Renga mentre Irama, cresciuto a Monza, è affezionatissimo a Milano, dove sono stati fondati anche i gruppi musicali La Sad e The Kolors. Dal capoluogo lombardo arrivano anche Dargen D’Amico, Rose Villain, Ghali e Mahmood.

“Dove si balla” è stato uno dei tormentoni più riusciti degli ultimi anni. A due anni dalla sua prima partecipazione, ci riprova Dargen D’Amico, nato a Milano nel 1980. Il rapper, famoso al grande pubblico anche per essere tra i giudici del talent musicale “X Factor”, cominciò a fare musica per le strade della città e nei corridoi del liceo Parini.
Non c’è due senza tre, magari anche quattro, per Mahmood, già vincitore di Sanremo Giovani nel 2018 e tra i big nel 2019 e nel 2022. Il cantante, oggi poco più che trentenne, è nato a Milano, ha vissuto i primi anni nel quartiere di Gratosoglio e ha studiato canto sin da piccolo, sognando un giorno di avere successo.
Dice di riuscire a scrivere solo quando piove. Per questo il bresciano Mattia Balardi ha scelto come nome d’arte Mr Rain. L’anno scorso, all’Ariston, conquistò il terzo posto e il cuore del pubblico, cantando insieme a un coro di bambini.
In corsa anche i The Kolors, band nata a Milano nel 2009. Cresciuti e divenuti famosi nella scuola di “Amici”, dove hanno vinto il programma nel 2015, quest’anno, la loro seconda volta a Sanremo, saliranno sul palco dopo aver dominato le classifiche per tutta l’estate.
Insieme a Nek scenderà le scale dell’Ariston anche Francesco Renga. Una coppia inedita, reduce però da un album e un tour di grande successo. Salgono così a 8 le partecipazioni al Festival dell’artista friulano, adottato dalla “Leonessa d’Italia”.
Volto noto al pubblico sanremese e tra gli artisti italiani più certificati con 47 Dischi di Platino, è il ventottenne Irama, che non ha mai nascosto di essere legatissimo alla città di Milano, tanto da considerarla fonte di ispirazione e dedicandole un singolo nel 2020.
E’ la prima volta per la milanese Rose Villain, pseudonimo di Rosa Luini, 33 anni, scappata in America dopo la maturità per inseguire il sogno di fare musica. L’anno scorso calcò per la prima volta il palco del Festival per partecipare alla serata dedicata alle cover. Insieme a lei esordiscono come concorrenti anche il rapper di origini tunisine, Ghali, già invitato come super ospite nel 2020, La Sad e Clara.

Ghali arriva dal quartiere di Baggio, spesso al centro delle sue canzoni. Classe 1993, nato e cresciuto a Milano, il suo primo singolo debuttò nel 2016, infrangendo il record per il più alto numero di ascolti nel primo giorno di uscita.
Stile punk e creste colorate caratterizzano il collettivo La Sad, che si presentano a Sanremo con un brano composto insieme al frontman della band bergamasca Pinguini Tattici Nucleari. Il trio nasce poco dopo il lockdown, quando le carriere artistiche di Theø, Plant e Fiks si incrociano nel capoluogo lombardo: nel 2020 esce il primo singolo e oggi vantano milioni di ascoltatori su Spotify e visualizzazioni su YouTube.
Tra le più giovani è Clara, che ha conquistato l’accesso al festival per aver vinto Sanremo Giovani nel 2023. La ventiquattrenne, partita da Travedona Monate con le prime lezioni di canto e pianoforte, approda presto a Milano come modella e attrice ma senza abbandonare la musica. Molti di noi la conoscono per il personaggio Crazy J nella serie tv “Mare Fuori”, dove ha anche prestato la sua voce al brano “Origami all’alba”.

Profumo di Lombardia, inoltre, tra gli ospiti della kermesse. Tra gli artisti che si esibiranno sul palco di Piazza Colombo, nella tradizionale manifestazione collegata in diretta col Festival, ci saranno i meneghini Lazza e Tananai, mentre durante la serata dedicata alle cover incontreremo i Gemelli Diversi, fondati a Milano, il cantautore Venerus, cresciuto nel quartiere San Siro e Roberto Vecchioni originario di Carate Brianza.
Arrivano dalla città protetta dalla “Madonnina” anche Paola e Chiara, che 27 anni fa debuttavano e vincevano nella categoria delle Nuove Proposte e Malika Ayane, che conta cinque partecipazioni al Festival e due Premi della Critica “Mia Martini”.
Infine, l’ospite speciale della finalissima all’Ariston: l’Étoile Roberto Bolle. Benché non lombardo, ha un legame fortissimo col nostro territorio. A 12 anni entrava nella Scuola del Teatro alla Scala e a 20 veniva promosso primo ballerino. Una brillante carriera, che lo stesso Nureyev seppe intuire e prevedere la prima volta che lo incrociò nelle sale prove del tempio del balletto.