#FUORIPORTA: Di operai, contadini, imprenditori ed innovatori

Le nostre proposte a tema “lavoro” per il tempo libero del fine settimana del 1° maggio, girovagando per la Lombardia.

. Le nostre proposte a tema “lavoro” per il tempo libero del fine settimana del 1° maggio, girovagando per la Lombardia.

Di operai, contadini, imprenditori ed innovatori. Le nostre proposte a tema “lavoro” per il tempo libero del fine settimana del 1° maggio, girovagando per la Lombardia.

INDUSTRIE
Il viaggio verso la Lombardia industriale non può saltare il VILLAGGIO OPERAIO DI CRESPI D’ADDA (Capriate San Gervaso, BG): la storia di Crespi è innanzitutto la storia di una idea di vita e di lavoro, che vide protagonisti gli industriali Crespi e le loro maestranze alla fine dell’Ottocento. Per comprendere a fondo la storia di Crespi è necessario conoscere il contesto storico della rivoluzione industriale.
Per capire le tante sfaccettature dell’imprenditoria lombarda bisogna immergersi nelle realtà comprese dal MIVA, una rete di musei industriali della provincia di Varese che comprende il Museo del Tessile e della Tradizione Industriale di Busto Arsizio, il Parco e museo del Volo di Volandia e Museo Flaminio Bertoni a Somma Lombardo, il Museo Agusta di Cascina Costa di Samarate, il Museo delle Industrie e del Lavoro del Saronnese, il Museo della Motocicletta Frera e il Museo Fisogni della Stazione di Servizio entrambi a Tradate, il Museo della Pipa di Brebbia.
Altro centro produttivo importante è BRESCIA, dove si trova il MUSIL, il primo museo italiano dedicato all’industrializzazione come fenomeno che coinvolge l’intera società. Ad arricchire le collezioni, il museo comprende i poli territoriali Museo dell’industria e del lavoro di Rodengo Saiano, il Museo dell’energia idroelettrica di Cedegolo, al centro della Valle Camonica, il Museo del ferro di San Bartolomeo, in un’antica fucina bresciana, integralmente conservata e destinata a far rivivere una traduzione produttiva millenaria

ANTICHI MESTIERI
VALVESTINO (BS)
Partiamo dal MUSEO ETNOGRAFICO DELLA VALVESTINO, nel caratteristico borgo di Cima Rest a Magasa (BS), esemplare recupero di edificio tipico della zona. Il Museo racconta la storia e le tradizioni che hanno plasmato il territorio: strumenti di lavoro agricolo, artigianale e caseario, le “slitte” per il trasporto del legname, gli attrezzi volti alla produzione di formaggio, le attrezzature per la lavorazione del legno, per la coltivazione dei campi e per la realizzazione/conduzione dei fienili e delle strutture legate all’attività della pastorizia.
A Turano, frazione del Comune di Valvestino, lungo il corso del torrente Toscolano, il vecchio Mulino ad acqua è un singolare esempio di laboratorio di macinazione d’interesse storico, contenente ancora al proprio interno le macine originali. Sempre a Valvestino, in località Cola, si trova La segheria “veneziana”, un esempio di antica struttura idraulica, perfettamente funzionante e rappresenta un esempio di archeologia industriale, poi acquistata dalla Società Feltrinelli, che la gestì fino al Secondo dopoguerra contribuendo in modo determinante allo sfruttamento economico delle risorse forestali della Valle.
Non si può certo dimenticare il fascino (e la fatica) del lavoro in miniera. L’invito è a scoprire le MINIERE DELLA VALTROMPIA con diverse formule e attrazioni.

LA CIVILTA’ CONTADINA
A Cremona, la cascina “Cambonino vecchio” ospita il MUSEO DELLA CIVILTÀ CONTADINA (viale Cambonino, 22) che racconta le cose semplici di un tempo: si parte dall’Oratorio della Beata Vergine di Caravaggio e si prosegue passando per la casa del contadino dove è stato ricreato l’ambiente domestico, la stalla antica, testimonianza più remota della cascina, la “bugadera” (lavanderia), la casa padronale con accesso all’orto didattico, la cantina, la stalla dei cavalli, per arrivare infine alla stalla nuova.

PASTORIZIA
In VAL BREMBANA ancora oggi le stagioni sono scandite dalla transumanza. A Val Brembilla (BG) non si può non visitare il MUSEO DELLA TRANSUMANZA con un’esposizione multimediale. Un viaggio nel tempo e nello spazio, seguendo la migrazione stagionale delle greggi, delle mandrie e dei pastori che si spostano da pascoli situati in zone collinari o montane (nella stagione estiva) verso quelli delle pianure (nella stagione invernale) percorrendo le vie naturali dei tratturi.

MESTIERI DEL FIUME
Non possiamo dimenticare il Po, fiume da sempre elemento cardine della storia, dell’economia e della vita quotidiana per tanti territori lombardi. Nel cuore delle Valli del Mincio, a Rivalta sul Mincio (MN), il MUSEO ETNOGRAFICO DEI MESTIERI DEL FIUME illustra sia la geomorfologia del territorio, sia la storia della presenza dell’uomo, dalle palafitte, agli insediamenti Etruschi, alle regolazioni idrauliche medievali e rinascimentali, fino ai giorni nostri. Appostamenti per la caccia, attrezzi e barche da pesca, strumenti e imbarcazioni utilizzati per la raccolta della canna e della carice e un’importante sezione dedicata alla costruzione e riparazione delle barche raccontano il lavoro dell’uomo nella palude. Ampio spazio è, inoltre, dedicato anche alla flora e alla fauna della Riserva, per fornire un’idea dell’elevato valore di biodiversità che questo complesso ecosistema racchiude.

ECONOMIA
La Lombardia è da sempre un territorio ricco. Testimonianze sono raccolte nel  MUSEO CIVICO “CARLO VERRI”   di Biassono (MB) che dalla fondazione nel 1977, con piccoli acquisti e più spesso con doni, anche di esemplari molto importanti, raccoglie una ricca collezione di monete medievali e moderne italiane, con particolare cura alle monete della Zecca di Milano e delle Zecche di Lombardia, soprattutto viscontee e sforzesche.

IL DESIGN
Il nuovo mondo del lavoro, tra artigianato e industria, fiore all’occhiello dell’Italia è rappresentato dalle innovazioni e dalle invenzioni lombarde del settore Design. ADI DESIGN MUSEUM (Piazza Compasso d’Oro 1- Milano. Ingresso da via Ceresio 7 – Via Bramante 42 – Piazzale Cimitero Monumentale) nasce attorno all’intero repertorio di progetti appartenenti alla Collezione storica del premio Compasso d’Oro, premio nato nel 1954 da un’idea di Giò Ponti, per valorizzare la qualità del design made in Italy, è oggi il più antico e istituzionale riconoscimento del settore a livello mondiale.