Il tema dell’invecchiamento attivo è stato al centro dell’audizione della Commissione Sostenibilità sociale presieduta da Emanuele Monti (Lega). L’Assessore regionale alla Famiglia Elena Lucchini ha fatto il punto sulla situazione attuale e sulle misure di intervento messe in campo da Regione Lombardia.
Il 24,7% della popolazione ha più di 65 anni: un dato che corrisponde a 14,6 milioni di persone su un totale di oltre 52 milioni di abitanti (dati aggiornati a gennaio 2025). Degli oltre 14 milioni, il 37% ha più di 80 anni. Le proiezioni demografiche stimano che nel 2050 la quota di persone over 65 potrebbe salire da 24,7% al 33,35%.
La combinazione della bassa natalità e dell’invecchiamento produce quello che viene definito l’inverno demografico, ovvero una popolazione che tende progressivamente a ridursi numericamente e a invecchiare.
“Di fronte a tale situazione le istituzioni sono chiamate a prendere coscienza del fenomeno e avviare misure di intervento. Dal PRSS (Programma regionale di sviluppo sostenibile) si evince come Regione Lombardia vuole intervenire sullo scambio intergenerazionale, nella collaborazione tra anziani che spesso si trovano a vivere momenti di solitudine e giovani” ha dichiarato l’Assessore Lucchini.
In quest’ottica è stata avviata da Regione Lombardia una misura sperimentale con uno stanziamento totale di 5,5 milioni di euro così ripartiti. I primi 4 milioni riguardano i piani di invecchiamento attivo che prevedono 8 piani di azione territoriale presentati dalle Ats Lombarde su tre linee di intervento (socializzazione e inclusione; autonomia e benessere sociale; cittadinanza attiva e ortoterapia). In quest’ambito i progetti in via di realizzazione sono 265 con il coinvolgimento di 53 enti capofila distribuiti su tutte le province lombarde.
Nei piani di invecchiamento attivo una novità è costituita dagli interventi di ortoterapia (58 progetti) con 300mila euro stanziati dal Consiglio regionale. L’ortoterapia è una terapia complementare di tipo non convenzionale che si affianca a quelle tradizionali. I vantaggi osservati nelle persone sono molteplici: contrasto allo stress e alla depressione senza o con ridotto ricorso a psicofarmaci, stimolazione della motricità, aumento della capacità di apprendimento, contrasto naturale al decadimento delle facoltà cognitive nelle persone anziane, aumento dell’autostima e della socializzazione.
L’ultima misura (1,2 milioni di euro) riguarda il cohousing tra anziani e studenti universitari in collaborazione con le Università degli Studi di Bergamo, Università degli Studi di Pavia e l’Università Statale di Milano per gli anni accademici 2024/2025 e 2025/2026.