Attivarsi allo scopo di approfondire la percorribilità di forme innovative di gestione associata, a partire da quelle già presenti sui territori e che costituiscano esempi replicabili di efficienza ed efficacia; attuare una semplificazione delle modalità e dei criteri di attribuzione dei contributi regionali a favore delle forme associative incentivate dalla Regione, al fine di rendere più efficienti e accessibili i processi di gestione associata di servizi e funzioni comunali.
E’ quanto chiede e sollecita alla Giunta regionale una proposta di Risoluzione approvata oggi all’unanimità in Commissione speciale Autonomia e Riordino delle autonomie locali e maturata dopo l’audizione dello scorso 22 maggio con il Presidente dell’Area Omogenea del Cremasco Gianni Rossoni e il Presidente di ANCI Lombardia Mauro Guerra.
L’Area omogenea cremasca e il suo braccio operativo Consorzio.it rappresentano l’esempio che ANCI Lombardia ha proposto a livello regionale per l’avvio di un modello di riordino territoriale che favorisca la gestione associata dei servizi.
Il Presidente di ANCI Lombardia aveva proposto alla Regione l’avvio di una sperimentazione finalizzata a definire un modello innovativo che favorisca la gestione associata dei servizi, in considerazione della difficoltà ormai cronica dei Comuni, soprattutto quelli più piccoli, a trovare nuovo personale qualificato per far fronte alla fornitura dei servizi al cittadino e a restare al passo con le innovazioni in corso.
“La capacità dei nostri territori di lavorare in una logica di sistema va riconosciuta -spiega il Presidente della Commissione regionale Autonomia Giovanni Malanchini (Lega)-. Questa proposta potrebbe essere un primo passo per giungere poi ad interventi legislativi che, a fianco delle già esistenti comunità di montagna, preveda la costituzione di comunità di pianura”.
“Con questo documento –aggiunge il Vice Presidente della Commissione Marco Bestetti (FdI)– intendiamo creare le premesse e le condizioni per mettere a disposizione del territorio alcuni strumenti concreti per affrontare le sfide attuali, favorendo processi aggregativi che vadano oltre la gestione di singole funzioni e che siano in grado di garantire un confronto strutturato con i livelli istituzionali superiori”.
Nel Cremasco l’Area omogenea, insieme a Consorzio.it, si è distinta come esempio virtuoso di governance sovralocale, capace di aggregare i Comuni per rispondere in modo più efficace e coordinato alle esigenze dei cittadini. Obiettivo della sperimentazione è consolidare un sistema di governo intercomunale che possa diventare un modello replicabile anche in altri territori lombardi.
“Accogliamo con favore l’impegno e l’interesse della Regione verso questa sperimentazione -sottolinea infine Gianni Rossoni-. L’iniziativa è un’opportunità per valorizzare il lavoro svolto finora e tendere al riconoscimento dell’Area omogenea come una vera e propria Comunità di Pianura e di Consorzio.it come ‘centro di competenza: auspico che il Consiglio regionale riesca davvero a mettere in campo un’azione legislativa concreta in questa direzione”.
Dell’Area omogenea cremasca fanno parte 48 Comuni distribuiti su una superficie di 573 chilometri quadrati per un numero complessivo di oltre 164mila abitanti.
“Questa Risoluzione –conclude Malanchini– può avere effetti importanti anche nella Provincia di Bergamo. In questi mesi ho incontrato i Sindaci della Bassa e dell’Isola Bergamasca. È diffuso il sentimento che sia necessario per i Comuni trovare forme di aggregazione stabili ed efficienti in modo da ottimizzare i costi dei servizi e aumentare la rappresentanza di territori che diversamente sarebbero più marginali”.