La Commissione Ambiente fa il punto sul parco eolico Monte Gianolo

Il progetto prevede l'installazione di 20 aerogeneratori e coinvolge il Comune di Santa Margherita di Staffora (PV) e tre Comuni in provincia di Alessandria

Il progetto di realizzazione di un parco eolico a ridosso del Monte Giarolo nei Comuni appenninici della Lombardia, del Piemonte e della Liguria è stato al centro della riunione di questa mattina della Commissione Ambiente, presieduta da Alessandro Cantoni (Lombardia Ideale).

Il progetto, dalla potenza massima complessiva di 124 MW, prevede l’installazione di 20 aerogeneratori alti 200 metri sul crinale dell’Appennino a ridosso dei monti Chiappo, Ebro e Giarolo con le relative opere connesse, e coinvolge i Comuni di Albera Ligure, Cabella Ligure, Fabbrica Curone (in provincia di Alessandria, Piemonte) e Santa Margherita di Staffora (in provincia di Pavia). Il cantiere per la realizzazione del parco eolico avrebbe una durata complessiva di 48 mesi. 

Nel mese di marzo 2025 Regione Lombardia ha espresso parere negativo al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica in quanto l’intervento porterebbe a un’alterazione del paesaggio con danni sull’ambiente. Della stessa opinione sono anche i Comuni piemontesi interessati che, con le stesse motivazioni, hanno confermato il loro parere negativo al Ministero dell’Ambiente” hanno dichiarato i dirigenti della Direzione regionale Ambiente e Clima. “Ora si attende la costituzione di una Commissione nazionale da parte del Ministero e Regione Lombardia – hanno conclusoha già nominato il suo rappresentante”.

Il progetto desta da tempo una concreta preoccupazione anche da parte degli abitanti di questi territori così come riferito oggi in Commissione Ambiente dall’Ente di Gestione delle Aree protette dell’Appennino Piemontese, da Legambiente Lombardia e dal Comitato per il territorio delle Quattro Province.

Tutte le realtà ascoltate oggi in audizione sono state concordi nel sostenere che “oltre all’impatto ambientale che questo impianto avrebbe sul territorio andando contro il vincolo paesaggistico, oltre alla carenza di documentazione progettuale e di analisi degli impatti ambientali e della produzione di energia, l’area di cantiere risulterebbe molto invasiva perché la zona è soggetta a numerosi dissesti idrogeologici. Ci sono anche criticità legate ai trasporti – hanno sottolineato gli auditi – a causa dei macchinari particolarmente ingombranti da trasportare dal porto di Chioggia al sito del cantiere in un percorso che attraversa circa 68 Comuni su strade provinciali e statali. Un tale progetto potrebbe danneggiare il turismo, l’agricoltura locale e la qualità della vita degli abitanti”.

Dati territorio lombardo interessato

Il progetto riguarda un solo Comune in provincia di Pavia (Santa Margherita di Staffora) e comprende quasi 4mila metri quadrati di piazzole (di cui 183 mq ricadenti in aree boscate) e 16.600 metri quadrati di viabilità (di cui 1.273 mq su aree boscate). La viabilità di collegamento che sfrutterà la strada in area montana/collinare si sovrapporrà in parte al tracciato storico della “Via del sale” per circa 7 chilometri. Sul suolo lombardo non è prevista l’installazione di pale eoliche. Gli Enti territoriali lombardi coinvolti sono la Provincia di Pavia, il Comune di Santa Margherita di Staffora e la Comunità Montana Oltrepò Pavese.