Dai vicoli illuminati ai borghi, la tradizione comasca prende vita a Palazzo Pirelli. Si è svolta oggi nella sede del Consiglio regionale della Lombardia la conferenza “La cultura dei presepi in Provincia di Como”, promossa dal Presidente della Commissione Cultura Anna Dotti (Fratelli d’Italia): un momento di confronto dedicato a una tradizione che unisce identità, partecipazione e interesse turistico.
L’evento è stato aperto dal Presidente del Consiglio regionale Federico Romani che ha sottolineato come il presepe non sia solo “uuna rappresentazione religiosa, ma un simbolo profondo della nostra storia, della nostra cultura e della nostra identità. Difendere questa tradizione non significa chiudersi, ma custodire ciò che ci unisce e che rende il nostro Paese e la nostra regione unici nel mondo. I presepi sono un patrimonio che merita rispetto, sostegno e trasmissione alle nuove generazioni. In particolare, il territorio comasco ha una grande tradizione, grazie soprattutto alle tante associazioni e volontari che, durante tutto l’anno, lavorano e dedicano il loro tempo per mantenere viva questa tradizione che parla di comunità, di famiglia, di momenti condivisi ed è per questo che continua a emozionare grandi e piccoli”.
Nella conferenza sono stati presentati tre progetti con una lunga tradizione nel territorio comasco: il presepe di Tremezzina, il presepe vivente di Sora – Val Cavargna e il presepe vivente “I Capell” di Argegno.
Il presepe vivente di Sora – Val Cavargna è organizzato dal Gruppo Folcloristico Val Cavargna ogni due anni e coinvolge oltre 120 figuranti che riproducono in modo fedele scene di vita del passato e mestieri dimenticati e sconosciuti ai più giovani. Il presepe è anche l’occasione per visitare il borgo di Sora. L’edizione di quest’anno si svolgerà nei seguenti giorni: mercoledì 24 dicembre dalle 18 alle 23.30 (fiaccolata e S. Messa nella chiesa parrocchiale), venerdì 26 dicembre dalle 14.30 alle 19, sabato 27 dicembre dalle 14.30 alle 19 e domenica 28 dicembre dalle 14.30 alle 19.
Il presepe vivente “I Capell” di Argegno è una tradizione che risale al 1887, nato come ex voto per essere scampati a un’epidemia di peste. Lungo le vie del paese, sfruttando gli angoli più caratteristici, sono rappresentate le 14 tappe della vita di Gesù con oltre 200 figuranti in costumi dell’epoca cuciti a mano e animali. L’appuntamento è per lunedì 1° gennaio. L’evento comincia con il canto ei vespri presso la Chiesa della SS. Trinità alle 14.30 e alle 15 prende il via la processione, guidata dal Santo Piscen (il Santo Bambino) e dalla banda, che si concluderà con la Santa Messa alle 17.
L’Associazione Italiana Amici del Presepe di Tremezzina promuove due eventi: la “Notte dei Presepi” nell’affascinante cornice della Villa del Balbianello, bene storico del FAI, sabato 29 novembre e sabato 6 dicembre (dalle 17 alle 20.30. I presepi resteranno in mostra fino al 6 gennaio) e la “Mostra Presepi 2025” dedicata al Maestro Claudio Mattei che sarà inaugurata domenica 7 dicembre alle 17.30 a Palazzo Brentano, in località Mezzegra.
“Oltre ad essere un simbolo religioso, il presepe è un racconto vivo delle nostre radici, un gesto che appartiene alla storia e all’anima del nostro Paese – sottolinea Anna Dotti —.-Iniziative come quelle del Comasco testimoniano quanto questa tradizione riesca a coinvolgere intere comunità e, allo stesso tempo, ad attrarre visitatori che scoprono territori che sembrano essi stessi un grande presepe vivente. Questo è valore culturale, sociale ed economico. Regione Lombardia e il Consiglio regionale sostengono chi mantiene viva questa tradizione perché i presepi non sono nostalgia, ma cultura popolare che tiene unite le nostre comunità e rende i nostri borghi ancora più attrattivi. Per questo il nostro impegno è quello di difendere la tradizione dei presepi lombardi, raccontarla e sostenerla“.
Alla conferenza sono intervenuti Gloria Mazza del Gruppo Folcloristico Val Cavargna, il Vice Sindaco di Argegno Roberto De Angeli e Luca De Ascentis dei Grandi Maestri del Presepe di Tremezzina. L’Assessore alla Cultura Francesca Caruso ha dato il proprio contributo tramite un video messaggio.