Milano, 24 ottobre 2025 – Offrire ai minori provenienti da famiglie inserite in contesti di criminalità organizzata o vittime di violenza mafiosa una concreta alternativa di vita. È questo l’obiettivo del progetto “Liberi di scegliere” illustrato in Commissione Antimafia dalla Presidente Paola Pollini (M5Stelle).
Il progetto, nato a Reggio Calabria, ha come obiettivo la protezione e il reinserimento sociale di giovani adolescenti, la cui storia familiare è legata alle attività della criminalità organizzata, attraverso percorsi di allontanamento dai contesti familiari e il trasferimento presso famiglie affidatarie in altre regioni.
“Liberi di scegliere” è stato riconosciuto dal Consiglio Superiore della Magistratura nel 2017 come una prassi virtuosa. È stato oggetto di un Accordo Quadro tra Ministeri e Regione Calabria. Anche Regione Lombardia si era impegnata a incentivarne la diffusione sul territorio regionale, attraverso la Risoluzione approvata dal Consiglio regionale nel 2020.
“L’obiettivo è quello di portare avanti l’impegno assunto dal Consiglio regionale nel 2020, quando venne approvata all’unanimità una Risoluzione con cui veniva invitata la Giunta a promuovere anche in Lombardia protocolli e azioni ispirate al modello ‘Liberi di scegliere”. La Lombardia, pur non essendo terra di origine delle mafie tradizionali, è da tempo interessata da fenomeni di radicamento. È quindi urgente dotarsi di strumenti di prevenzione e protezione per i minori a rischio” ha dichiarato la Presidente Pollini nell’illustrare il progetto in Commissione.
“A distanza di cinque anni, rilanciamo con convinzione quell’impegno. Offrire ai ragazzi una prospettiva fondata sulla legalità e sulla propria indipendenza, può voler dire spezzare la trasmissione della cultura mafiosa di generazione in generazione. Il nostro obiettivo è arrivare alla definizione di Protocollo quadro che possa essere operativo in Lombardia. È un tema che la Commissione porterà avanti anche coinvolgendo numerosi attori, tra cui autorità giudiziarie, enti pubblici e privati, associazioni, la Direzione Distrettuale Antimafia, i tribunali per i minorenni e le procure competenti” ha concluso Pollini.