Presentata a Palazzo Pirelli una proposta di legge regionale dedicata alla protezione dei lavoratori esposti al rischio amianto.
Il provvedimento, di cui è primo firmatario Giorgio Bontempi (FdI), cerca di colmare un vuoto normativo, ponendo l’accento su dispositivi di protezione individuale (DPI), formazione obbligatoria e controllo operativo nelle attività di bonifica, manutenzione e demolizione.
Allo stato attuale, i siti o strutture con presenza di amianto segnalati alle ATS lombarde sono oltre 213mila. Secondo le previsioni del Piano Amianto vigente entro il 2027 si rimuoveranno 830mila metri cubi di cemento amianto.
Il volume complessivo del cemento-amianto da eliminare in Lombardia ammontava nel 2007 ad oltre 2,8 milioni di metri cubi. Per la rimozione totale del cemento amianto, ipotizzata per il 2032, si dovrà provvedere allo smaltimento di altri 520.000 metri cubi.
Per quanto riguarda la sorveglianza sanitaria (che prevede la registrazione dei cittadini esposti al rischio di mesotelioma) i dati mostrano che i territori provinciali che più effettuano segnalazioni sono Milano, Bergamo, Brescia e Cremona.
Nell’ultimo ventennio i casi sospetti segnalati sono stati 12.559.
Sui casi effettivamente diagnosticati (6.869), la diagnosi di mesotelioma maligno è stato considerata certa per 5.517 casi (80.3% delle diagnosi), probabile per l’8% delle diagnosi e possibile per il restante 12%.
Accanto a settori noti per l’esposizione ad amianto quali l’edilizia, l’industria metalmeccanica e metallurgica, si conferma elevato il numero di casi professionalmente esposti anche nell’industria tessile.
“Una fotografia preoccupante che ci impone riflessioni e azioni urgenti: ben venga quindi questa proposta di legge -ha sottolineato in apertura dei lavori il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Federico Romani-. Prima dell’estate la Commissione regionale d’inchiesta “Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro” presieduta dal Consigliere Samuele Astuti e che abbiamo fortemente voluto all’inizio di questa legislatura, porterà in Aula una relazione sulla situazione attuale in Lombardia: risultato di un lavoro di confronto, dialogo, analisi e approfondimento con tutte le realtà che si occupano di tutelare i lavoratori durato quasi due anni. L’investimento in sicurezza -conclude il Presidente Romani– è un percorso articolato e sinergico che dobbiamo fare tutti insieme, istituzioni, associazioni e aziende, secondo un modello di intervento che coniughi prevenzione, controllo, formazione e comunicazione”.
“Per anni l’amianto è stato un nemico silenzioso, invisibile, ma devastante – ha commentato il Consigliere Giorgio Bontempi, primo firmatario della proposta di legge-. Con questo provvedimento vogliamo introdurre standard precisi, obblighi chiari e una cultura della prevenzione fondata su formazione, controlli e dispositivi adeguati. La proposta di legge affronta tutti gli aspetti connessi alla protezione dai rischi legati all’amianto: dalla scelta dei dispositivi alla loro manutenzione, fino alla formazione pratica degli operatori e all’obbligo di verifiche preliminari negli edifici prima dell’avvio dei lavori”.