Question time:

sanità, diritto allo studio, legge 194 e associazioni provita, centrali idroelettriche e infrastrutture tra gli argomenti al centro del dibattito

Milano, 7 maggio 2024 – In apertura della seduta odierna di Consiglio regionale si è svolto il question time: sanità, diritto allo studio, legge 194 e associazioni provita, centrali idroelettriche e infrastrutture tra gli argomenti al centro del dibattito.
Di seguito una sintesi.

Bandi di mobilità presso il Policlinico di Milano
Qual è la posizione di Regione Lombardia in merito alla selezione del personale attraverso bandi di mobilità presso il Policlinico di Milano, già segnalata a ORAC nel 2021 e riproposta con simili modalità dall’ospedale: questa la richiesta del Gruppo PD alla Giunta.
“La Fondazione IRCCS Ca’ Granda ha garantito il rispetto delle norme legislative in materia. In particolare, la scelta della mobilità interna e non di un concorso pubblico per l’assunzione di personale richiama sia le norme che danno priorità al personale di altre istituzioni sia le indicazioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze in quanto le procedure di mobilità non comportano nuove assunzioni ma spostamento di risorse”, ha risposto il Sottosegretario con delega Autonomia e Rapporti con il Consiglio Regionale.

Modalità di applicazione della legge 194/1978 con particolare riferimento alla presenza delle associazioni “pro-vita” nei consultori
Nel question time il Gruppo Patto Civico ha chiesto come Regione Lombardia intende applicare la legge 194/78 alla luce della norma, recentemente approvata dal Parlamento (all’interno della conversione del Decreto per l’attuazione del PNRR), in merito alla presenza delle associazioni “pro-vita” nei consultori e nelle strutture nelle quali il ricorso all’obiezione di coscienza rende tale servizio particolarmente precario o non disponibile.
“Regione Lombardia ha sempre attuato quanto previsto dalla Legge 94 e ha sempre collaborato con il Terzo settore e intende avvalersi di tutte le possibilità che l’ordinamento mette a disposizione per contrastare la denatalità. Le iniziative di Regione Lombardia potranno essere integrate con le nuove opportunità concesse dalla normativa di recente applicazione”, ha spiegato il Sottosegretario con delega Autonomia e Rapporti con il Consiglio Regionale.

Fondo Sociale Europeo per il diritto allo studio universitario
Nel question time proposto dal Gruppo PD si chiede alla Giunta quali sono i tempi previsti per la copertura delle borse di studio e per la rinegoziazione dei fondi FSE a favore dell’aumento dei fondi per il DSU (Diritto alla Studio Universitario). Tre sono le linee d’intervento illustrate dall’Assessore regionale all’Università, Ricerca, Innovazione su cui si sta muovendo Regione Lombardia: l’utilizzo di parte del FSE per il diritto allo studio, sbloccato grazie a un’interlocuzione politica e amministrativa; una richiesta avanzata al Ministero competente per una più equa distribuzione delle risorse; e infine, una proposta che sarà presentata in Giunta il prossimo 20 maggio per un supporto al sistema universitario, tramite il FSR, che potrebbe garantire 40-50 milioni di euro di risorse aggiuntive.

Manutenzione e controlli nelle centrali idroelettriche
La sicurezza e la manutenzione degli impianti e delle opere idroelettriche sono stati al centro di un question time del Partito Democratico, in cui è stato chiesto all’Assessore competente di conoscere se esista un censimento dello stato di manutenzione delle centrali idroelettriche, dei canali di derivazione e delle condotte forzate. In secondo luogo, quali sono le modalità, gli strumenti, la frequenza, gli obblighi in capo ai concessionari e i soggetti da cui viene svolta la manutenzione degli impianti e delle opere idroelettriche. Ed infine quali azioni intenda intraprendere la Regione, quante risorse aggiuntive intenda investire per la prevenzione e la piena sicurezza dei lavoratori e delle comunità locali.
Nella sua risposta l’Assessore regionale agli Enti locali, Montagna, Risorse energetiche, Utilizzo risorsa idrica ha precisato che attualmente sono 20 le concessioni in fase di esame per rinnovo, di cui 3 con gare già indette, cui si aggiungeranno entro il 2029 altre 40. Per quanto riguarda le competenze, la Regione vigila solo sulle dighe o sbarramenti inferiori ai 15 metri e di capienza inferiore a 1 milione di metri cubi, soglia la di sopra della quale la vigilanza ricade sul Ministro delle Infrastrutture. L’Assessore ha inoltre ricordato che Regione Lombardia è stata la prima regione italiana a emanare una sua legge per i controlli con la legge regionale n.8 del 1998 per gli impianti con diga. E’, invece, in fase di esame al Consiglio di Stato lo schema di nuovo Regolamento per le dighe traverse che meglio dovrebbe disciplinare l’attività di controllo su tali manufatti, e sulle opere idrauliche connesse. L’emanazione del nuovo regolamento comporterà l’aggiornamento delle discipline regionali per le piccole dighe.
L’Assessore ha inoltre precisato che per tutte le altre opere si tratta di manufatti privati su cui vige la normativa tecnica per la sicurezza industriale, dei lavoratori e le norme di progettazione in capo ai concessionari. Tutti gli interventi di modifica o di manutenzione straordinaria devono essere autorizzati o per il rilascio dei nulla osta necessari in caso di effetti edilizi urbanistica o ambientale. Rimangono totalmente in capo al concessionario gli interventi interni all’edificio centrale, alle apparecchiature industriali a valle delle condotte forzate (turbine, alternatori, impianti ausiliari di raffreddamento, quadri elettrici, trasformatori, generatori), tutti ricadenti sotto la normativa degli impianti industriali.
Per quanto riguarda lo sviluppo futuro delle grandi derivazioni idroelettriche, la legge regionale n.5 del 2020 prevede che i concessionari uscenti 5 anni prima della scadenza devono presentare alla Regione un rapporto di fine concessione sullo stato di conservazione. Tale documentazione è propedeutica alla valutazione e alle verifiche che l’amministrazione regionale deve compiere per la successiva acquisizione a patrimonio pubblico dei beni in uso.

Progetto di realizzazione di impianto di smaltimento di rifiuti contenenti amianto nel Comune di Marmirolo (MN) – Aggiornamenti sulla procedura in corso
Garantire la massima attenzione all’individuazione delle aree idonee alla realizzazione di impianti di recupero e smaltimento di rifiuti contenenti amianto, con particolare riferimento all’impianto nel Comune di Marmirolo (MN), alla luce della richiesta da parte della Società AMMIT S.r.l. di Brescia (che ha provveduto a depositare istanza finalizzata al rilascio del Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale). Il question time presentato da Azione Italia Viva ha chiesto quali siano gli sviluppi in merito alla valutazione della realizzabilità di impianti di inertizzazione dell’amianto e sull’evoluzione tecnica e quale sia lo stato di avanzamento della procedura per il rilascio del parere da parte di Regione Lombardia sull’impianto mantovano, a fronte delle criticità esposte ed evidenziate anche dagli Enti interessati, che ne suggerirebbero la localizzazione in un sito maggiormente idoneo.
Nella sua riposta l’Assessore regionale all’Ambiente e Clima ha innanzitutto precisato che al momento il conferimento in discarica rimane l’unica soluzione affidabile e sicura anche per l’amianto, essendo il procedimento dell’inertizzazione ancora in fase di studio, per carenze tecniche e criticità progettuali. Per quanto riguarda la richiesta di impianto a Marmirolo gli uffici di Regione Lombardia sono ancora impegnati nella fase di valutazione, in attesa del Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale, e quindi non è possibile anticipare l’esito delle richieste di integrazioni avanzate. L’esito è atteso nei prossimi mesi.

Progetto “Potenziamento interconnessione A4-A52 ramo di svincolo tra A4 dir. Torino e A52 dir. Rho e svincolo Monza S. Alessandro – “Opera connessa alle Olimpiadi invernali 2026”
A che punto è il progetto di canalizzare e fluidificare il traffico in arrivo dalla A4 che si innesta sulla A52 in direzione Rho e che prevede una nuova galleria? Lo ha chiesto in un question time Lombardia Migliore, evidenziando alcune criticità emerse, rispetto alle tempistiche (circa quattro anni di cui due di cantiere, 400 giorni per il procedimento di autorizzazione e le fasi di cantierizzazione per la realizzazione del nuovo svincolo di Monza Sant’Alessandro), ai costi (ben oltre 40 milioni messi a disposizione da Regione Lombardia) e a “un potenziale incremento di rischio inalatorio cancerogeno”.
Il Sottosegretario con delega Autonomia e Rapporti con il Consiglio Regionale ha precisato che Regione Lombardia conferma, in quanto soggetto finanziatore del progetto, il suo impegno fino a un massimo di 40 milioni di euro, come previsto dal Paino Lombardia. Tutte le procedure autorizzative e le verifiche sono invece in capo a Milano Serravalle, che è il soggetto attuatore.

Riattivare le iniziative FRISL per le strutture sociosanitarie e assistenziali
Riattivare le iniziative del Fondo Ricostituzione Infrastrutture Sociali Lombardia (FRISL), sospese da qualche anno, per la realizzazione di interventi di adeguamento delle strutture sociosanitarie e assistenziali accreditate e attive sul territorio regionale. Questa è la richiesta che il Gruppo PD ha rivolto in una interpellanza indirizzata all’Assessore regionale al Welfare. Secondo il decreto legge del 2011, il FRISL può essere concesso solo a risorse correnti e le ristrettezze del bilancio regionale non permettono più di poter usufruire di tale strumento finanziario, anche a fronte del diminuire dei rientri da prestiti precedenti.

Grandi derivazioni idroelettriche – Aggiornamenti sulle procedure di riassegnazione delle concessioni scadute, sui canoni introitati e sul loro utilizzo
Nell’interpellanza di Azione Italia Viva è stato chiesto di conoscere il cronoprogramma complessivo di tutte le procedure di riassegnazione delle concessioni di grande derivazione idroelettrica scadute, l’ammontare dei canoni idroelettrici ricevuti nell’ultimo triennio, e infine quale quota dei canoni idroelettrici è stata riservata nell’ultimo triennio alla tutela e al ripristino ambientale dei corpi idrici interessati dalla derivazione, nonché dei piani regionali in materia di energia e clima.
L’interpellanza cita, inoltre, alcuni dati: la Lombardia è la regione italiana con maggiore produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, con cui copre circa il 26% del consumo finale totale: determinante è il contributo dell’idroelettrico (circa il 61% della produzione). La Lombardia è la terza regione in Italia per numero di impianti presenti (15,4% degli impianti totali) e da sola concorre per circa il 24% alla produzione idroelettrica italiana, sostenendo il primato in termini di potenza installata (oltre il 27% della potenza totale installata sul suolo nazionale nel 2020).
Complessivamente, sono 74 le grandi derivazioni idroelettriche presenti sul territorio lombardo (tra le quali una a cavallo tra Lombardia e Piemonte e 3 internazionali).
Nella sua riposta l’Assessore regionale agli Enti locali, Montagna e Risorse energetiche ha confermato l’impegno di Regione Lombardia nell’espletamento delle procedute di propria competenza, a fronte di 20 concessioni già scadute dal 2010 su cui, a causa della mancanza dei decreti attuativi del Decreto Bersani, non si è potuti intervenire fino al 2018. A dicembre 2023, la Giunta ha provveduto alla riassegnazione delle prime tre ex concessioni: le due concessioni accorpate Codera-Ratti, a Dongo, e Garzeno (CO); Novate Mezzola-Verceia (SO); ex concessione Resio, che riguarda i Comuni di Esine e Darfo Boario Terme (BS). Si tratta, ha precisato l’esponente della Giunta, delle uniche gare avviate in tutta Italia. Nel corso del 2024, l’amministrazione regionale avvierà le gare per le restanti 17 ex concessioni, anche mediante accorpamenti. L’assegnazione è prevista per il 2026.