Nuove linee guida per la diagnosi, la cura e la presa in carico dei pazienti affetti dal morbo di Parkinson e per migliorare la gestione della malattia neurodegenerativa attraverso iniziative multisettoriali.
La richiesta è contenuta in una Risoluzione, prima firmataria Claudia Carzeri (FI), approvata all’unanimità dall’Assemblea lombarda nella seduta odierna.
Il testo impegna la Giunta regionale, e in particolare l’Assessore al Welfare, a una serie di iniziative per migliorare i percorsi diagnostico-terapeutici e di presa in carico, con attenzione alle terapie avanzate e ai dispositivi riabilitativi innovativi.
“E’ un documento preciso e ambizioso, frutto di un lungo ed intenso lavoro bypartisan di ascolto di tutti i soggetti che si occupano della malattia e segna un passaggio importante nell’impegno di Regione Lombardia nella cura delle persone con fragilità – ha sottolineato la Consigliera Carzeri che ha illustrato il provvedimento in Aula -. Oltre a definire un modello organizzativo di cura innovativo e multilivello a seconda della complessità della patologia, permette una presa in carico personalizzata per garantire la continuità delle cure sul territorio, anche tramite interventi di telemedicina e attivando convenzioni per il trasporto e promuovendo la formazione dei medici di Medicina generale, utili sentinelle per una diagnosi precoce. Un approccio a 360° che prende in considerazione tutti gli aspetti della malattia, le ricadute sui contesti familiari, senza dimenticare l’inclusione sociale dei pazienti che potranno acceder a spazi sociali a loro dedicati, i Parkinson Caffè”.
Cardine degli interventi è la possibilità di svolgere attività di riabilitazione fisica, anche in contesti naturali, sostenendo i giovani con diagnosi precoci (circa il 10-15% dei casi) e la promozione della ricerca epidemiologica regionale.
È prevista l’uniformazione dei percorsi di cura sul territorio, con la creazione di protocolli condivisi e di una rete di supporto territoriale. Si intendono potenziare le cure nelle Case di comunità e negli Ospedali di comunità, con ambulatori multidisciplinari e programmi di supporto per pazienti e caregiver. Nelle RSA sarà prevista una specializzazione per i malati di Parkinson che non possono essere assistiti a domicilio.
Verranno, inoltre, promosse campagne di sensibilizzazione, formazione continua per medici e operatori e iniziative di volontariato domiciliare.
Accolti due emendamenti presentati da Alberto Mazzoleni (FdI) sui possibili investimenti delle strutture per la riabilitazione e una maggiore completezza degli interventi.
Soddisfazione per il testo condiviso è stata espressa dai Consiglieri Gigliola Spelzini (Lega), Nicholas Gallizzi (Noi Moderati) e Paola Bocci (PD).