Scuola: si avvicina la prima campanella dell’anno per gli studenti lombardi

Cellulari, esame di maturità e condotta: tutte le novità del nuovo anno scolastico. Gli studenti lombardi ritorneranno tra i banchi venerdì 12 settembre

È iniziato il countdown per l’inizio del nuovo anno scolastico 2025-2026. Le vacanze per i ragazzi non sono ancora finite, ma le scuole di tutto il Paese si preparano a riaprire i battenti. Saranno poco meno di sette milioni i bambini e i ragazzi che, zaino in spalla, varcheranno i cancelli, 134mila meno dell’anno scorso. Colpa dell’inverno demografico che colpirà soprattutto elementari e medie. Il calendario delle date varia leggermente da regione a regione, gli studenti lombardi ritorneranno tra i banchi venerdì 12 settembre (qualche Istituto anticipa la prima campanella a giovedì 11) per le scuole primarie e secondarie, mentre per le scuole dell’infanzia l’inizio è fissato al 5 settembre. Il termine è previsto per lunedì 8 giugno 2026.

Sono tanti i cambiamenti che attendono la scuola a partire dal divieto del cellulare in classe anche alle superiori. È una delle novità principali dell’anno scolastico 2025-2026, prevista da una circolare del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che nel 2024 aveva firmato un provvedimento analogo per il primo ciclo di istruzione (primaria e secondaria di primo grado). Con l’avvio delle lezioni, dunque, le scuole saranno chiamate a organizzare anche la custodia dei cellulari degli studenti, che non potranno più essere utilizzati, durante le ore di lezione, nemmeno per fini didattici. Uniche eccezioni, gli alunni con disabilità e con disturbi specifici dell’apprendimento. Secondo un sondaggio realizzato da Swg, Kpm e Mim, oltre 3 italiani su 4 (76%) ritengono giusto vietare l’utilizzo dei cellulari in classe, una posizione netta che raccoglie consensi trasversali, dagli over 55 ai più giovani fino ai 34 anni.

Tra le novità rientra anche la riforma del voto in condotta, approvata in via definitiva a fine luglio dal Consiglio dei Ministri e pienamente operativa già da quest’anno. Secondo le nuove disposizioni, saranno ammessi alla classe successiva gli studenti che, in sede di scrutinio finale, avranno ottenuto una valutazione superiore a sei decimi. Non solo, il voto di condotta pari a sei decimi comporterà la sospensione del giudizio di ammissione alla classe successiva e la redazione di un elaborato su tematiche di cittadinanza attiva, collegato ai motivi che hanno determinato il voto ottenuto. La riforma restituisce così centralità al voto di condotta che assume un valore formativo e non esclusivamente disciplinare.

Cambiamenti in vista anche per l’esame di maturità. La riforma, attesa per l’anno scolastico 2025/2026, prevede un cambio di nome da “Esame di Stato” a “Esame di Maturità”, un restyling delle prove d’esame, con due scritti confermati e un colloquio orale ripensato in chiave multidisciplinare. L’obiettivo è valutare non solo le competenze ma anche il grado di autonomia, di responsabilità e capacità di affrontare le sfide complesse. Si prevedono cambiamenti significativi, soprattutto per quanto riguarda il colloquio orale, che valuterà le competenze acquisite durante l’intero percorso scolastico. Chi si rifiuterà di sostenere l’orale verrà bocciato. In attesa di comunicazioni ufficiali dal Ministero, per adesso si conoscono le date degli esami. La prima prova scritta si svolgerà giovedì 18 giugno 2026.

E mentre la maggior parte degli alunni si gode gli ultimi giorni di vacanza, qualcuno ha dovuto anticipare il rientro per sostenere gli esami di riparazione. Quest’anno in Lombardia il 23% degli studenti ha avuto il giudizio sospeso (erano il 21,8% nel 2023-24) mentre i non ammessi a giugno sono stati il 6,3%. Alcune scuole hanno anticipano le prove a fine luglio o inizio agosto per permettere a chi viene promosso di godere di un periodo di vacanza senza l’assillo dei libri e, a chi viene bocciato, di programmare con maggiore tempo il prosieguo degli studi.

Diversa la situazione per i più grandi, il cui problema è invece la scelta dell’università dopo aver superato la maturità. Quest’anno, secondo i dati ufficiali del Ministero, all’esame di Stato le lodi sono state una decina in più rispetto alla scorsa maturità, sono calati i voti di fascia alta e sono aumentati quelli appena vicino alla sufficienza: dai 60 ai 70. Sono stati 782 i diplomati con lode in regione. Anche a Milano città i dati non si discostano da quelli regionali: il 7,48% dei diplomati ha ottenuto il 60 e il 32,83% ha concluso con un voto tra il 61 e il 70.