Soggetti con DSA: in Commissione Sanità il punto sulle misure regionali

Presidente Patrizia Baffi: “Resta fondamentale anticipare ulteriormente l’età della diagnosi: la sfida è ridurre le liste d’attesa e supportare le famiglie"

E’ stata presentata oggi in Commissione Sanità da Gigliola Spelzini (Lega) la seconda relazione sulle attività di monitoraggio e valutazione degli interventi attivati in Lombardia in attuazione della legge regionale 17/2019, che prevede disposizioni in favore di soggetti con DSA (dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia, ecc) e intende promuovere la diagnosi precoce nell’ambito di una stretta collaborazione tra strutture sanitarie pubbliche e private accreditate, pediatri di libera scelta (PLS), istituzioni scolastiche e universitarie, sistema di istruzione e formazione professionale regionale, famiglie e associazionismo. La legge vuole inoltre favorire attività di screening nelle scuole dell’infanzia e primarie, sostenere percorsi di diagnosi e riabilitativi finalizzati a facilitare l’apprendimento, agevolare l’integrazione e garantire ai soggetti con DSA la piena realizzazione in ambito scolastico, nella formazione professionale e nel lavoro.

La relazione del Comitato Paritetico di Controllo e Valutazione – ha sottolineato la Presidente della Commissione Patrizia Bafficonferma l’impegno di Regione Lombardia nell’attuazione della legge regionale 17/2019. Si tratta di un tema che coinvolge molti nostri ragazzi e che incide fortemente sul futuro scolastico e sulla qualità della vita del singolo individuo”.

In particolare, la relazione si concentra sul progetto INDACO (Individuazione precoce degli alunni con segni predittivi di DSA e altri disturbi del neurosviluppo) che ha l’obiettivo di formare docenti e operatori sanitari, sviluppare attività per ottenere un’individuazione precoce dei bambini a rischio e promuovere attività di potenziamento in ambito scolastico.

“INDACO – ha continuato Patrizia Baffi – rappresenta uno strumento innovativo per la diagnosi precoce e il sostegno a bambini e famiglie. Il progetto, avviato nel 2024 con il protocollo d’intesa tra Regione Lombardia e Ufficio Scolastico Regionale, procede sulla strada intrapresa dalla legge, rafforzando la formazione degli insegnanti, sviluppando screening nelle scuole dell’infanzia e primaria e promuovendo i Nuclei Funzionali DSA in ogni UONPIA (Unità Operativa di Neuropsichiatria per l’Infanzia e l’Adolescenza)


La relazione
Come evidenziato da Gigliola Spelzini, nel biennio 2022–2023 le richieste di valutazione per sospetto DSA sono passate da 25.312 a 27.916 e le diagnosi confermate sono aumentate da 14.132 a 15.767.
La percentuale di nuove certificazioni sul totale delle richieste è cresciuta dal 55,8% al 56,5%.
Migliora anche l’efficienza dei percorsi diagnostici: la percentuale di iter conclusi è salita dall’84% del 2021 al 91% del 2022. Questa stessa percentuale è stata confermata anche per il 2023.
La prevalenza di richieste rimane maschile, anche se con un lieve calo: 55% maschi e 44% femmine nel 2022; 54% maschi e 46% femmine nel 2023.
Per quanto riguarda l’età media della diagnosi, nelle UONPIA pubbliche è intorno ai 10–11 anni, nelle équipe autorizzate private sopra i 12 anni. Particolarmente critico è il dato che riguarda Brescia, che nel 2023 ha registrato un’età media di 14,6 anni.
La Relazione segnala infine anche una crescita degli iter diagnostici conclusi senza l’individuazione di alcun disturbo: dal 10% del 2021 all’11% del 2022, fino al 12% del 2023, con un incremento medio del 49% in tre anni.
Questi dati – ha concluso la Presidente Baffi – ci dicono che la Lombardia ha compiuto passi avanti significativi, ma resta fondamentale anticipare ulteriormente l’età della diagnosi a 6-7 anni, come previsto dalla legge regionale. La sfida è ridurre le liste d’attesa e supportare le famiglie con strumenti tecnologici e didattici. Come Commissione Sanità continueremo a monitorare lo sviluppo del progetto INDACO, perché ogni bambino merita di essere accompagnato nel proprio percorso scolastico e di crescita”.