Un progetto di legge contro la povertà farmaceutica

Approvato dalle Commissioni Sanità e Sostenibilità Sociale un documento per favorire un sistema di raccolta, recupero e distribuzione di farmaci

Recuperare i farmaci inutilizzati o invenduti per destinarli, secondo standard di sicurezza e tracciabilità, a chi non può permetterseli: è questo l’obiettivo del progetto di legge per contrastare la povertà farmaceutica approvato oggi a maggioranza (con astensione del Movimento 5 Stelle) dalle Commissioni Sanità e Sostenibilità Sociale, riunite in seduta congiunta.

Il voto di oggi – ha sottolineato Christian Garavaglia (Fratelli d’Italia), promotore del provvedimento – rappresenta un passo concreto in avanti per chi ogni giorno deve scegliere se curarsi o rinunciare a un farmaco. Con questa legge la Lombardia diventa la prima Regione a dare un quadro normativo chiaro al recupero e alla donazione dei medicinali, trasformando il recupero dei farmaci invenduti o inutilizzati da problema di smaltimento a risorsa per i più fragili. È un modo intelligente per trasformare ciò che era spreco in un gesto di cura e solidarietà. Un piccolo atto, ma di grande valore umano e sociale.”

La proposta di legge si basa due misure con l’obiettivo di sviluppare un sistema efficiente ed efficace di contrasto alla povertà sanitaria e di limitazione degli sprechi farmaceutici che hanno un impatto negativo sull’ambiente e elevati costi per lo smaltimento.

La prima azione consiste nell’attivazione di una fase transitoria e sperimentale, della durata di un anno, attraverso un programma di interventi proposto da Banco Farmaceutico. Durante questa prima fase saranno definiti modelli di intervento in grado di sostenere l’attività di tutti gli enti che si occupano di raccolta, recupero e distribuzione di farmaci. I dati e le informazioni raccolte durante la fase sperimentale costituiranno un data set informativo determinante per la definizione e il potenziamento della rete di raccolta e recupero farmaci.

La seconda misura prevede l’istituzione di un Osservatorio regionale sulla povertà sanitaria che svolga attività di monitoraggio delle eccedenze e degli sprechi farmaceutici e fornisca dati e informazioni sullo stato della povertà sanitaria in Lombardia attraverso un report annuale. Il controllo sulle modalità di recupero, restituzione e donazione delle confezioni di medicinali sarà affidato alle ATS (Agenzie di Tutela della Salute).

Abbiamo dato forma a un testo innovativo che nasce dall’ascolto del territorio e dal confronto con il Terzo Settore – ha precisato la Presidente della Commissione Sanità Patrizia Baffi (Fratelli d’Italia) -. Oggi con la votazione in Commissione si compie un passo decisivo verso una legge capace di rendere stabile e organizzata la solidarietà sanitaria. È una scelta che unisce concretezza e attenzione verso i più deboli e i più fragili, coerente con la tradizione lombarda di efficienza e umanità”.

Il Presidente della Commissione Sostenibilità Sociale Emanuele Monti (Lega) ha evidenziato come il provvedimento sia “un esempio di coesione sociale che favorisce percorsi solidarietà all’interno delle comunità e di valorizzazione del terzo settore lombardo”.

Il testo, composto da otto articoli, prevede inoltre il sostegno agli enti del Terzo settore, con contributi economici e strumenti di coprogettazione; la valorizzazione delle reti territoriali tra farmacie, industrie farmaceutiche, enti assistenziali e volontari; campagne informative e giornate regionali di raccolta del farmaco; l’empowerment delle strutture assistenziali attraverso un più efficace approvvigionamento dei farmaci da donare ai fragili e un sistema di recupero, raccolta e consegna dei farmaci informatizzato.

L’investimento nel 2026 è di 200 mila euro, con possibilità di incremento negli anni successivi sulla base delle risorse che saranno individuate in sede di Bilancio.

Nel 2010, la percentuale di persone che in Lombardia si trovava in stato di povertà relativa ammontava al 2,6%, mentre ha raggiunto il 5,9%, oltre il doppio, ovvero a 580 mila persone. Sono, invece, 820 mila i lombardi che si trovano in uno stato di povertà assoluta.

In questo contesto sono sempre di più le famiglie lombarde, anche quelle con un reddito, che non riescono a sostenere le spese per cure e medicinali: è il fenomeno dei cosiddetti working poor, ovvero di coloro che, nonostante abbiano un lavoro, rischiano la povertà a causa della situazione economica familiare e che contengono la spesa sanitaria limitando il numero di visite e accertamenti o rinviando e rinunciando a una parte delle cure necessarie.

Nel 2024 nella nostra regione 463.176 persone (7 ogni 1.000 residenti) hanno dovuto chiedere aiuto a enti e associazioni per ricevere farmaci gratuitamente con un aumento dell’8,43% rispetto al 2023 quando erano 427.177

In Lombardia, nel 2022, 401 enti convenzionati con Banco Farmaceutico hanno assistito quasi 89 mila persone, richiedendo oltre 196 mila farmaci. Nella sola “Giornata di Raccolta del Farmaco” dell’anno scorso sono state raccolte 144.046 confezioni, per un valore di 1,3 milioni di euro, sufficienti a curare oltre 109 mila persone supportate da 443 realtà del territorio.

Il progetto di legge (“Disposizioni regionali per il contrasto alla povertà sanitaria e la promozione e il sostegno delle attività solidali di recupero e donazione di medicinali e altri prodotti farmaceutici invenduti o inutilizzati”) approderà in Aula per il dibattito e la votazione finale martedì 25 novembre.