L’Arte rupestre della Valle Camonica

Un “viaggio nel tempo” di otto mila anni attraverso oltre centoquaranta mila simboli e figure scolpite nella roccia.

Agricoltura, navigazione, guerra e magia: storie di vita quotidiana scritte sulla pietra e raccontate attraverso oltre centoquaranta mila simboli e figure scolpite nella roccia nell’arco di circa otto mila anni. Sono i petroglifi preistorici della Valle Camonica, un luogo di fascino unico dove l’uomo e l’ambiente hanno interagito fin dalla Preistoria.

Le incisioni rupestri, inserite nel 1979 come primo sito italiano, nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, hanno trasformato la Valle Camonica nella “Valle dei segni” che comprende oltre 180 località sparse su 24 Comuni tra le province di Bergamo e Brescia per un totale di oltre duemila rocce istoriate. Tra queste si trova in numerosissimi esemplari, la “Rosa Camuna”, simbolo della Regione Lombardia.

Un enorme “parco archeologico” che si sviluppa in un “serbatoio di biodiversità” designato nel 2018 dall’UNESCO come “Riserva della Biosfera”, un’area che si estende per circa 1.360 km quadrati dal ghiacciaio dell’Adamello al Lago d’Iseo, interessando il territorio di 45 Comuni della Valle Camonica.

Il grande ciclo dell’arte camuna va dalla fine del Paleolitico superiore alla fine del I millennio a.C. Ma la pratica di incidere le rocce prosegue anche dopo la conquista della valle da parte dei Romani, giungendo fino all’epoca medioevale e moderna.

Sono otto i parchi che permettono di andare alla scoperta della Valle dei segni e della sua storia. Partendo dalle sponde del lago d’Iseo e risalendo la Valle Camonica lungo il fiume Oglio, il primo sito che si incontra il Parco di Interesse Sovracomunale del Lago Moro-Luine-Monticolo a Dafro Boario Terme (BS) dove si possono ammirare le più antiche incisioni rupestri del ciclo camuno, risalenti al periodo del mesolitico, divisi in tre percorsi diversi.

Risalendo la valle si arriva alla Riserva Naturale delle Incisioni Rupestri tra Ceto (BS), Cimbergo (BS) e Paspardo (BS), l’area archeologica protetta più grande della Valle Camonica, con oltre 550 pietre incise, distribuite su una superficie di circa 300 ettari. 

Alle porte del comune di Capo di Ponte (BS) è possibile visitare il Parco Archeologico Nazionale dei Massi di Cemmo che ospita due grandi blocchi di pietra identificati come “Masso 1” e “Masso 2” su cui sono ben visibili diverse raffigurazioni di animali (stambecchi, cerbiatti, canidi, branchi di lupi,…), scene di caccia e figure umane stilizzate, alcune delle quali armate con asce, alabarde e pugnali. Sul “Masso 2”, inoltre, si possono ammirare due famose raffigurazioni legate a due delle principali innovazioni tecnologiche del III millennio a.C.: un carro a quattro ruote piene e un aratro.

Nel territorio del Comune di Capo di Ponte si trovano altri due Parchi: il Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri di Naquane e il Parco Archeologico Comunale di Seradina-Bedolina.

Gli altri tre siti archeologici sono il Parco Archeologico di Asinino-Anvòia a Ossimo (BS), il Parco Comunale Archeologico e Minerario a Sellero (BS) e il Percorso Pluritematico del “Coren delle Fate”.

Infine, non può mancare una visita al Museo Nazionale della Preistoria della Valle Camonica (MuPre) a Capo di Ponte dove è possibile conoscere e approfondire vari aspetti della vita quotidiana dei popoli che hanno abitato la valle nel corso dei secoli: un “viaggio nel tempo” attraverso stele e menhir istoriati provenienti da santuari megalitici dell’età del Rame (IV-III millennio a.C.), capanne del Paleolitico Superiore (oltre 13mila anni fa) e insediamenti stagionali del Mesolitico legati a pratiche di alpeggio e transumanza. 

Informazioni sui parchi, gli orari di apertura, le visite guidate e tutte le notizie relative al sito Unesco sono disponibili a questo link.