Firmato a Milano il manifesto per una vera democrazia globale

Forum mondiale delle Assemblee legislative regionali e sub-nazionali: approvato il Manifesto di Milano per una vera democrazia globale. Nasce la “rete“ dei parlamenti regionali e sub-nazionali per rilanciare il ruolo delle Assemblee legislative e tutelare la rappresentatività dei territori: un’azione forte per porre un freno ai rigurgiti neocentralisti dei governi statali e continentali e al conseguente rischio di deriva antidemocratica. Da Milano circa 250 rappresentanti dei parlamenti di Europa, America, Asia e Africa riuniti per il primo “Forum mondiale delle Assemblee legislative regionali e sub-nazionali”, lanciano il loro Manifesto, una “Carta dei diritti della democrazia” affinché continui a essere tenuta in considerazione la voce delle comunità regionali.
 
I parlamenti regionali – ha sottolineato il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Raffaele Cattaneo hanno una funzione fondamentale: tenere la legge vicina ai cittadini. Senza i parlamenti regionali la legge e il rispetto delle più elementari norme di convivenza civile si allontanano dai territori. Le democrazie parlamentari sono uno strumento per impedire la violenza e per favorire invece l’incontro e lo scambio di esperienze, contribuendo così a promuovere la pace nel mondo. Vogliamo contribuire in modo determinante alla definizione di una nuova sinfonia dei poteri e di una governance multilivello capace di cogliere le nuove sfide della modernità. Nell’epoca della globalizzazione la facilità delle comunicazioni e degli scambi porta a una richiesta di maggior pluralismo e libertà e pertanto –ha concluso Cattaneo- la democrazia futura sarà possibile e realizzabile solo se sinfonica”.
 
In una fase storica di crisi della rappresentanza, i vertici degli organismi assembleari di tutto il mondo in rappresentanza di oltre un miliardo di cittadini hanno sottoscritto il “Manifesto delle Assemblee legislative regionali, sub-nazionali e statali negli Stati federali per una vera democrazia globale”, approvato nella tarda mattinata di oggi a conclusione delle sessioni tematiche del Forum. Assemblea plenaria, riflessioni sui temi della democrazia e delle relazioni internazionali, otto tavoli di lavoro alla presenza di docenti universitari ed esperti di ogni singola tematica: ideato come un’intensa successione di momenti di confronto, il Forum, evento mai accaduto prima, voluto e organizzato dalla Calre, la Conferenza che raggruppa i 74 parlamenti regionali europei guidata dal Presidente Raffaele Cattaneo, si concluderà nel tardo pomeriggio di oggi a Expo con la presentazione della parte specifica del manifesto incentrata su diritto al cibo e agricoltura sostenibile, che sarà illustrata e consegnata al Commissario unico di Expo Milano 2015 Giuseppe Sala.
 
Il “Manifesto delle Assemblee legislative regionali, sub-nazionali e statali negli Stati federali per una vera democrazia globale”. Nel Manifesto si ribadisce il “valore costitutivo dei parlamenti quale pilastro imprescindibile per una democrazia più vicina al territorio e ai cittadini, più efficace, più partecipata e di migliore qualità”, soprattutto in un momento in cui la globalizzazione sta generando una significativa crescita dell’individualismo e promuovendo una visione nichilista della società e della persona che mina le radici ideali, civili e culturali su cui storicamente si fondano le comunità democratiche. “Si impone pertanto – si legge nel Manifesto- la necessità di rilanciare la democrazia dal basso, la cura degli interessi territoriali, la necessità di valorizzare la rappresentanza più prossima ai bisogni dei singoli. Ci troviamo di fronte a una grande e delicata sfida: farsi carico delle richieste di partecipazione attiva provenienti dai nostri territori e ridurre progressivamente la distanza che separa persone e istituzioni”.
 
Il Manifesto del Forum mondiale ribadisce poi alcuni principi e valori comuni, condivisi e irrinunciabili: centralità della persona, sussidiarietà, governance multilivello, democrazia globale, responsabilità e rappresentanza. E in considerazione di quanto sta accadendo nella società globale, dove crisi economica, conflitti, instabilità politica e consistenti flussi migratori mettono in discussione gli attuali sistemi di welfare e di relazioni sociali e istituzionali, individua alcune priorità politiche d’intervento:
– Competitività: incentivare la crescita sostenibile, la distribuzione delle risorse, le economie locali, nuovi modelli di sviluppo inclusivi con relazioni più equilibrate tra capitale e lavoro.
– Eliminare la povertà e la fame: introdurre normative efficaci che riconoscano il diritto al cibo e politiche alimentari sostenibili a livello generale e locale. Il cibo deve essere riconosciuto come patrimonio culturale.
– Welfare territoriali: sostenere nuove politiche migratorie che sappiano conciliare l’accoglienza con le specificità dei territori, il pieno accesso ai diritti sociali e i sistemi di protezione sociale adeguati con un welfare di prossimità.
– Sviluppo sostenibile: garantire una reale sostenibilità ambientale che arrivi a coinvolgere attivamente le comunità locali e i livelli regionali affinché si adottino buone politiche energetiche e un utilizzo equilibrato del territorio.
– Multilevel government: favorire un maggiore coinvolgimento della società civile per costruire un sistema di governance multilivello funzionale a tutti gli effetti.
– Politiche di bilancio e politiche finanziarie: i territori non devono essere solo il terminale della tassazione, ma devono essere messi in grado di amministrare e controllare attivamente e autonomamente le risorse finanziarie. Va riconosciuta loro pertanto un’effettiva e responsabile autonomia finanziaria per contribuire alla stabilità economica e all’eguaglianza sociale.
– Elaborazione e valutazione delle politiche: cooperare per favorire lo scambio e la condivisione di buone pratiche per i sistemi di valutazione.
– Valore della norma, sussidiarietà e diritti: viene ribadita l’importanza dello stato di diritto. I parlamenti regionali, subnazionali e statali devono garantire la cultura della legalità e rielaborare le normative vigenti adeguandole ai nuovi bisogni sociali ed economici.
 
Il Manifesto, approvato all’unanimità dei delegati presenti al Forum, è stato sottoscritto dai rappresentanti delle dieci assemblee regionali continentali che raggruppano i vari parlamenti regionali ad esse aderenti: CALRE (Europa), AER (Europa), AEBR (Europa), NCSL (Usa), TCF (Taiwan), CPLRE (Stati Paneuropei), PCL (Filippine), UNALE (Brasile), JLC (Giappone).